C’è un filo invisibile che, come una catena, tiene unite persone e generazioni, lavoro e passione, memoria e futuro. È questo il significato più autentico del centenario di Rosa Catene, azienda di Calolziocorte che ha festeggiato il suo primo secolo di vita con una serata speciale. Il 5 settembre, nella suggestiva cornice del Castello di Rossino, la famiglia Rosa insieme ai dipendenti di oggi e di ieri, clienti, fornitori e professionisti ha celebrato un traguardo straordinario: un secolo di storia industriale e umana, fatta di lavoro, passione, sacrifici e successi condivisi.
Le origini artigiane
Il punto di partenza è il 1925, quando Giuseppe Rosa fonda nel cuore di Calolziocorte, in via Montello, l’officina meccanica «Rosa Giuseppe», dedicata alla produzione di catene e selle per cicli e motocicli. Nasce così un’importante storia umana e imprenditoriale, tutt’ora attuale, caratterizzata da un continuo evolversi di persone e prodotti. In realtà l’azienda, prettamente artigiana, è stata fondata nel 1912, ma il primo documento d’iscrizione alla Camera di Commercio è datato 1925: per questo si celebra quest’anno il centenario. La vita, però, non ha risparmiato dolori alla famiglia Rosa: Giuseppe e suo figlio Giovanni vengono a mancare prematuramente, lasciando un vuoto enorme. È nel 1945 che i figli del fondatore Giuseppe, Riccardo e Noemi Rosa, insieme decidono di raccogliere l’eredità familiare. Smettono di produrre selle e ruote dentate e concentrano l’attività sulle catene per bici, catene di trasmissione e catene agricole, segnando una prima rinascita che pone le basi per lo sviluppo futuro. In quegli anni, Rosa Catene diventa anche fornitore di moto Guzzi, un primo riconoscimento della qualità dei suoi prodotti.

Da bottega a industria
Negli anni Settanta la crescita costringe a lasciare la sede di via Montello per trasferirsi in via San Rocco. Rosa Catene non è più uno stabilimento artigiano, ma una realtà industriale con un’identità sempre più solida. Alla produzione tradizionale si affiancano nuove linee: catene agricole, catene per trasporto pesante, catene raschianti, catene con supporti in gomma e catene flyer. Nel 1974 nasce Eurocatene Sas, specializzata nelle catene per il trasporto pesante, e nel 1978 l’azienda diventa Rosa Catene Spa, consolidando un’identità industriale solida e orientata alla crescita.

L’avvento della terza generazione
Negli anni Ottanta entrano in azienda i figli di Riccardo, ovvero la terza generazione: Giuseppe Rosa, ingegnere meccanico, si occupa della direzione tecnica e produttiva, mentre Gianluigi, ragioniere, segue la parte commerciale. Con la concentrazione delle attività sotto un unico marchio nel 1995, Rosa Catene si afferma come leader nazionale nel settore agricolo e amplia progressivamente la produzione di catene per il trasporto leggero e pesante, introducendo catene speciali realizzate su disegno del cliente. Contemporaneamente, l’azienda intensifica l’export, aumentando la reputazione internazionale di qualità e affidabilità.

Puntare su innovazione e diversificazione
A partire dagli anni Duemila l’azienda ha intrapreso un’azione di rinnovamento industriale con l’introduzione di macchine automatiche per il montaggio e la produzione di catene. Con l’avvento sul mercato nazionale ed europeo di prodotti provenienti dalla Cina che hanno eroso il mercato delle catene agricole, la società ha spinto sempre più verso il settore puramente industriale ampliando il proprio staff tecnico per lo studio e la realizzazione di catene sempre più performanti per accontentare le esigenze della clientela, specializzandosi così nel settore alimentare, in quello della lavorazione frutta e verdura, nel settore riciclaggio rifiuti e nel settore degli impianti industriali in generale. Nel 2008 viene a mancare il titolare Riccardo Rosa, rimasto in società come amministratore fino alla sua dipartita. L’azienda da quel giorno è guidata dai due figli che si avvalgono della saggia collaborazione e consulenza del terzo socio di minoranza, il Dott. Antonio Tocchetti, amico storico di famiglia di Riccardo Rosa.

Espansione internazionale
Nel 2015 Rosa Catene, su iniziativa di Gianluigi Rosa, fonda la filiale produttiva a Smederevo, in Serbia, dedicata alla produzione di catene redler e raschianti a bussola fissa. Questo passo ha consentito all’azienda di rimanere competitiva per questa tipologia di catena mantenendo gli standard qualitativi che da sempre contraddistinguono Rosa Catene. Questa seconda sede produttiva segna un esempio concreto della capacità di Rosa Catene di combinare visione industriale e attenzione alla qualità, restando fedele ai valori fondanti.
La quarta generazione e la continuità
Dal 2017 entra in azienda la quarta generazione, con Eleonora e Riccardo, figli di Giuseppe, rispettivamente impegnati nella parte commerciale e in quella tecnica/produttiva. Entrambi portano nuove energie e una visione contemporanea, assicurando la continuità di un progetto familiare che ha attraversato un secolo di storia. La loro presenza testimonia come Rosa Catene sia molto più di un’azienda: è una grande famiglia, dove passato e futuro si intrecciano, esperienza e innovazione si incontrano e il filo della tradizione resta saldo, pronto a crescere con nuove sfide e nuovi traguardi.

Un secolo fatto di catene e soprattutto di persone
Oggi Rosa Catene è il frutto di cento anni di lavoro, passione e innovazione. La catena che unisce persone e storie non è soltanto un simbolo dei prodotti, ma incarna la vera essenza dell’azienda. Ogni particolare rappresenta un contributo, un impegno, una memoria condivisa, un legame che attraversa generazioni e collega passato, presente e futuro.

«Rosa Catene è da sempre nota come un’azienda seria»
«Mio padre è stata la figura sicuramente più importante per l’azienda – ha raccontato l’ingegner Giuseppe Rosa, titolare e oggi alla direzione tecnica – ha saputo guidarla superando tutte le difficoltà che si sono presentate nell’attività imprenditoriale. Per lui il lavoro era amore e dedizione: passava i sabati e le domeniche a programmare quello che avremmo prodotto la settimana successiva. Il lavoro non era l’unico aspetto della sua vita, ma sicuramente uno dei più importanti». Giuseppe ha sottolineato il valore della continuità e della responsabilità: «L’importante è che l’azienda sia remunerativa non solo per l’imprenditore, ma anche per i dipendenti. Se non lo è, non può avere vita utile, nel futuro arriverà al decadimento completo. Rosa Catene deve essere ricordata come un’azienda seria, che non ha solo lo scopo di ottenere profitto, ma di permettere a tutti, ossia dipendenti, clienti e fornitori, di migliorare e crescere insieme». Per lui, la catena che unisce persone e storie non è solo un simbolo: «È la nostra essenza. Ogni catena rappresenta chi lavora con noi, con impegno e passione».

«Papà era lungimirante, con un sorriso illuminante»
«Papà lo ricordo come una persona lungimirante, che ci ha aiutato e supportato – ha affermato il ragionier Gianluigi Rosa, titolare e oggi alla direzione commerciale – ci ha permesso di sviluppare ciò che sentivamo di poter dare all’azienda, senza costrizioni. Aveva un sorriso molto illuminante, capace di trasmettere fiducia e serenità. E poi c’era nostra madre, Elva Bonfiglio, che vorrei ricordare: pur non partecipando attivamente alla vita aziendale ha sempre supportato tutti noi nel nostro lavoro». In seguito Gianluigi ricorda gli anni Ottanta e Novanta, segnati dall’arrivo dei produttori giapponesi e cinesi sul mercato europeo: «Abbiamo sviluppato i mercati esteri, partendo dal 2-3% del fatturato fino ad arrivare a oltre il 50%. Ci è voluto tempo, studio e impegno, ma i risultati sono arrivati. Oggi i tempi sono cambiati, ma resta il legame personale tra azienda e dipendenti». Secondo Gianluigi, la vera forza di Rosa Catene è proprio nella relazione umana: «I tempi sono cambiati, le persone sono cambiate, ma sussiste un legame azienda-dipendenti molto personale».
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