Collegio Merate, faccia a faccia tra i candidati alla Camera in auditorium FOTO
Faccia a faccia tra Angelo Baiguini, Adele Gatti, Maurizio Lupi, Daniele Maggioni, Giancarlo Sala e Matteo Vismara.
E' in corso questa sera il confronto tra i principali candidati al collegio Merate uninominale della Camera dei deputati. La serata, organizzata in auditorium in municipio dalla testata Merateonline, vede il faccia a faccia tra Angelo Baiguini (Movimento Cinque Stelle), Adele Gatti (Pd), Maurizio Lupi (coalizione centro-destra), Daniele Maggioni (Blocco nazionale per le libertà), Giancarlo Sala (Potere al Popolo) e Matteo Vismara (Liberi e Uguali).
Collegio Merate faccia a faccia: parla il sindaco
A esordire, nelle vesti di "padrone di casa", è il sindaco Andrea Massironi. Che ha richiamato i candidati "Uno di questi signori rappresenterà il nostro territorio. In questi ultimi 7-8 anni i Comuni sono stati svuotati della loro autonomia, Merate si è visto ridotte le casse di più di tre milioni. Cerchiamo di dare dignità ai Comuni. C'è bisogno di tanto buon senso, qui la gente lavora, peccato che questo Comune con 10 milioni di disponibilità non possa muoversi".
L'esordio dei candidati
Primo a intervenire è il pentastellato Baiguini: «Credo di avere requisiti per rappresentare questo territorio. Vivo qui da 40 anni, ho diretto il Giornale di Merate che mi ha dato la possibilità di raccontare tutto il buono e il cattivo, persone che hanno fatto la storia ma anche persone comuni. Se sono qui la "colpa" è loro: sono persone che hanno perso la speranza, magari hanno 50 anni e hanno perso il lavoro e hanno il mutuo, la famiglia, hanno perso la speranza. Sono fantasmi che vagano nella nostra città». Così invece Adele Gatti, candidato del Partito democratico: «Ho un legame particolare con la gente e i problemi del territorio, per esperienze lavorative. Dal 2009 sono sindaco e oggi sono al secondo mandato. Non sono una donna prestata alla politica, la mia vita mi ha portato a dire sì a questo percorso. Non sono neanche legata alla poltrona perché Airuno non vota in questo collegio. Come Pd abbiamo iniziato il cammino delle riforme: 100 cose fatte e 100 da fare. Perché ho detto sì? Perché 100 cose fatte dicono che ancora 100 ne faremo. Non è il libro di sogni, ma un progetto con cose da fare per l'Italia». Maurizio Lupi ha invece ripercorso il suo cammino politico degli ultimi 17 anni, che lo ha riportato a Merate. «Nel 2001 sono diventato deputato in questo collegio, ho conosciuto una realtà meravigliosa, fatta di volontariato e imprese piccole e grandi che sono spina la dorsale di questo territorio. In questi 17 anni ho conosciuto questa realtà e qui ho voluto ricandidarmi, con una politica che non deve parlare ma dimostrare se puoi essere portavoce di un pezzo di popolo che ha fatto grande questo paese». Maggioni, voce monarchica del collegio, ha allargato il discorso ai candidati che non hanno presenziato al dibattito. «La politica è sempre meno attenta, le persone che sono qui lodevoli, ma chi è assente ferisce nostra nazione, è per questo che va tutto male. Se siamo qui è per farci conoscere per quel che siamo e per portare valori forti a persone che oggi non sono presenti». Concreto Giancarlo Sala: «Ho scelto di candidarmi con Potere al popolo perché ho visto un'Italia di disperati che non tirano alla fine del mese, che subiscono ingiustizie in fabbrica, rappresentiamo pensionati, persone in difficoltà. Il nostro è un movimento che nasce dal basso, da un centro sociale di Napoli, siamo un'area nuova per una sinistra nuova che vuole cambiare il Paese». Conclude il primo giro Matteo Vismara di Liberi e Uguali: «Sono convinto che nessuno possa esimersi dall'impegno in questo senso, tutti dobbiamo sacrificare un pezzo di noi per la comunità. La Brianza è un territorio di lavoro, con tante possibilità, ma a volte poco considerato. Come parlamentare il mio obiettivo è rendere forte questo collegio in Parlamento».
intanto, alla stessa ora in sala consigliare a Lecco, ancora una volta questa giunta lecchese sta' tramando alle spalle dei Cittadini la VENDITA cammuffata da "fusione" o "aggregazione" del gruppo Lario Reti Holding con altre società di Como, Monza, Sondrio e Varese per la costituzione della “Multi-utility del Nord della Lombardia” a A2A, i padroni del inceneritore di Brescia. Ancora una volta, dopo la beffa del folle progetto del forno/teleriscaldamento si rende evidente come queste operazioni vengano fatte "a porte chiuse" tenendo i Cittadini all' oscuro di tutto. Queste "aggregazioni", fusioni portano avanti solamente interessi PRIVATI lontanissimi dal garantire i SERVIZI PUBBLICI ESSENZIALI per tutti i cittadini ma per garantire il massimo guadagno ai PADRONI di queste Multiutility che gia' ci stanno impiccando con tariffe altissime fuori da ogni controllo PUBBLICO, prova ne sono gli ENORMI aumenti di Luce, Gas, Acqua e RIFIUTI. L`unica buona notizia è che ieri sera eravamo più di una 50ina a dare una mano ai consiglieri che si stannp opponendo a queste scelte folli. La prossima volta dobbiamo essere in 500 se li vogliamo fermare. Ricordiamocelo domenica 4 Marzo quando andremo a votare. GIU' LE MANI DALL' ACQUA E DALLA DEMOCRAZIA!