Turismo: grandi numeri ma permanenza troppo breve. L'esempio del Griso
Per Crippa, da anni impegnato nella gestione dell'hotel, è necessario che il territorio sviluppi una propria identità che distingua Lecco da Como, rendendola un unicum in tutto il Lario
"Su quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno", ormai è noto, i turisti non mancano, soprattutto quelli stranieri. Il lago, le montagne... Lecco è il paradiso dello sport outdoor. Ma, in questo bel quadro, si registra anche una tendenza negativa: la durata media di permanenza dei turisti sul territorio è troppo breve, nell'ordine dei due giorni. Come fare dunque a colmare questo difetto? Per Ercole Crippa, uno dei soci fondatori della Parco Malgrate S.r.l., da anni impegnato nella gestione dell'Hotel Griso, la chiave sta nel fornire a Lecco un marchio identitario, un qualcosa che renda la città manzoniana unica nel suo genere. Questi sono solo alcuni degli spunti emersi nel corso della conferenza stampa tenutasi proprio nella struttura ricettiva malgratese nella tarda mattinata di oggi, mercoledì 4 settembre 2024.
Turismo: grandi numeri ma permanenza troppo breve. L'esempio del Griso
Più dell'80% delle stanze dell'Hotel Griso sono piene per tutto l'anno: si registra il tutto esaurito per cinque o sei mesi e si mantiene poi una media del 70% di presenze; 60 le camere presenti, di cui 55 provviste di terrazza panoramica; un bar aperto 24 ore al giorno... Tutto questo è l'Hotel Griso, una struttura che circa tre anni fa ha deciso di darsi una nuova veste; se, infatti, la principale attrazione turistica del territorio è il nostro lago, allora anche la struttura doveva metterlo in evidenza il più possibile: così, l'ingresso principale, prima sito su via Provinciale, è stato invece spostato a lago, così come la hall e un giardino con poltroncine, con tanto di orticello perchè - come ha sottolineato Crippa - il Griso punta sulla sostenibilità come investimento per il futuro. Il nuovo ingresso, inoltre, valorizza anche il bel lungolago di Malgrate ed è provvisto di un parcheggio sotterraneo per i clienti. Da ottobre, inoltre, il Griso verrà ufficialmente insignito del titolo di "hotel storico".
E' seguito quindi un tour panoramico della struttura: il giardino esterno; il punto in cui sorgeranno due nuove stanze e un rustico, nel quale si vorrebbe realizzare una Spa e una piscina; la sala da pranzo - che offre un massimo di 200 posti - la sala colazione; le nuove suite; la terrazza panoramica con la vasca idromassaggio, dove la sera vengono serviti apericena a base di pinza, e una sala che può essere affittata per eventi privati oppure essere adibita a sala convegni.
L'80% dei clienti del Griso è di origine straniera. Boom di statunitensi e di polacchi
Come ha spiegato Crippa, l'80% dei clienti del Griso è di origine straniera: "Arrivano da oltre 100 nazioni diverse", sottolinea, anche se si registra un boom in particolare dagli Stati Uniti (circa il 25% del totale) e i Polacchi la fanno da padroni. Crippa ha poi spiegato che gli ospiti del Griso sono spinti da due diverse motivazioni: c'è chi vi soggiorna per affari e chi per piacere. I primi rappresentano solo il 20% del totale. Manca però il turista che alloggia in hotel "solo" per godersi una settimana di relax: la maggior parte dei villeggianti, infatti, viene a Lecco per girare tutto il lago di Como, magari in un "tour de force" che comprende anche il Lago Maggiore e il Lago di Garda. Dunque normalmente la clientela non tende a tornare negli anni successivi, come accade in altri posti di villeggiatura. Così come non tende a fermarsi per diversi giorni. Il problema, però - fa notare Crippa - non risiede nella struttura ricettiva, bensì nel territorio: "Una persona non sceglie l'albergo, sceglie la location - spiega infatti - Per far sì che i turisti permangano per un tempo più lungo, il territorio deve invogliarli a fermarsi". Infatti, prosegue: "Il 30% circa dei nostri ospiti, appena arrivano, chiedono: 'Quanto sono distanti Como, Varenna, Bellagio...?'. Questo è il primo pensiero del turista". Crippa ha altresì spiegato che la metà dei turisti che soggiornano al Griso affermano di non aver avuto il tempo di visitare la città di Lecco, perché nei soli due giorni di permanenza hanno preferito visitare Como, Cernobbio, Milano... Per questo, conclude Crippa, "deve esserci un buon rapporto tra politica e privato", affinché si valorizzi il territorio e si inducano i villeggianti a fermarsi un po' di più; infine confida il suo sogno, per sopperire alle tratte dei battelli, talvolta carenti: "Vorrei costruire un imbarcadero privato con due motoscafi".
Dunque, per concludere, secondo Crippa per far sì che il turista medio si fermi un po' di più a Lecco - e dunque, abbia anche il tempo di visitare la città e di godersi un po' l'albergo - è necessario che il territorio sviluppi una propria identità che distingua Lecco da Como, rendendola un unicum in tutto il Lario. Altrimenti, per usare le sue parole, Lecco resterà la "Cenerentola del Lago di Como", nota per la sua fiorente industria, molto meno per il turismo. Ma il cambiamento deve partire innanzitutto dai lecchesi, che devono diventare consapevoli di quanto il proprio territorio possa valere a livello di attrazione turistica.
Di seguito alcune foto dei diversi ambienti dell'Hotel Griso: