cRISI

Voss, sindacati delusi. "Dall’azienda solo chiusure"

Il prossimo incontro sarà il 12 gennaio. Nel frattempo continuerà il presidio, attorno al quale è scattata una commovente gara di solidarietà.

Voss, sindacati delusi. "Dall’azienda solo chiusure"
Pubblicato:

"L’azienda non solo non è disposta ad accettare alcuna trattativa sulla chiusura dello stabilimento di via Stoppani a Osnago, ma non è neppure disposta ad anticipare la cassa integrazione Covid aperta fino al 31 marzo". E' forte la delusione del mondo sindacale dopo  dopo l'incontro di ieri, giovedì 7 gennaio 2021 in  IV Commissione della Regione Lombardia sulla vertenza Voss aperta il 10 dicembre con l’annuncio della cessazione dell’attività produttiva con il conseguente licenziamento di 70 lavoratrici e lavoratori.

Voss, sindacati delusi. "Dall’azienda solo chiusure"

"È inaccettabile l’arroganza dell’azienda – osservano Eliana Dell’Acqua e Lorena Silvani Fim Cisl Mbl -. Serve rispetto per le lavoratrici e i lavoratori. Togliere subito ogni pregiudiziale per risolvere questa complicata situazione. Di questo passo si rischia di vanificare il ruolo e l’impegno di Regione Lombardia. L’azienda da una parte sembra dare disponibilità a una discussione nel merito, dall’altra però respinge ogni proposta alternativa alla chiusura e al licenziamento dei dipendenti. Una posizione inaccettabile".

Una posizione che fa il paio con l’indisponibilità ad anticipare il trattamento economico di cassa integrazione con causale Covid aperta fino al prossimo 31 marzo. "Questa decisione – continuano le sindacaliste – ha il sapore di una ripicca nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori che sono in presidio permanente da 25 giorni".

No alternative alla chiusura

L’azienda ha respinto ogni possibile alternativa alla chiusura, accusando i lavoratori e il sindacato di mettere a rischio anche la sopravvivenza del secondo sito presente ad Osnago. "Un’accusa che fa quasi tenerezza – osservano le sindacaliste Fim Cisl – dal momento che quest’azienda, da quando ha rilevato Larga, non ha mai fatto investimenti utili a rafforzare competitività e presenza sul mercato. Quindi, delle due una: o la multinazionale aveva deciso da tempo di spegnere i motori in Italia, oppure c’è stata una pessima gestione industriale da parte dei dirigenti italiani. L’arroganza dell’azienda nel voler scartare qualsiasi ipotesi alternativa, che va dall’analisi e risoluzione delle inefficienze per proseguire con la produzione in Italia, alla ricerca di un possibile imprenditore interessato all’area o al mercato, fino alla reindustrializzazione del sito, rischia di vanificare anche il ruolo delle Istituzioni, a partire da Regione Lombardia che aveva dato ampia disponibilità a valutare tutte le possibili soluzioni per salvaguardare la continuità occupazionale".

"Serve più rispetto per le settanta lavoratrici e lavoratori – concludono le sindacaliste – che non sono stracci da gettare dopo averli spremuti, ma persone a cui va assicurata dignità e futuro. A questo punto, se questa è la modalità di gestione, siamo preoccupati anche per il futuro dell’altro sito Voss di Osnago".

Il 12 gennaio nuovo incontro

Il prossimo incontro sarà il 12 gennaio. Nel frattempo continuerà il presidio, attorno al quale è scattata una commovente gara di solidarietà, e con la lotta a difesa del lavoro fino a quando la discussione verrà sgombrata da ogni pregiudiziale e ci si renda disponibili a discutere seriamente senza posizioni di principio.

Seguici sui nostri canali