Bione, ieri sera l'incontro pubblico al Pertini. Il Rugby Lecco propone una "Commissione di umarell"
Perplessità su lavori incompleti, tempistiche, assenza di servizi igienici e spogliatoi
Il futuro dell'area del Bione tra sfide e progettazioni. Se ne è parlato nella serata di ieri, giovedì 29 febbraio 2024, in una sala auditorium del Centro Pertini non eccessivamente piena. Le principali perplessità dei cittadini: l'assenza di una zona dedicata agli sport sul lago, diversi lavori non finiti o completati male, le previsioni di tempistica dei lavori, alcuni disagi come l'assenza di servizi igienici in tribuna e di spogliatoi femminili nell'area dedicata all'atletica. E poi, la proposta del presidente del Rugby Lecco: istituire una "Commissione di umarell".
Bione, ieri sera l'incontro pubblico al Pertini. Il Rugby Lecco propone una "Commissione di umarell"
Ad aprire i lavori il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, a cui è toccato il compito di curare l'introduzione della serata, descrivendo l'attuale cornice - con problematiche annesse e connesse - all'interno della quale si colloca il centro sportivo. "Il Bione rappresenta la più grande incognita per i sindaci: da Bodega, passando per Brivio e arrivando all'attuale Amministrazione. Ora non è più possibile mettere pezze, bisogna metterci mano".
L'area, come è noto, sarà oggetto di interventi impattanti che, nei prossimi anni, ne cambieranno radicalmente il volto: il quarto ponte, con la necessità di ridisegnare lo svincolo del Bione e la sparizione del parcheggio (il nuovo ingresso sarà laterale, situato in corrispondenza del campo da gioco 2); il cambio della sede per Elisoccorso, Cnsas e Protezione civile; il nuovo Centro di raccolta, con al suo interno il Centro del riuso, che si prevede di spostare nell'area della ex cava Musolino; la nuova caserma dei Vigili del fuoco, prevista nell'area degli ex spettacoli viaggianti.
Tempi allungati? Colpa della proposta che non tutelava il pubblico interesse
L'assessore allo Sviluppo urbano, Giuseppe Rusconi, ha poi illustrato nel dettaglio il partenariato pubblico/privato, formula attraverso la quale si è tentato di procedere per la realizzazione del progetto. Nel concreto, il partenariato pubblico/privato soddisfa i seguenti punti: il perseguimento di un pubblico interesse; il finanziamento da parte del privato, che si assume il rischio operativo; la definizione degli obiettivi e la verifica del loro raggiungimento da parte dell'Amministrazione pubblica e il coinvolgimento di almeno tre soggetti: un soggetto pubblico, un soggetto privato e uno sponsor (solitamente la banca). Dopo l'eventuale proposta da parte di un privato, segue la fase istruttoria: il Comune ha 90 giorni per esaminare la proposta e chiedere modifiche o integrazioni, che il proponente deve recepire, altrimenti la proposta viene respinta. Se approvata, l'Amministrazione pubblica una gara e il proponente diventa un promotore, quindi ha diritto di prelazione sull'esito della gara.
Ma arriviamo al dunque: cosa è successo nel caso specifico del Bione? "Un operatore privato ha presentato una proposta di locazione finanziaria - ha spiegato Rusconi - Durante la fase istruttoria, gestita dagli uffici tecnici del Comune, sono state richieste delle modifiche e delle integrazioni a causa della eccessiva onerosità del progetto e della non totale rispondenza al pubblico interesse. La proposta comportava circa 20 milioni di euro. Ma, cambiate le condizioni, ricomincia il giro delle sette chiese, partendo dalla banca. Per questo i tempi si sono allungati: non dipende dall'Amministrazione comunale. Alla fine la proposta è stata respinta perchè non aveva i crismi per tutelare il pubblico interesse".
Investimenti e interventi già realizzati: un totale di quasi 6 milioni di euro
Infine, l'assessore allo Sport, Emanuele Torri, ha concluso illustrando gli interventi che si ritengono essenziali e quelli cosiddetti "aggiuntivi", non prima di aver elencato gli interventi portati a termine, alla faccia del leit motiv "Al Bione non è stato fatto niente": dal 2021 al 2024 sono stati investiti 3.380.210 euro, di cui 1.030.641 di risorse comunali; dal 2018 al 2020 2.530.943, di cui 750.000 da Regione Lombardia, per un totale complessivo di 5.911.153 euro, utilizzati per le torri faro della pista di atletica, per il rettilineo indoor, per gli spogliatoi del campo 1, per l'efficientamento energetico della piscina, per l'ampliamento delle tribune del Palazzetto e per la manutenzione della tribuna coperta della pista di atletica.
Un bando per le alternative progettuali. Dal Comune 120.000 euro
"Il Comune ha due possibilità: attivare un partenariato o intervenire direttamente attingendo alle risorse del bilancio - ha spiegato Torri - Il partenariato si è rivelato poco sostenibile, quindi abbiamo deciso di mettere a disposizione 120.000 euro, già approvati da bilancio, e di stendere un documento di fattibilità delle alternative progettuali: usciremo con un bando e poi procederemo".
Interventi essenziali e interventi aggiuntivi, garantendo la continuità del servizio
Il Comune ha steso un elenco degli interventi essenziali e di quelli aggiuntivi. Tra le funzioni essenziali, nell'area esterna si contano 2 campi da calcio a 11 in erba sintetica o naturale con illuminazione, in modo da consentire lo svolgimento degli allenamenti delle competizioni anche in orario serale; 1 campo in erba sintetica o naturale utilizzabile sia per consentire lo svolgimento degli allenamenti del rugby sia per le partite di calcio a 11; i magazzini per il deposito delle attrezzature; la sistemazione dei campi da tennis (2 in totale) e la realizzazione di campi da padel coperti (minimo 2, massimo 4); i campi da beach volley (minimo 2, massimo 4), la presenza di un playground e di uno spazio esterno per eventi ricreativi di media/grande dimensione.
Per quanto riguarda l'area interna, una piscina dalle dimensioni minime (25x16 metri) per poter svolgere gli sport acquatici, con relativi spogliatoi; una o due piscine di dimensioni inferiori per corsi di avviamento al nuoto o attività acquatiche; almeno una sala fitness; un palazzetto con una capienza maggiore di quella attuale e con la possibilità di ospitare anche il calcio a 5 in vista dei Master Games (si valuta anche l'ipotesi di un palazzetto in modalità polifunzionale per attività culturali, ricreative, spettacoli, fino ad una capienza di circa 1500 posti); spazi polifunzionali coperti dove poter svolgere conferenze o a disposizione delle associazioni; aule studio; spazio minimo di ristorazione.
Per quanto riguarda le funzioni aggiuntive, parliamo di uno spazio da adibire a Campus e di altre funzioni accessorie compatibili con le funzioni dell'area e che possano concorrere ad una maggiore sostenibilità economica dell'area (ad esempio più aree di ristorazione, aree commerciali, spazi di coworking...). E' stato infine sottolineato che le proposte progettuali dovranno prevedere un piano lavori che non comporti l'interruzione del servizio attualmente garantito alle associazioni sportive e agli utenti privati.
Perplessità su lavori incompleti, tempistiche, assenza di servizi igienici e spogliatoi
Infine, spazio a domande e considerazioni da parte dei cittadini, a partire da Giorgio Dell'Oro, che ha fatto notare la mancanza di una parte dedicata agli sport sul lago e ha suggerito di aggiungere nelle funzioni essenziali anche l'inserimento di un approdo, di uno scivolo a lago e di un magazzino per canoe e barche a remi. L'assessore Torri ha risposto che ci sono interventi più urgenti di altri e che sono stati previsti accessi al lago in altre zone, ad esempio dopo la Tamoil. Carlo Redaelli, presidente del Rugby Lecco, ha sottolineato come per il suo gruppo il Bione costituisca una vera e propria casa e si è domandato, preoccupato: "In futuro ci sarà ancora spazio per noi?". Inoltre ha fatto notare come tanti lavori siano stati lasciati incompleti o siano stati finiti male (ad esempio gli spogliatoi che si allagano, i pannelli solari mai collegati, quattro tombini rimasti demoliti per un anno e mezzo...); proprio per questo ha proposto l'istituzione di una "Commissione di umarell" che supervisioni l'andamento dei lavori. Torri ha sottolineato come il Bione sia la casa di tutti e che bisogna ragionare in un'ottica più complessiva. "L'idea della commissione l'ho già sentita tante volte - ha aggiunto - Ma ricordo che noi ci siamo sempre trovati a inizio, metà e fine stagione per confrontarci". Sono poi state chieste delucidazioni sulle previsione del budget e delle tempistiche di realizzazione. "Il budget e le tempistiche sono quelle di un'opera pubblica - ha risposto il sindaco - Ora stiamo redigendo alternative progettuali, poi decideremo cosa fare". Una cittadina ha invece sottolineato la perplessità riguardo all'idea di realizzare da zero nuove strutture, piuttosto che ristrutturare quelle esistenti, ma il sindaco ha sottolineato come un intervento di ristrutturazione comporterebbe la cessazione delle attività del centro, che si vuole assolutamente evitare; la stessa ha poi sottolineato l'assenza di un servizio igienico alla tribuna, mentre Filippo Ugolini, presidente dei Falchi Lecco, ha fatto notare la mancanza di uno spogliatoio femminile nell'area atletica: "Le ragazze fanno la doccia a casa o nello spogliatoio maschile... creando un po' di trambusto". Un sollecito sugli spogliatoi, in particolare su quando saranno pronti, è arrivato anche da Maurizio Villa. Sollevate anche le questioni riguardo a chi debba controllare le attività del gestore e su cosa si farà con il budget comunale se non si riuscisse ad avviare un partenariato. "Il controllo dell'attività del gestore spetta al Comune", ha risposto il sindaco, che ha poi aggiunto che il Comune stabilirà gli interventi prioritari e cercherà di attrarre investimenti sul territorio puntando sui Master Games del 2027. Infine, il commento del gestore, la società "In sport": "E' interesse del gestore fare le cose al meglio, ma la risoluzione dei problemi si fa in modo sinergico con il Comune".