Gilardoni Raggi X tutti rinviati a giudizio il 7 febbraio

5 indagati per i presunti maltrattamenti nell'azienda mandellese

Gilardoni Raggi X tutti rinviati a giudizio il 7 febbraio
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Gilardoni Raggi X tutti rinviati a giudizio.

Si torna in aula il 7 febbraio

Stamattina al Tribunale di Lecco si è svolta l'udienza di fronte al gip per il processo relativo ai presunti maltrattamenti e vessazioni all'interno della Gilardoni Raggi X. Alle 13.30 è arrivato il rinvio a giudizio del giudice Paolo Salvatore per i 5 imputati, ossia Maria Cristina Gilardoni, Roberto Redaelli, Andrea Ascani Orsini, Stefano Marton e Maria Papagianni. Si tornerà quindi in aula il 7 febbraio prossimo, davanti al giudice monocratico Nora Lisa Passoni.

Imputati, oblazioni e stralci

I due maggiori imputati sono il socio di maggioranza dell'azienda Maria Cristina Gilardoni e l'ex direttore del personale, Roberto Redaelli: i due dovranno rispondere di lesioni e maltrattamenti verso dipendenti e ex dipendenti, 25 in tutto quelli che si sono costituiti parte civile. Per quanto riguarda invece il nipote della «nonna manager» nonché socio di minoranza, Andrea Ascani Orsini, dovrà rispondere delle accuse, "in colpa vigilando", relative ai presunti danni subiti dai lavoratori, ma non per quelle formulate nel merito della sua attività di direttore di produzione, per le quali ha oblato. Infine, andranno a giudizio anche i due medici del lavoro coinvolti, Stefano Marton e Maria Papagianni, per i quali sono state stralciate alcune delle contestazioni che non erano contestualizzabili al loro periodo di impiego per l'azienda.

Inammissibilità delle prove

Non è stata accolta, invece, l'eccezione avanzata a luglio dagli avvocati della difesa, in merito all'inammissibilità delle prove raccolte dopo il marzo 2014, alla scadenza cioè dei primi sei mesi di indagini preliminari, per la mancata comunicazione formale della proroga all’inchiesta. Il gup ha invece accolto la richiesta di stralcio dal materiale probatorio di un'intercettazione tra Redaelli e il legale Roberto Mulargia.

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