Record di ordini per Costamp Group
L’Ad Corti: «Le operazioni Jolly Stampi e Fonderia Cervati fatte per ampliare ulteriormente il nostro mercato»
Il settore dell’automotive rallenta? Il progressivo abbandono dei motori endotermici a favore dell’elettrico crea incertezze? Costamp Group, invece, continua la sua crescita, rafforzando così la sua posizione di leadership nella costruzione di stampi per la componentistica di precisione per il settore dell’automotive. Nel luglio scorso infatti l’azienda guidata dall’Ad Marco Corti ha effettuato un’operazione di affitto di ramo d’azienda, destinata all’acquisto di Jolly Stampi di Bedizzole (Brescia) che occupa 30 dipendenti, mentre a inizio anno, attraverso la partecipata Alunext, ha preso in affitto la Fonderia Cervati di Brescia salvando nel contempo i suoi 95 dipendenti.
Nell’arco di sei mesi Costamp Group ha concluso due importanti operazioni. Ma con quale obiettivo?
«La Jolly Stampi è un'azienda molto sinergica, fa un tipo di lavoro simile al nostro, movimenta in particolare stampi da 60 tonnellate e ci consente di aumentare la capacità produttiva per il mercato degli stampi di grandi dimensioni e dei Giga Tools, attualmente nostro core business. Tutto ciò ci permette di soddisfare meglio le richieste dei clienti in termini di consegna e di assistenza e con costi più competitivi - ci ha spiegato Marco Corti, presidente e amministratore delegato di Costamp Group - L’aggregazione è avvenuta attraverso la sottoscrizione di un contratto di affitto ponte con contestuale proposta irrevocabile e condizionata per l’acquisto della società di Bedizzole».
E la Fonderia Cervati?
«Questa operazione è stata condotta da Alunext, la joint venture che abbiamo costituito nel 2020 con il gruppo bresciano Streparava di Adro. Si tratta di un contratto di affitto dopo che l’azienda era stata dichiarata fallita dal Tribunale di Brescia. Con questo accordo stiamo realizzando un interessante progetto di crescita e di potenziamento della produzione e di servizi di getti in lega di alluminio Hpdc e Lpdc, che unita alla tecnologia Lpf (Low pressure forcing) completa la gamma delle tecnologie a nostra disposizione. E quindi di ampliare ulteriormente il nostro mercato».
L’anno che ci siamo lasciati alle spalle però non è stato semplice. Come avete chiuso l’esercizio 2022?
«Il settore degli stampi ha sofferto molto, diverse aziende hanno chiuso. Abbiamo dovuto fare i conti prima con il caro energia, che per noi ha rappresentato un salasso da 1,5 milioni di euro, e poi con l’aumento delle materie prime, in particolare con il raddoppio del costo dell’acciaio. Noi siamo riusciti a superare queste criticità rimettendo in discussione l’organizzazione dell’azienda, le commesse, il rapporto con fornitori e clienti, competenze e valori. È stato davvero complicato, ma ci siamo riusciti grazie alla disponibilità di tutti i collaboratori e agli investimenti fatti nel comparto dei Giga Tools. Il Gruppo ha chiuso a 60 milioni di fatturato, di cui 50 di Costamp. I dipendenti invece sono passati nel 2023 da 275 a quasi 400 anche grazie all’ingresso in Jolly Stampi e Fonderia Cervati».
Una crescita occupazionale importante. Continuate a cercare nuovi collaboratori? Avete difficoltà a reperire manodopera specializzata?
«Si, cerchiamo sempre personale, ma non abbiamo difficoltà: siamo un’azienda corretta e trasparente, paghiamo il giusto, teniamo alle nostre risorse umane. L’ingresso di nuovi collaboratori fa bene a tutto il gruppo, favorisce l’innovazione dei processi… Mi preoccupa invece il calo demografico che rischia di mettere in crisi la capacità produttiva del sistema Italia».
La forte propensione all’innovazione e i continui investimenti - soprattutto nei Giga Tools - vi ha portato a diventare uno dei partner di riferimento delle principali case automobilistiche internazionali… Quali sono le previsioni per il 2023?
«Ad oggi abbiamo ordini in portafoglio per un valore di 73 milioni come Costamp Group e 15 come Alunext, ma non tutte queste commesse verranno completate entro fine anno. Questa mole di ordini rappresenta un record per noi ed è il risultato di un processo di crescita che punta su qualità e servizio. Il budget di Costamp è fissato a 50 milioni, in linea con l’anno precedente, mentre quello di Alunext crescerà a 25 milioni. Complessivamente dovremmo arrivare a 75 milioni, lavorando anche sulla marginalità per migliorare i risultati del 2022. Non sarà facile, ma ce la metteremo tutta».
Come sta cambiando il settore dell’automotive?
«Il passaggio dal motore endotermico a quello elettrico noi addetti ai lavori lo abbiamo visto cinque anni fa. È un cambiamento che non si può fermare, magari il motore endotermico durerà qualche anno in più rispetto alle previsioni, ma non viene più sviluppato e quindi la strada è tracciata e non si tornerà indietro. Certo, poi occorrerà vedere se avremo l’energia sufficiente per gestire un parco auto completamente elettrico; la mia sensazione è che andremo verso una riduzione del numero di automobili».