Terremoto a Palazzo Bovara

Bufera in Comune a Lecco, si dimette Francesca Bonacina: "Manca la sintonia, decisione sofferta ma doverosa"

"Pur condividendo tuttora gli obiettivi di una città che vuole essere bella, solidale, sostenibile e grande la diversa visione in ordine a strategie e priorità mi impone di fare un passo indietro".

Bufera in Comune a Lecco,  si dimette Francesca Bonacina: "Manca la sintonia, decisione sofferta ma doverosa"
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Ieri sera, durante il Consiglio Comunale che ha sancito la nuova rotta della Giunta diretta da Mauro Gattinoni, ovvero la decisione di vendere lo stabile di via Marco d'Oggiono che era stato scelto come nuova sede municipale dalla precedente Amministrazione di Virginio Brivio,   aveva lasciato l'aula. Oggi, mercoledì 3 novembre 2021, quel gesto dell'ex vicesindaco (nella Giunta dello stesso Brivio), si è trasformato in qualcosa di decisamente più definitivo. Stiamo parlando di Francesca Bonacina, volto  di spicco del Pd lecchese e presidente del Consiglio comunale di Lecco. Anzi ex presidente visto che ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni.

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La sedia lasciata vuota da Francesca Bonacina
La sedia lasciata vuota da Francesca Bonacina ieri sera

Bufera in Comune a Lecco per il nuovo municipio: si dimette il presidente del Consiglio comunale Francesca Bonacina

Una scelta legata  a doppio filo al "monopoli" tra Palazzo Bovara, attuale sede del Comune, l'ex "casa" del Politecnico dove gli uffici comunali  si sarebbero dovuti trasferire, e la sede della ex Banca Popolare di Lecco  in piazza Garibaldi, dove  i dipendenti potrebbero trovare dimora secondo il nuovo progetto della Giunta Gattinoni (anche se il nome Deutsche Bank risulta formalmente  impronunciabile).

Francesca Bonacina non ha evidentemente voluto  sconfessare le scelte della passata Amministrazione di cui faceva parte, buttando alle ortiche quello che all'epoca - come continua a ripetere Corrado Valsecchi di Appello - era stato plaudito all'unanimità come un risultato virtuoso: acquistare al Comune i quasi 6mila metri quadrati di via Marco d'Oggiono al prezzo calmierato di 5,750 milioni di euro.

Il progetto di riqualificazione del primo lotto era pronto a essere appaltato, quando la Giunta Gattinoni ha detto di aver cambiato idea: rivalutata l'intera operazione, si è concluso che era doveroso esplorare l'offerta del mercato immobiliare per trovare una soluzione più efficiente e economica.

"Un tentativo doveroso" ha detto Gattinoni.  "Un azzardo che sconfessa l'operato di Brivio. Il Pd dovrebbe vergognarsene. State minando i rapporti politici  all'interno della vostra stessa maggioranza" ha tuonato Valsecchi ieri sera. Ipse dixit. Bonacina ha deciso il resto.

La lettera aperta: "Manca la sintonia, decisione sofferta ma doverosa"

La presidente dimissionaria ha deciso di affidare a una lettera aperta indirizzata ai lecchesi le motivazioni della sua decisione:

Cari cittadini, 

stamani dopo quasi 12 anni di impegno nell’Amministrazione Comunale di Lecco, ho rassegnato le mie dimissioni da consigliera e presidente del Consiglio del Comune di Lecco. Una decisione lungamente meditata e certamente sofferta, ma che ho sentito essere doverosa non ritenendo di poter più assolvere ad un ruolo cardine come quello finora ricoperto, senza una piena sintonia con le scelte più importanti che l’attuale Amministrazione sta assumendo. 

Pur condividendo tuttora gli obiettivi di una città che vuole essere bella, solidale, sostenibile e grande la diversa visione in ordine a strategie e priorità mi impone di fare un passo indietro. Conosco, avendolo provato sulla mia pelle, il lavoro intenso e appassionato che il sindaco e la giunta, senza risparmiarsi, fanno quotidianamente, così come il notevole impegno dei consiglieri, lavoro finalizzato al bene della città, di cui con sincerità li ringrazio.

Proprio per l’impegno profuso e le tante energie investite, credo sia fondamentale che accanto all’Amministrazione in carica, in un ruolo delicato come quello del Presidente del Consiglio comunale, vi sia oggi qualcuno che possa rappresentare più compiutamente e convintamente di quanto possa fare io, questa Amministrazione e le sue strategie.   

Quella che abbiamo davanti sarà una stagione straordinariamente ricca di opportunità per il nostro Paese e per l’intera Città e, francamente, credo non ci si possa permettere, né per me, né per la coalizione che sta governando, diversità di vedute - quando queste riguardino strategie di fondo - proprio a salvaguardia degli obiettivi che ci stanno a cuore e che sono volti a costruire la desiderata città bella, solidale, sostenibile e grande.

Nella serata di ieri il Consiglio Comunale ha discusso e assunto alcune deliberazioni in relazione alla sede comunale a cui ho scelto di non partecipare, scelta che oggi, per ragioni di coerenza e onestà intellettuale verso chi sta amministrando e verso coloro che mi hanno dato fiducia, ma non solo, sento non possa esaurirsi qui, ma debba condurre a quelle che ritengo siano logiche (almeno per quanto mi riguarda lo sono) conseguenze, fare cioè un passo indietro.

Non voglio entrare nel merito di questioni e valutazioni inerenti le scelte suddette che avranno luoghi più consoni e appropriati per essere approfondite in dettaglio; prendo però atto di una distanza di vedute sulle strategie che questa scelta comporta, in relazione a quanto ci attende nei prossimi 4 anni, che saranno cruciali, probabilmente irripetibili: penso alle opportunità che si apriranno col PNRR, alla  “scadenza” delle prossime Olimpiadi del 2026, e forse ancor più alle importanti opere che sono in programma come il Lungolago, l’area de La Piccola, il Bione, la cantierizzazione del nuovo ponte da parte di Anas, i lavori del teleriscaldamento…solo per citarne alcune. 

Solo l’elenco di queste opere già la dice lunga su quanto sarà fondamentale concentrare tutte le energie dell’Ente (politiche ma ancor più tecniche, amministrative e finanziarie) sulle opere irrinunciabili, in un delicato equilibrio tra opportunità, tenuta della “macchina” comunale, vincoli procedurali e normativi, tempistiche; un equilibrio già precario che verrà messo ulteriormente a dura prova da una nuova complessa e incerta procedura (come sono tutte le procedure aperte) che parte da zero.  

Sono queste, e non altre, le ragioni che mi hanno spinto a non procedere nella direzione intrapresa, ragioni e valutazioni che in queste ultime settimane ho apertamente portato nei luoghi deputati al confronto politico della coalizione – luoghi che avrebbero meritato tempi e approcci decisionali meno frettolosi -, nell’ambito di riunioni di maggioranza e di partito, prendendo contezza del venir meno di una piena sintonia di strategia politica e di un diverso orientamento che chiede, anzitutto alla sottoscritta, di tirare un totale e compiere una scelta certamente molto dolorosa ma che poggia su dovuti presupposti di chiarezza e coerenza.

Con questo spirito – e non è una frase di circostanza - ringrazio anzitutto i cittadini che, poco più di un anno fa, si sono spesi per comprendere e valutare programmi, idee, e proposte politiche, scegliendo col voto i propri rappresentanti. 

Ringrazio con loro il Sindaco e la Giunta, i Consiglieri tutti per la collaborazione mai mancata e per il loro intenso impegno a favore della città, cosi come ringrazio i Collaboratori dell’Ente per il quotidiano impegno professionale a servizio della Comunità lecchese.

A loro gli auguri per tutto quanto faranno a favore della nostra Città.

Un particolare ringraziamento agli organi di informazione per la collaborazione. 

 

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