Eccellenze lecchesi

Plastecnic punta sui "green lovers"

L’azienda - che il prossimo anno festeggerà sessant’anni - fattura 7 milioni e occupa 35 dipendenti

Plastecnic punta sui "green lovers"
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Qualità, creatività sostenibilità. Sono questi tre pilastri sui quali poggia Plastecnic che il prossimo anno festeggerà il traguardo di sessant’anni. Una sostenibilità che si concretizza nel riutilizzo dell’acqua nella produzioni per riscaldare gli ambienti di lavoro, macchinari di nuova generazione a risparmio energetico, investimenti in impianti di bassa emissione, produzione a km zero con materie prime e risorse provenienti dal territorio, imballi in plastica rigenerata, tracciabilità e riciclo degli scarti produttivi, selezione di fornitori attenti all’ambiente, consegne con automezzi energy saving. E sostenibili sono pure i prodotti grazie all’ambizioso progetto “Re-use, Re-love” che si pone l’obiettivo entro dieci anni dell’80% di plastica riciclata da raccolta differenziata (oggi già al 65%); acquisto e utilizzo di polimeri e additivi con certificazioni Reach e Rohs; materie prime e masterbatch privi di materiali pesanti.

Plastecnic è leader nella progettazione, produzione e commercializzazione dei vasi in plastica, tanto che oggi avete una capacità produttiva annua di oltre 10 milioni di vasi. Come siete riusciti a raggiungere questi livelli?

«Plastecnic come tutte le idee imprenditoriali nasce da una visione dei soci fondatori (Giuseppe BonanomiEgidio BonanomiFabio Spreafico e Ulderico Spreafico, ndr) che hanno visto nella plastica un potenziale per il settore del florovivaismo - esordisce Emilia Bonanomi, Dg di Plastecnic di Perego - La nostra è tra le prime aziende del settore a decidere di portare l’esperienza di questo materiale nel mondo dei vasi. Nascono i primi vasi per rispondere alle esigenze di coltivazione delle piante fino ad arrivare nel 2021 ad avere un catalogo ricco di molte linee di prodotto, caratterizzate da un’estetica differenziante e particolarmente curata e da caratteristiche funzionali che rendono tutti i vasi l’ambiente ideale per far crescere le piante. vari traguardi sono stati raggiunti ascoltando, collaborando e lavorando a stretto contatto con i clienti in particolare con i floricoltori, la cui attenzione primaria era di far crescere piante forti e resistenti. Negli anni il vaso da semplice contenitore è diventato un oggetto decorativo ancora una volta Plastecnic ha avuto l’intuizione di affidare la ricerca di forme colori e texture a designer, senza mai dimenticare la funzione principale. Oggi l’azienda produce sia con stampaggio a iniezione sia con stampaggio rotazionale; per mantenere gli standard produttivi e di qualità sono stati fatti molti investimenti in tecnologia per entrambi le produzioni e in ricerca, percorrendo collaborazioni con Università e Istituti di ricerca».

L'azienda fattura circa 7 milioni di euro, occupa 35 dipendenti da moltissimi anni presente anche sui mercati esteri. Quanto incide oggi l'export? E che prospettive vi sono per proseguire nel consolidamento e nella ricerca di nuovi mercati?

«Plastecnic ha una presenza consolidata e capillare in Italia, il fatturato interno infatti è pari al 75% il restante 25% è realizzato all’estero, quest’ultimo dato è in crescita. Per il futuro stiamo puntando sui mercati esteri, pur con le evidenti difficoltà generate dalla pandemia. Fortunatamente la tecnologia ci sta aiutando molto nel consolidare i rapporti e cercare nuovi clienti, questo per Plastecnic ha voluto dire riorganizzarsi e percorrere nuovi modi di fare business».

Oggi si parla tanto di plastic free. Le materie prime che utilizza la vostra azienda sono esenti da metalli dannosi per l'ambiente (cromo, piombo, cadmio...): come si concretizza l'impegno di Plastecnic sul fronte della sostenibilità?

«Negli ultimi anni le normative ambientali sono aumentate in modo significativo a causa delle crescenti preoccupazioni sul cambiamento climatico. All’interno di questo scenario Plastecnic ha deciso di attuare un'importante strategia in un’ottica di economia circolare con il progetto “Re-use, Re-love”. Dalle azioni volte al miglioramento dell’efficienza energetica attuate fin dalla creazione dell’azienda e perseguite negli anni, sino alla conversione della produzione di alcune linee di vasi con materiale riciclato da rifiuti urbani. Scelta, questa, che si prefigge un importante obiettivo, quello di arrivare nei prossimi anni all’utilizzo di plastica riciclata da raccolta differenziata certificata «Eucertplast» per oltre l’80% del fabbisogno della produzione. Con il progetto “Re-use, Re-love” Plastecnic si impegna in un lungo e complesso lavoro di ricerca. Per mantenere l'eccellenza qualitativa che la contraddistingue, l'azienda deve studiare per ogni tipologia di vaso la giusta combinazione di plastica riciclata e vergine. Sono necessarie ripetute prove di stampa per garantire le massime prestazioni tecniche, la resistenza agli agenti ambientali e la durata nel tempo. Nel 2020 le due linee più vendute sono state prodotte utilizzando oltre il 65% di plastica riciclata da raccolta differenziata. Tutti i vasi Plastecnic sono al 100% riciclabili. Fin dall’inizio Plastecnic ha messo al centro del proprio modo di fare impresa il rispetto di tutte le risorse coinvolte, guardando al business come una forza positiva in grado di generare profitto e al contempo creare un impatto virtuoso sulle persone e sull'ambiente. E il progetto “Re-use, Re-love” nasce all’interno di questo impegno e di questa visione».

vostri prodotti spesso sono anche oggetto di arredamento e collaborate con designer e architetti di fama internazionale. Come è nata questa intuizione per dare valore a un prodotto semplice come un vaso?

«Per rispondere a questa domanda dobbiamo tornare agli anni 70, anni in cui la parola design è la nuova frontiera in molti settori a partire dall’arredamento all’auto, Plastecnic aveva il know-how di un materiale che grazie al consolidamento di nuove tecnologie di stampaggio e di nuovi materiali plastici si prestava ad una ricerca di forme e colorazioni molto attuali nel contesto storico. Da sempre ogni prodotto Plastecnic è disegnato progettato all’interno dell’azienda, sviluppando le forme con la consulenza di designer, tra i quali Giugiaro, Nendo, Giovannetti, Marco Maggioni e molti altri».

Il 2020 è stato un anno molto difficile per tutta la manifattura causa la pandemia. Come avete chiuso l'anno che ci siamo appena lasciati alle spalle?

«Il 2020 è stato un anno positivo per la filiera del verde, le varie ricerche di mercato hanno evidenziato come la passione del verde sia cresciuta non solo per chi già si occupava di piante, dedicando più tempo, ma anche coinvolgendo nuovi consumatori in particolare tra le fasce di età più giovani. Naturalmente anche Plastecnic ha avuto dei benefici da questo nuovo approccio al verde ma ha dovuto fare notevoli sforzi per mantenere il livello di servizio. La situazione pandemica caratterizzata da chiusure totali e aperture altalenanti, ha creato situazioni di forte stress, con momenti in cui si sono registrati cali di ordini fino al 75% e crescite altrettanto importanti. Sono stati attuati importanti cambi organizzativi per riadeguarsi al contesto e garantire la massima sicurezza ai dipendenti. Anche la situazione metereologica favorevole ha contribuito all’aumento dei consumi, il nostro settore è molto influenzato da questa variabile».

con quali prospettive si è aperto il 2021?

«Per quanto riguarda le aspettative per il nuovo anno, pensiamo si debba tener conto di alcuni fattori: gli acquisti della passata stagione possono essere in parte considerati una sorta di “primo impianto” che nel prossimo anno verrà forse ampliato o sarà oggetto di manutenzione ma molto probabilmente non verrà integralmente rimpiazzato; l’incertezza relativa all’evolversi della pandemia ed alle conseguenti misure restrittive in materia sia di aperture/chiusure dei punti vendita, sia di restrizioni alla mobilità dei consumatori sarannodeterminanti; l’incertezza relativa alla stabilità occupazionale ed alla quantità di reddito disponibile sta già cominciando a farsi sentire in modo percepibile; il meteo, come sempre, influenzerà in maniera importante, positivamente o negativamente la propensione all’acquisto dei consumatori relativamente ai prodotti per il gardening.

Al momento possiamo tuttavia dire che, pur ritenendo molto difficile riprodurre i risultati del 2020, guardiamo al 2021 con cauto ottimismo: la vera sfida sarà quella di riuscire a fidelizzare i nuovi “green lovers”».

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