Dopo 1080 ore di presidio

Voss Osnago, hanno vinto gli operai: nessun licenziamento

La notizia tanto attesa è giunta nel pomeriggio di oggi, mercoledì 27 gennaio 2021.

Voss Osnago, hanno vinto gli operai: nessun licenziamento
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Hanno vinto gli operai: alla Voss non ci sarà nessun licenziamento. Ad annunciare la notizia che tutti attendevano sono stati i sindacalisti della Fim Cisl e Fiom Cgil che sin dal principio sono stati vicini ai dipendenti della ex Larga di Osnago, che hanno presidiato giorno e notte i cancelli della loro azienda dopo l'annuncio della proprietà tedesca di voler smantellare il sito della torneria.

Voss, scongiurati i licenziamenti

Eliana Dell'Acqua

La notizia è stata comunicata ufficialmente nel pomeriggio di oggi, mercoledì 27 gennaio, durante la conferenza stampa organizzata dalle sigle sindacali all'esterno dell'azienda che sancisce dunque la fine del presidio (con un pizzico di commozione) "Oggi è stata votata l'ipotesi di accordo a stragrande maggioranza (due gli astenuti, ndr) - ha spiegato Eliana Dell'Acqua, segretaria generale della Fim Cisl Monza Brianza Lecco - E' stato centrato l'obiettivo del presidio: non ci sarà nessun licenziamento, verranno messi in campo tutti gli ammortizzatori sociali disponibili all'interno dei quali verrano poi studiati dei percorsi di politiche attive, perché qualora ci fossero imprenditori interessati venga reso possibile l'assorbimento dei lavoratori".

Il giorno della speranza

Oggi, mercoledì 27 gennaio, è dunque il giorno della speranza per gli operai della Voss, che proseguiranno la cassa integrazione Covid, quindi potranno attingere alla straordinaria e solo come ultima soluzione agli incentivi all'esodo. "Contiamo su un lavoro serio e sinergie per costruire un quadro che porti all'industrializzazione o comunque a soluzioni positive per tutti - ha aggiunto la segretaria - Nessuno rimarrà senza lavoro come aveva in mente la proprietà: 70 famiglie senza lavoro avrebbero avuto un impatto sociale non indifferente. Grazie ai lavoratori per l'impegno e grazie a tutti per la solidarietà. Oggi inizia una nuova prospettiva da costruire".

Lieto fine dopo 1080 ore di presidio

Lorena Silvani

Soddisfatta Lorena Silvani, sindacalista della Fim Cisl in primissima linea sin dal principio insieme al collega Domenico Alvaro della Fiom Cgil al fianco dei lavoratori della Voss. "Il mio ringraziamento va ai lavoratori, che con 1080 ore di presidio hanno mostrato cosa vuol dire perseverare per un obiettivo che non era scontato. Il licenziamento non avverrà grazie alla perseveranza dei lavoratori, che deve essere d'esempio. Grazie anche a istituzioni, associazioni e a chi ha aiutato al presidio".

"Lavoratori e sindacati possono produrre cambiamenti"

Domenico Alvaro

Commento positivo anche sul fronte Fiom Cgil. "Vale la pena di lottare e modificare le cose che in partenza non davano segnali positività - ha commentato Alvaro - Per 40 giorni la situazione avrebbe potuto scalfire la solidità dei lavoratori, ma loro hanno resistito e ottenuto il cambiamento. Grazie a tutti, a chi ha contribuito attivamente, ma anche gruppi, associazioni, la Lo.Co, gli Alpini e anche alle singole persone. Questa è la dimostrazione che i lavoratori con i sindacati possono produrre cambiamenti importanti".

"Orgogliosi di essere italiani"

Alessandra Crippa

Un pizzico di commozione nelle parole dell'rsu Alessandra Crippa. "Ringraziamo la stampa che ci ha dato voce: ci avete fatto sentire, c'è stata grande solidarietà e c'è stata costanza nelle persone che hanno portato materiale, dalla legna al caffè... Gli operatori sindacali sono stati al nostro fianco, 24 ore su 24, moralmente sono stati  di grande supporto. Questa brutta vicenda ci ha unito e resi orgogliosi di essere italiani davanti a una multinazionale".

"I lavoratori organizzati possono affrontare lo strapotere"

Maurizio Oreggia

Soddisfazione ma con una punta di amarezza è stata espressa anche dal segretario generale della Fiom Cgil Lecco Maurizio Oreggia. "Queste sono dinamiche che spesso subiamo, ma i lavoratori organizzati possono affrontare lo strapotere e l'arroganza di queste realtà. La tenacia di questa battaglia ha determinato che negli accordi si parli di tutto, ma non di licenziamenti. Abbiamo ottenuto una soluzione agli antipodi rispetto alla posizione di partenza. E' nata una rete solidarietà che deve far riflettere, siamo in una situazione di mancanza tutele normative: soddisfare tutti è qualcosa di impossibile, c'è soddisfazione pur restando l'amarezza di questa vicenda".

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