Politica

Carriera Alias nelle scuole: Radaelli e Fragomeli contro "la mozione transfobica di Zamperini"

"La mozione rappresenterebbe un’ingerenza, con chiari riferimenti politici e ideologici, all’autonomia amministrativa e democratica della scuola"

Carriera Alias nelle scuole:  Radaelli e Fragomeli contro "la mozione transfobica di Zamperini"
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Oggi, martedì 12 settembre 2023 si sarebbe dovuto votare nell’aula del Consiglio Regionale della Lombardia una mozione a prima firma del consigliere Gicomo  Zamperini di Fratelli d’Italia, con l’obiettivo di contrastare l’entrata in vigore dei regolamenti per la Carriera Alias sempre più diffusi negli istituti lombardi. “Si sarebbe dovuto”: infatti, la mozione è stata rinviata una seconda volta, dopo un primo posticipo nel mese di luglio, perché la stessa maggioranza non ha trovato un accordo sulla proposta

Cosa è la Carriera Alias

La “carriera alias” è quella procedura amministrativa che, sulla base di un accordo di riservatezza tra scuola o ateneo, studente/studentessa e famiglia (nel caso in cui lo studente/studentessa sia un minore), prevede la possibilità di modificare in tutti gli atti interni il nome anagrafico dello studente con quello scelto dallo studente stesso, nel caso in cui quest’ultimo sia una persona transgender o abbia avviato un percorso di transizione.

Come ben evidenziato dal dispositivo della mozione, sono già almeno 29 le scuole secondarie di secondo grado che hanno democraticamente votato ed accolto il regolamento delle Carriere Alias all’interno del proprio istituto, così come tutti i principali atenei lombardi. 

Carriera Alias nelle scuole: Radaelli e Fragomeli contro "la mozione transfobica di Zamperini"

“La mozione rappresenterebbe un’ingerenza, con chiari riferimenti politici e ideologici, all’autonomia amministrativa e democratica della scuola, esercitata attraverso gli organi collegiali rappresentativi delle proprie componenti” denuncia Pietro Radaelli, segretario dei Giovani Democratici di Lecco “Il tentativo di interferenza politica della mozione sulle libere scelte degli istituti e degli atenei fa parte di un modus operandi che Regione Lombardia adotta sistematicamente quando si trattano tematiche di identità di genere, sulle quali risulta anche preoccupantemente poco informata. Il fatto che arrivi poi dallo stesso Zamperini, più volte autore di preoccupanti dichiarazioni omofobe o transfobiche ci preoccupa, ma purtroppo non ci sorprende”. 

Pietro Redaelli

“La società civile e la scuola sono molto spesso avanti rispetto alla politica nel riconoscere diritti e contrastare le discriminazioni. È stucchevole che la destra, oltre a non ampliare i diritti civili, si accanisca per distruggere forme di tutela che nascono e crescono in una società moderna e democratica” aggiunge Gian Mario Fragomeli, Consigliere regionale PD.

Gian Mario Fragomeli

 

In particolar modo, la mancanza di un fondamento scientifico e la poca conoscenza dei regolamenti sulla Carriera Alias risultano evidenti dal momento che, oltre a una serie di informazioni errate - quali la convinzione infondata che l’entrata in vigore della Carriera Alias presupponga l’istituzione di spazi gender neutral -, all’interno della mozione, vengono utilizzate espressioni errate ed offensive.

Ad esempio, l'utilizzo dell'espressione “contagio sociale”, in riferimento all’aumento di adesioni al percorso, paragona questo fenomeno ad una malattia senza considerare che la correlazione è determinata da una maggiore informazione e consapevolezza da parte delle comunità scolastiche e universitarie.

Inoltre è importante sottolineare che la possibilità di criticare o di opporsi alla scelta, e quindi al percorso intrapreso, rivendicata dai promotori della mozione, può avere conseguenze psicologiche anche gravi. Il rispetto dell’identità è un diritto ed è tutela della salute: da numerosi studi emerge infatti che il tasso di suicido e di abbandono scolastico di trasgender cala drasticamente se si applicano politiche di accettazione, mentre risulta notevolmente superiore alla media nazionale in contesti scolastici non inclusivi (Genderlens, California Healthy Kids Survey, Institute of Medicine).

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Giacomo Zamperini

Elena Lo Monte, responsabile Scuola GD Lombardia

A rimarcare le contestazioni dem alla mozione è la lecchese Elena Lo Monte, responsabile Scuola GD Lombardia: “Le scuole non trattano certamente con leggerezza questo tema: i diversi regolamenti approvati in ogni istituto tengono in considerazione l’ambiente scolastico specifico in cui è stato discusso. Inoltre il soggetto che richiede l'attivazione di tale regolamento affronta un percorso burocratico all'interno della comunità scolastica che sancisce l'ufficialità di tale richiesta ed è dunque immotivato pensare che sia una scelta presa "alla leggera" e senza un'accurata riflessione. Affermare quindi che tale regolamento incoraggi l’essere transgender è falso, oltre che intellettualmente disonesto. Sarebbe sufficiente leggere anche uno solo dei regolamenti entrati in vigore in scuole e università per rendersi conto di quanto la scelta dei singoli di usufruire della Carriera Alias non sia superficiale. Risulta altresì evidente l’attenzione delle scuole nei confronti di chi decide di usufruirne, vista la frequente necessità di una valutazione da parte di psicologi e la possibilità di recessione da parte dell’individuo o dei propri genitori, se minorenne, che smentisce qualsiasi possibile accusa di voler causare un danno alla comunità studentesca”.

La protesta

"Per questi motivi, come Giovani Democratici e Partito Democratico di Lecco, insieme a moltissimi rappresentanti di componenti scolastiche, universitarie e del mondo dell’associazionismo, chiediamo che questa mozione venga definitivamente ritirata poiché, oltre a rappresentare un pericoloso precedente per la vita democratica all’interno dei luoghi di formazione e crescita, risulta essere del tutto inappropriata rispetto alle competenze del Consiglio Regionale. Ieri sera siamo contenti di aver partecipato a Milano davanti al Pirellone a un presidio di protesta in cui erano presenti tantissimi giovani: siamo fiduciosi che le nostre ragioni possano essere ascoltate".

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