Dirigente della Questura di Lecco candidato sindaco in Brianza

Antonio Verbicaro si è avvicinato alla politica di Matteo Salvini.

Dirigente della Questura di Lecco candidato sindaco in Brianza
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Dirigente della Questura di Lecco candidato sindaco in Brianza. Ha 58 anni, quaranta dei quali trascorsi «indossando con orgoglio la divisa della Polizia di Stato». Un bagaglio di esperienze e conoscenze che ora vuole mettere a servizio della comunità di Briosco.
Il condizionale è finito nel cassetto perché la Lega ha sciolto le riserve è Antonio Verbicaro il candidato sindaco. Ispettore superiore, coordinatore vice dirigente della divisione Anticrimine della Questura di Lecco, segretario regionale del Siulp (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia), da 25 anni vive a Briosco paese con la moglie Giordana e i figli Valentina e Stefano. A gennaio i primi contatti «con gli amici della Lega» e la decisione di correre per conquistare la poltrona più alta del Comune. Un’avventura ed insieme un impegno che «mi hanno sempre affascinato - ha spiegato - In passato, a causa del mio lavoro, non mi sarei potuto permettere di schierarmi politicamente. Oggi, invece, a poco più di un anno dalla pensione, posso farlo. Posso dedicarmi al grande paese di Briosco».

 Lei, conosciuto come uomo vicino alla sinistra, perchè ha scelto di correre con il Carroccio?

«Io sono nato e morirò nel Siulp, legato a Cgil, Cisl e Uil - ha premesso - C’è stato però un momento in cui mi sono trovato davanti a un segretario di partito che ha permesso la militarizzazione di un corpo di polizia (le Guardie forestali, ndr). A leggi che hanno azzerato i principi fondamentali dello Statuto dei lavoratori...». «Nauseato da tutto questo», si è avvicinato alla politica di Matteo Salvini. Politica che «condivido pienamente». A partire dalle misure in campo di sicurezza.
«Io sono impegnato quotidianamente sulla strada, per la legalità, per tutelare le persone che soffrono costantemente l’aggressione della criminalità - ha affermato Verbicaro - So cosa vuol dire tenere la mano di un’anziana che ha subito una violenza. Conosco la frustrazione che si prova quando trovi un’auto, rubata, carica di refurtiva ma i responsabili se la cavano con una denuncia a piede libero. Il nostro codice è il migliore del mondo, garantisce tutele che non si trovano altrove - ha continuato - Ci sono però tanti delinquenti che arrivano nel nostro Paese e non ne rispettano i valori fondanti. Anzi, ne approfittano per fare i loro comodi». «Per questo servono leggi più incisive, capaci di fungere da reali deterrenti. Parlo di quelle che sta mettendo in campo Salvini, della riforma della legittima difesa ad esempio».

Anche sull’immigrazione il candidato la pensa da lumbard.

«Non è razzismo, nè populismo. Quando una madre rischia la vita dei figli su un barcone, c’è da rimanere estremamente seri. I flussi, però, devono essere organizzati, altrimenti non saremo in grado di aiutare chi arriva ed insieme creeremo sacche pericolosissime di insofferenza sociale»

La sicurezza, quindi, sarà una sua priorità?

<«Si, ci investirò molto - ha assicurato - Cercheremo i fondi necessari da investire sulla luminosità, la tracciabilità delle targhe, il sistema di videosorveglianza. Collaboreremo con le Polizie locali del territori, con le forze dell’ordine». «Sono poi convinto che la sicurezza dipenda dalle divise, ma anche dai cittadini. Hanno occhi dappertutto: non voglio ronde ma segnalazioni discrete».

Abbiamo parlato del suo lavoro, ci descriva l’Antonio Verbicaro uomo

«Sono nato il Calabria, da ragazzino mi sono trasferito al Nord. Nella mia vita ho scelto la legalità. Mio padre amava follemente mia mamma, mi ha insegnato il rispetto per le donne. Mi piace lo sport, per dieci anni sono stato nella dirigenza della Brioschese. Poi gioco a tennis, suono la chitarra, mi piace la musica italiana, e dipingo. Con gli acquarelli sopratutto, mi rilassa molto».

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