Technoprobe assume 100 nuovi dipendenti
"L'azienda continua a crescere e abbiamo bisogno diverse figure per coprire tutti i livelli: operai, impiegati amministrativi e gestionali, tecnici, periti, ingegneri"
Nei primi sette mesi Technoprobe ha assunto quasi 200 dipendenti a Cernusco Lombardone, portando l'organico a 700 collaboratori solo in Brianza, che salgono a 1.200 con le sedi estere. Ma la ricerca di nuovi talenti non si ferma. Anzi...
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Technoprobe assume 100 nuovi dipendenti
«Entro fine anno assumeremo 100 nuove persone - affermano Roberto e Cristiano Crippa, azionisti di maggioranza di Technoprobe di Cernusco Lombardone, la multinazionale tascabile leader nella produzione di apparecchiature per testare i chip dei colossi dell’hi-tech mondiale - L'azienda continua a crescere e abbiamo bisogno diverse figure per coprire tutti i livelli: operai, impiegati amministrativi e gestionali, tecnici, periti, ingegneri. Negli ultimi due anni l'organico è cresciuto molto, adesso dobbiamo lavorare per inserire meglio le persone in azienda, per dare loro maggiori e migliori prospettive, programmare piani di crescita individuali, garantire condizioni di sicurezza e tranquillità del posto di lavoro e migliorare lo spirito di partecipazione che abbiamo sempre avuto».
La ricerca di personale qualificato è un problema?
«Sì, facciamo fatica a trovare figure specializzate, soprattutto tecnici, periti, ingegneri... Il nostro personale è prevalentemente brianzolo e lombardo, ma ormai il 15% dei tecnici arriva da fuori regione. Per superare queste difficoltà l’anno scorso abbiamo aperto un ufficio di reclutamento in Sicilia dove esiste la possibilità di trovare giovani laureati del sud che faticano a trovare un’occupazione adeguata ai loro studi e disponibili a trasferirsi al nord. La scuola e la formazione non sono tra le priorità del nostro Paese; poi se un ragazzo si iscrive a una scuola professionale è una cosa che non sempre viene vissuta bene, ma così non dovrebbe essere perché la manifattura ha un grande bisogno di tecnici, la domanda supera dieci volte l'offerta: un perito che esce da un istituto professionale trova subito lavoro e con compensi decisamente interessanti, soprattutto nei settori tecnologici come il nostro».