Consiglio teso su Linee Lecco, "Ci giochiamo il futuro del trasporto pubblico"
Il documento della minoranza passa con 12 voti a favore. Gattinoni: "Non ci servono una mozione in più o in meno per fare quello che dobbiamo fare"
L'affair Linee Lecco, che sta tenendo banco in questa calda estate 2024 è approdato nella serata di ieri, giovedì 8 agosto 2024, in Consiglio comunale a Lecco. Lo ha fatto con una seduta convocata ad hoc per la discussione della mozione presentata dal consigliere di Lecco Merita di più - Lecco ideale, Simone Brigatti, approvata in ultima istanza con i voti delle minoranze e del gruppo misto e l'astensione della maggioranza, sul Bilancio della società del trasporto pubblico locale e sulla palazzina della Piccola. Una mozione per altro modificata rispetto a quella già presentata in Commissione nei giorni scorsi tanto che il sindaco Mauro Gattinoni, in apertura di assise, ha chiesto e ottenuto una sospensione di una ventina di minuti per dare modo a tutti di analizzare il nuovo documento.
Consiglio teso su Linee Lecco e sul futuro del trasporto pubblico in città
"Mettere un punto sulle criticità e impegnare sindaco e Giunta a dare risposte a tutta la cittadinanza, questo è l'obiettivo della nostra mozione che è stata modificata anche alla luce delle ultime informazioni emerse in Commissione - ha esordito Brigatti - Noi siamo convinti che sia mancata la necessaria trasparenza. Noi più volte abbiamo fatto domande durante Commissioni o Consigli salvo poi scoprire che l'Amministrazione aveva in mano informazioni che potevano essere messe a nostra disposizione".
Entrando nel merito Brigatti è poi partito subito con la questione spinosa della palazzina di Linee Lecco chiedendo di mettere una parola fine alla querelle "per non generare uno spreco di risorse pubbliche a seguito dell’errore procedurale causato proprio dal Comune". Il riferimento, come ormai noto, è all'abuso edilizio alla Piccola che ha spiegato il motivo per il quale gli uffici di Linee Lecco, inaugurati nel febbraio dello scorso anno, sono da sempre vuoti. Il Comune, in autotutela, ha notificato la difformità a Linee Lecco disponendo una ordinanza di abbattimento. Ma il Tar, al quale Linee Lecco si è appellato, ha disposto la sospensiva del provvedimento comunale. Ora la disfida si combatterà il 5 marzo, data in cui si terrà l’udienza al Tar che entrerà nel merito. Se a marzo si arriverà visto che "il presidente dimissionario di Linee Lecco Mauro Frigerio ha sostenuto che alternative possibili ci sono - ha proseguito Brigatti - Resta poi da stabilire il giusto ristoro per le spese sostenute dalla società per la costruzione della palazzina". E ancora "Noi invitiamo a risolvere la questione delle annualità contestate, definendo una soluzione che permetta la sostenibilità economica di Linee Lecco. Secondo il presidente Frigerio non esiste altra percentuale se non quella del 45% ma la Giunta cosa ne pensa? Noi non lo sappiamo. In ballo c'è un milione di euro".
Ma tra le questioni principali sollevate c'è, senza dubbio, la volontà o meno del Comune di proseguire con l'affidamento in house dei servizi a Linee Lecco "senza il quale la società in perdita. Per questo chiediamo, in caso di revoca dell’affidamento diretto del parcamento, di comunicare al Consiglio comunale come intenda ristorare Linee Lecco delle opere pluriennali eseguite e non ancora ammortizzate oltre che spiegare come siano stati ristorati o come si prevede di riconoscere a Linee Lecco i costi sostenuti per la realizzazione di opere pubbliche non necessarie al sistema di parcamento (es. Sistema viabilistico alla Piccola). Ci sono già delle transazioni in corso? Noi chiediamo chiarezza" ha concluso Brigatti.
Netta la presa di posizione del consigliere leghista Stefano Parolari che ha aperto la discussione dopo la presentazione del consigliere di Lecco Ideale : "Questa assise non si sarebbe dovuta riunire se l'Amministrazione avesse agito con la dovuta trasparenza, se avesse dato le risposte nei tempi e nei modi giusti al Consiglio e non con provvedimenti o documenti inviati alla società senza una linea di indirizzo data dal Consiglio. Il vero punto è l'affidamento diretto. Il Comunque non vuole più procedere su questa strada?". Una domanda importante alla quale ha riposto il consigliere di maggioranza Casto Pattarini: "E' fondamentale che il servizio rimanga in house per tanti motivi a partire dalla gestione dei parcheggi che è diventata fondamentale visto che il trasporto pesa circa 10% sul bilancio di Linee Lecco. Sui parcheggi, sulle loro tariffe, e sulla mobilità sostenibile c'è un grande impegno da parte del Comune e in questo senso la gestione in house è un tassello imprescindibile".
"Trovate un accordo extragiudiziale" così ha tuonato Corrado Valsecchi di Appello per Lecco, "non può esserci una diatriba continua tra Comune e società partecipata, è una partita che va chiusa". Una possibilità concreta quest'ultima secondo Alberto Anghileri di Con La Sinistra Cambia Lecco, anche a detta della volontà manifestata dal presidente Frigerio. Lo stesso Anghileri poi, così come Mattia Bernasconi e Luca Visconti di Fattore Lecco hanno sostenuto che la mozione presentata dalla minoranza per certi versi (non per tutti) era assolutamente condivisibile mentre Giovanni Tagliaferri del gruppo misto ha invitato l'intero Consiglio a fare un atto di verità. "Qualche problema c'è stato, è evidente. Tra Comune e Linee Lecco si è inceppato un rapporto, si è rotto qualcosa tra soggetti che appartengono alla stessa famiglia. Discussioni, delibere in autotutela, ricorsi al Tar, tensione: di fronte a tutto questo noi consiglieri abbiamo tutto il diritto di essere informati. Io credo che ci siano delle responsabilità tecniche e politiche e sarebbe giusto ammetterlo. Si è consumata una brutta pagina e abbiamo messo in dubbio un patrimonio della città che è Linee Lecco. Tutto questo non fa bene alla città. Approvare questa mozione sarebbe un gesto di umiltà".
"E' impossibile continuare a dilazionare questo dibattito dopo che è balzato agli occhi di tutti quanto il rapporto tra Amministrazione e società sia saltato in aria - ha aggiunto Filippo Boscagli di Fratelli d'Italia - Il bilancio di Linee Lecco senza la capitalizzazione della palazzina della è in rosso. E stiamo parlando di un bilancio che non si può sostenere solo con il trasporto pubblico".
E' toccato quindi al sindaco, udite tutte le posizioni, illustrare "l'atteggiamento" della Giunta nei confronti della mozione. "Una mozione che in linea teorica non possiamo che condividere. Di più, molte delle cose che ci vengono richieste le stiamo già facendo, tanto sulla palazzina della piccola, quanto sulle percentuali e anche su tutte le valutazioni in merito all'affidamento diretto. Invito però a soffermarci su alcune premesse che rischiano di rendere sterile questa mozione. Qui c'è in gioco il futuro della città e invito quindi i proponenti a modificare alcuni aspetti tecnici del documento che riguardano atti dovuti. Quest,o se l'obiettivo politico è arrivare a una votazione unanime". Richiesta però rifiutata dai proponenti e voto unanime che quindi non è arrivato. Il Pd infatti si è astenuto, stessa scelta dichiarata da Fattore Lecco e Ambientalmente. Voto favorevole (che apre qualche problema in maggioramza), del gruppo misto (Fusi e Tagliaferri) così come, ovviamente, di Lecco Ideale, Fratelli d'Italia, Lega.
"Dobbiamo dare atto che è stato dato ampio spazio al dibattito e al lavoro che è stato fatto da parte di tutti, non solo opposizione o da maggioranza - ha chiosato il sindaco Gattinoni motivando l' astensione - Non ci servono una mozione in più o in meno per fare quello che dobbiamo fare". 12 i votanti, tutti a favore con la mozione che quindi è stata approvata.
LECCO Nuovo membro per il Cda di Linee Lecco