Eccellenze lecchesi

Un’Academy per giovani talenti

Giussani, presidente di Elettrosystem Barzago, vuole formare personale in casa con la collaborazione di Aslam

Un’Academy per giovani talenti
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È una delle imprese più affermate nella realizzazione di quadri elettrici industriali, impianti elettrici speciali e automazione. Tra i suoi clienti vi sono i colossi della metalmeccanica lecchese come Rodacciai di Bosisio e Gruppo Omet di Lecco. Collabora con big del settore come la Angelo Missaglia di Galbiate nella gestione di clienti importanti come Agrati di Veduggio, Novatex di Oggiono e Salumificio Fratelli Beretta di Trezzo sull'Adda. La Elettrosystem di Barzago oggi è una delle aziende più belle e innovative della Brianza: fattura 4,7 milioni di euro, occupa circa 50 dipendenti, cresce ogni anno a doppia cifra, ma per fare un nuovo salto dimensionale ha bisogno di tecnici specializzati. Figure professionali non facili da trovare sul mercato, anche per colpa di un dialogo scuola/lavoro non sempre ideale. Giuseppe Giussani, 61 anni, presidente di Elettrosystem, non è un imprenditore abituato a fare polemiche e, davanti a un problema, preferisce cercare una soluzione. E così ha fatto anche questa volta.

Un’Academy per giovani talenti

«Noi non forniamo un prodotto - impianti e quadri elettrici e automazione - ma un servizio: abbiamo bisogno di giovani talenti, tecnici competenti, preparati e disponibili alle esigenze dei clienti, che talvolta ci chiamano pure nei week end - spiega Giussani - Oggi gli istituti professionali faticano a formare queste competenze. Tra il mondo del lavoro e quello della scuola c’è sempre stato un divario e da diversi anni fatico a trovare personale competente e disponibile a fare il nostro lavoro. Badoni e Fiocchi erano nate proprio per rispondere alle esigenze delle imprese, ma oggi non bastano. E così ho deciso di creare una sorta di Academy per formare in casa le competenze di cui abbiamo bisogno. Ho conosciuto Aslam - un’eccellente cooperativa sociale che da oltre vent’anni si occupa con successo di formazione professionale e di alta formazione post diploma - e mi sono affidato a loro: sono persone molto preparate, dinamiche e capaci di interpretare al meglio le esigenze delle imprese. Ho visitato una delle loro scuole - il Polo Formativo del Legno Arredo a Lentate sul Seveso - ed ho scoperto una realtà semplicemente straordinaria».

 

Quando inizierà questa Academy?

 

«Partirà ai primi di maggio. Sarà un corso post diploma di un anno aperto a una decina di giovani talenti che stiamo iniziando a selezionare proprio in questi giorni. Mi sono avvalso per la selezione della competenza della dottoressa Lodovica Ottavia Niola, psicologa del lavoro, che con un metodo innovativo, mi sta aiutando a selezionare i candidati, partendo da focus group fatti ai nostri futuri tutor, per capire le caratteristiche che dovranno avere i partecipanti all'Academy. Tutti verranno assunti con contratto di apprendistato di primo livello e quindi i candidati potranno già avere uno stipendio e nel contempo andare a scuola e fare formazione diretta in azienda. Non è indispensabile che la persona sia preparata, che conosca quadri elettrici o l’automazione, ma solo che sia interessata a questo settore, voglia mettersi in gioco, con passione e determinazione, cerchi un posto di lavoro sicuro e in prospettiva anche molto ben remunerato, voglia crescere professionalmente e magari fare carriera… Alla formazione teorica e pratica pensiamo noi grazie a questo accordo con Aslam. Mi sembra un modo interessante per colmare il gap di tecnici che le scuole professionali sfornano ancora in numero insoddisfacenti rispetto le esigenze delle imprese. Per troppi anni le famiglie hanno indirizzato i loro figli solo ai licei - cosa giusta - senza offrire alternative. Oggi fortunatamente le scuole professionali sono maggiormente considerate, ma il gap da colmare è ancora ampio».

 

Una volta diplomati verranno tutti assunti in Elettrosystem?

 

«Penso proprio di sì. Abbiamo progetti di crescita importanti. In questi primi mesi dell’anno ho dovuto rinunciare a quasi 3 milioni di commesse. Già l’anno scorso siamo dovuti ricorrere a soluzioni originali per far fronte a tutte le commesse: abbiamo assunto 4 pensionati perché avevamo bisogno delle loro competenze lasciando una certa libertà con il contratto part time in modo da godersi anche il tempo libero come meritano; poi abbiamo convinto 3 artigiani a venire da noi come dipendenti lasciando la libertà di gestire i loro clienti all’interno della nostra azienda».

E ora l’idea della Academy?

 

«Abbiamo bisogno di nuovi tecnici, di giovani talenti in grado di portare anche una ventata di novità in azienda. Se assumiamo una persona giovane e la formiamo difficilmente ce la facciamo scappare. Ma se per assurdo non riusciremo ad assumere tutti i diplomati non c’è alcun rischio: ci sono tante aziende locali che operano nel nostro stesso settore che prenderebbero a braccia aperte questi ragazzi…».

Come ha chiuso il 2020 dominato dalla pandemia?

 

«Nonostante il lockdown abbiamo fatto lo stesso fatturato del 2019: 4,7 milioni di euro. Abbiamo continuato a investire realizzando il nuovo magazzino verticale automatizzato: oggi quando un collaboratore cerca un pezzo digita il nome al computer e gli arriva subito, eliminando errori e perdite di tempo. Da un anno ci siamo inseriti nel settore dell’automazione industriale con buoni risultati. Il lavoro non manca. E contiamo di arrivare a 10 milioni nei prossimi tre anni. Ecco perché ci servono nuovi tecnici».

 

Che rapporto ha con i suoi collaboratori?

 

«Buono. C’è molto dialogo. Facciamo tutti parte della stessa famiglia. Ho persino favorito l’ingresso del sindacato in azienda perché è giusto che conoscano i loro diritti, le caratteristiche del nuovo contratto di lavoro, però le organizzazioni sindacali dovrebbero cambiare un po’ passo, le aziende cambiano, loro sono troppo statiche».

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