Si è parlato di pregi e debolezze della Gen Z, ma anche delle aspettative delle aziende che spesso non coincidono con quelle dei candidati, così come del rapporto fra il settore dell’informazione e il mondo delle imprese. Martedì 21 ottobre al Centro Studi Giuseppe Parini di Bosisio si è svolta la cerimonia di consegna delle borse di studio ai figli dei dipendenti di Rodacciai. Come già fatto in passato, l’azienda ha voluto arricchire l’evento con contenuti e spunti utili soprattutto per i ragazzi: ospite dell’incontro è stato infatti Osvaldo Danzi, fondatore della business community FiordiRisorse e autore del libro «Il lavoro trattato male».
La consegna delle borse di studio Rodacciai
Ad aprire l’incontro è stato però Mauro Califano, HR Director di Rodacciai: «La nostra azienda non produce solo acciaio, ma anche cultura. Lo fa in occasioni come questa ma anche costruendo con costanza e dedizione progetti per la formazione delle risorse: con l’Academy Rodacciai, l’associazione RoadJob ma anche la creazione di corsi IFTS che propongono ai giovani opportunità per la creazione del loro percorso professionale. Ritengo che sia importante mantenere il concetto di una comunità reale, fisica, di persone e di aziende, in grado di riunirsi intorno a progetti a lungo termine». In seguito la parola è passata a Paolo Gilardi, sindaco di Bosisio Parini: «Come amministrazione locale siamo particolarmente orgogliosi di avere sul nostro territorio esempi di eccellenza come Rodacciai che non solo portano lavoro e benessere, ma si impegnano anche per la formazione dei cittadini del domani».
La parola a Osvaldo Danzi
Quindi è stato il turno di Osvaldo Danzi: l’esperto ha messo la sua grande esperienza nel settore delle risorse umane a beneficio dei giovani presenti e delle loro famiglie. «Parlando dei giovani che si affacciano al mondo del lavoro dobbiamo scardinare alcune ipocrisie e fare pace con le parole. In primis, smettere di abusare della parola “talento”: per tanti questo coincide in realtà con la definizione di “giovani che costano poco”, mentre i ragazzi oggi chiedono cose molto chiare: ascolto, attenzione, conferme continue. Per entrare in comunicazione con loro, occorre cambiare il paradigma». «Nel libro ho messo insieme due mestieri: reclutatore e giornalista – ha spiegato Danzi – Non parlo solo di come le aziende trattano male il lavoro, ma soprattutto di come lo fa l’informazione, dai giornali ai social fino alla televisione. Negli ultimi due anni si è raccontato che il reddito di cittadinanza avrebbe spinto le persone a non lavorare, come se tutti volessero stare sul divano, ma la realtà è molto diversa».
«Hanno bisogno di sicurezze e ascolto»
«Anche i quotidiani oggi stanno male – ha continuato Danzi – e hanno bisogno di fare rumore, soprattutto sui social. Una notizia di una bidella che percorre 700 km per andare al lavoro fa tanti click, peccato che fosse una bufala, ribattuta da tutti i giornali italiani». «Oggi siamo di fronte a una generazione che non vuole fare la vita dei genitori, con loro dobbiamo avere un dialogo e pretese diverse». «Hanno bisogno di sicurezze e di ascolto, non di giudizio – ha conclude Danzi – il mio consiglio è quello di fare un CV narrativo, lavorare su chi siete, non solo su quello che si fa. Spiegate cosa fate nel tempo libero, quali strumenti utilizzate. Solo così il mondo del lavoro potrà dialogare con chi lo abita oggi, superando vecchi pregiudizi e ipocrisie».
Gli studenti premiati
Infine ecco i nomi dei ragazzi premiati per un importo che va dai 650 ai 900 euro a seconda del grado di studi e dei risultati raggiunti:
– Superiori Bosisio: Carolina Tettamanti, Elena Polvara, Giorgia Maggi, Lara Manzi, Cristina Polvara, Giulia Ficuccio, Khadija Seck, Daniele Rizzuti, Madjiguene Aida Niang.
– Università Bosisio: Chiara Angela Veltre, Clelia Bonomi, Aurora Guarino, Alessia Rifici, Carola Corti, Elisa Tettamanti, Federica Maria Giussani, Andrea Mereu.
– Superiori Sirone: Elisa Corti, Rania Harafi, Andrea Elisa Esposito.
– Università Sirone: Marta Masullo.
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