Città 30, AmbientalMente Lecco: "Visti i dati di Bologna, è un'opportunità per la sicurezza"
"Di ideologico c’è poco: sono dati oggettivi che rispondono ad esigenze amministrative di sicurezza, riduzione del traffico, e miglioramento della qualità di vita di tutti"
Città a 30 km/h: si è riaccesa la discussione sul tema dopo la pubblicazione dei dati relativi alla città di Bologna dove, dopo un anno dall'entrata in vigore di questa misura, il numero di vittime stradali è dimezzato, mentre nessun pedone è stato ucciso. Riceviamo e pubblichiamo a tal proposito il comunicato di AmbientalMente Lecco.
Città 30, AmbientalMente Lecco: "Visti i dati di Bologna, è un'opportunità per la sicurezza"
Abbiamo letto che proporre una città che, in buona parte delle sue strade, è una città a 30km/h, ha del sensazionalismo ambientalista. Allora facciamo marcia indietro e lo diciamo con sobrietà: a noi, semplicemente, pare che i dati di Bologna raccontino che ridurre la velocità media di percorrenza garantisca tutti rispetto alla sicurezza. E la sicurezza di chi si muove per le strade è un tema importante. Anche perché, per muoversi a piedi, in bici o con altre modalità che - quando è possibile - finiscono poi per decongestionare il traffico a beneficio di tutti, serve sicurezza. Le persone devono avere la sensazione di non rischiare la vita per una scelta di mobilità.
Ok, lo ammettiamo: la battuta che dice che a Lecco, per via del traffico, si va già anche a meno di 30km/h è abbastanza divertente. Carina. Simpatica. Ma qua non si sta facendo cabaret: si sta cercando di amministrare sapendo che i dati sull’incidentalità del 2024 sono in aumento. E non auguriamo a nessuno di essere tra coloro che sono coinvolti negli effetti di quella incidentalità.
Allora, una Lecco che si muove verso la città 30km/h, escludendo in una prima fase le direttrici di attraversamento che potrebbero rimanere a 50km/h, ci sembra un modo di rispondere a un’esigenza concreta: la sicurezza. Ed è per questo che stiamo provando a lavorare in questa direzione, di cui il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile è un risultato concreto già raggiunto. Per arrivarci bisognerà ragionare su come controllare che questo avvenga davvero: strade scolastiche, bike lane, calibri stradali ridotti compatibili con velocità diminuite, creando spazi per la mobilità dolce.
E sorprende sapere che il nuovo codice della strada, fatto da chi parla di sicurezza ogni dieci secondi, ovvero dal Ministro Salvini, renda estremamente più complesso riuscire a istituire città 30. È un peccato, visto che i primi 6 mesi della città 30 di Bologna hanno letteralmente dimezzato i decessi.
Di ideologico c’è poco: paiono dati oggettivi che rispondono ad esigenze amministrative di sicurezza, riduzione del traffico, e miglioramento della qualità di vita di tutti. Dopodiché, se il tema è fare battute, ci sta. È simpatico, divertente. Ma forse siamo qui per altro.