Caro Boscagli è arrivato il momento di darsi una mossa L'EDITORIALE

Il Giornale di Lecco cerca semplicemente di fare il suo lavoro, di raccontare i fatti di questa città e di questo territorio e qualche volta di esprimere un'opinione. Che poi può essere condivisa o meno, ma che deve essere rispettata.

Caro Boscagli è  arrivato il momento di darsi una mossa L'EDITORIALE
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Filippo Boscagli non ha gradito il ritratto che sabato scorso il portale del Giornale di Lecco gli ha dedicato.

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Abituato a vivere di luce riflessa grazie al glorioso passato della family che comprende illustri esponenti politici - dall'ex governatore lombardo Roberto Formigoni  all'ex assessore regionale Giulio Boscagli - evidentemente pensava di essere immune a qualsiasi critica. E così sul suo profilo Facebook è passato al contrattacco con un post pubblicato da Giovanni Cattaneo.

Il post apparso sul profilo Fb del consigliere lecchese

"La sciocchineria della politica che usa le pagine di un giornale locale per provare a prendersi uno spazio, un palpito, un fremito di polemica.
La sciocchineria di chi si nasconde dietro la tastiera per ruggire editoriali anonimi.
La sciocchineria di un tempo in cui si punta il dito pensando di avere ancora un seguito e invece, niente, tutto bene, non c’è più nessuno a dar credito alle matite belle che sbeffeggiano la lecchesità.
Ma facciamo un passo indietro: giovedì 6 dicembre, a Lecco scuole chiuse e aria festiva. È il tempo del patrono, è san Nicolò. Proposta last minute: Resegone di prima mattina. Giro di whatsapp e un simpatico quartetto si appresta a risalire il sentiero 1.
Tra loro, suo malgrado, il consigliere Filippo Boscagli. Gli tiriamo il collo ma alla fine sale, sbuffa, resiste, arriva. Sulle sue gambe e con il fiato che gli rimaneva. Poca forma, tanta sostanza.
Quella che invece non si può più abbinare alla politica: eh già, caro Giornale di Lecco, tutto diventa buono per massacrare il politico locale. Guai compiacere la trovata di un appassionato di Lecco prima ancora che della lecchesità. Guai prestare il fianco alla semplice cronaca. Non vale la fatica, non vale un pizzico di creatività per fare il saluto ai lecchesi in vetta al Resegone. No no, bisogna punire l’ardire, sbugiardare l’insolenza di questi adulti che diventano bambini e si ricordano delle mele, delle tradizioni e dei colori della festa.
Il Giornale, che si dice di Lecco, cosa fa? Prima tenta di mettersi in scia al post di Boscagli per portare a casa qualche click di pubblicità in più. Poi cambia pagina e lascia la tastiera a qualche penna telecomandata per apostrofare il fancazzismo del Boscagli, reo di aver fatto politica con il fiato altrui.
E così la mela che il giorno prima veniva osannata, il giorno dopo viene tirata contro il carro della presunta campagna elettorale. La penna telecomandata ha libero sfogo e vaneggia di complotti ciellini, strani sentieri che uniscono il Resegone al Pirellone, opposizione a priori, tutto messo in fila in un editoriale anonimo e pure senz’animo.
E così, pur non avendo condiviso il tentativo politico di Boscagli ma riconoscendo la fatica di tanti amici che continuano a impegnarsi tra consigli comunali senza idee e giunte apatiche, in questo tempo in cui far politica è più un malanno che una benedizione, non mi stupisce l’editoriale di un giornale locale.
Si scrive quello che la gente vuole leggere.
Si pubblica quello che fa crescere follower e click di pubblicità.
Mi rattrista la sciocchineria di chi fa polemica sul nulla, sulle paure, sui luoghi comuni. Quando invece basterebbe svegliarsi presto, prendere il proprio zaino e salire su una delle splendide montagne che abbiamo intorno alla nostra città per rendersi conto che c’è un mondo che produce, pensa, desidera, sogna e cammina. E che non arretra di fronte alle sciocchinerie delle penne belle, ma anzi disputa, argomenta, rilegge e corregge. C’è un mondo che non vede in ogni gesto - foss’anche una mela in cima a una montagna - l’occasione per far polemica.
C’è un mondo che si immischia e delle sciocchinerie se ne infischia".

E' arrivato il momento di darsi una mossa

Caro Filippo, innanzitutto una premessa: nessuno di noi si nasconde dietro una tastiera per ruggire editoriali anonimi, gli editoriali sono firmati dal direttore. Come del resto ti avevo detto nella cortese ma preoccupata telefonata di domenica nella quale mi chiedevi il motivo di questo "attacco", ipotizzando dietrologie tipiche di chi ha poco da fare. Il Giornale di Lecco cerca semplicemente di fare il suo lavoro, di raccontare i fatti di questa città e di questo territorio e qualche volta di esprimere un'opinione. Che poi può essere condivisa o meno, ma che deve essere rispettata. Come noi rispettiamo la tua replica, tanto da rilanciarla sul nostro portale
Il senso del nostro editoriale era uno solo: basta sciocchinerie, caro Filippo, dedichiamoci anche alle cose serie. Al di là di analizzare l'universo mondo attraverso il tuo profilo Facebook, iniziamo anche ad occuparci dei problemi di Lecco, delle difficoltà di questa città, presentando proposte, soluzioni e facendo un po' di sana e costruttiva opposizione. Caro consigliere, nonostante la tua giovane età, fai politica da 18 lunghi anni: è arrivato il momento di darsi una mossa.
Con immutata stima

Giancarlo Ferrario

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