Pharmalife Research, dopo il fatturato record pensa all’Academy
La Ceo Anna Crupi analizza i successi del 2024 e annuncia un nuovo ampliamento dell’headquarter

Un ampliamento dell’headquarter di 1.000 mq, l’acquisizione di un terreno confinante di 4.000 mq per creare un’Academy e un ambizioso progetto di un nuovo capannone da 7.000 mq. per supportare una produzione in decisa crescita. E – dulcis in fundo - il 2024 di Pharmalife Research si è chiuso con un nuovo fatturato record a quota 23 milioni di euro.
Pharmalife Research, dopo il fatturato record pensa all’Academy
«Potevamo fare meglio, ma per la mancanza di spazi produttivi abbiamo spostato commesse per quasi 3 milioni nell’esercizio che è appena iniziato – ci ha confidato Anna Crupi, Ceo di Pharmalife – Il fatturato dell’anno scorso si è chiuso a 23 milioni e le previsioni per il 2025 sono di sfiorare quota 30 milioni. Quando nel 2018 ci siamo trasferiti nella nuova sede di Garbagnate eravamo convinti di aver realizzato un complesso bello, moderno, ma decisamente grande per le esigenze di allora. Oggi, a distanza di soli sette anni, abbiamo esaurito tutti gli spazi, tanto da aver deciso di procedere a un veloce ampliamento del sito produttivo di 1.000 mq che verrà inaugurato entro Pasqua e di affittare un capannone esterno per soddisfare le crescenti esigenze di magazzino e logistica».
Il 2024 ha fatto registrare nuovamente una crescita del fatturato di Pharmalife Research, a doppia cifra. Come è stato possibile?
«Negli ultimi anni abbiamo concentrato molti sforzi sui mercati esteri dove oggi siamo presenti in 65 Paesi con una quota export del 65%. Consolidata la nostra presenza internazionale a marzo abbiamo fatto investimenti significativi in Italia e rafforzato la rete vendita da 30 a 70 unità, cosa che ci permetterà di avere una presenza decisamente più forte in tutta la Penisola e i primi risultati sono decisamente incoraggianti. Poi l’ampliamento produttivo ci permetterà di essere più snelli, accelerare i tempi di consegna e soddisfare meglio le richieste del mercato. Ma non ci fermeremo qui».
A cosa si riferisce?
«La produzione cresce anno dopo anno e adesso stiamo mettendo a punto un secondo progetto di ampliamento produttivo di circa 7.000 mq. Siamo ancora nella fase di studio, il progetto sarà ultimato entro l’estate e subito dopo inizieremo l’iter amministrativo nella speranza di non perdere troppo tempo – come è avvenuto per l’ampliamento di 1.000 mq in corso –perché la burocrazia in Italia è davvero disarmante».
Il settore, dopo il Covid continua a crescere…
«Sì, oggi c’è maggiore attenzione alla prevenzione, alla propria cura di sé, alla qualità della vita, al benessere. E i nostri prodotti – integratori, cosmetici e dispositivi medici - sono molto apprezzati, anche perché investiamo molto nella qualità e nella ricerca. Siamo molto attenti alla materia prima che utilizziamo, adottiamo procedure e controlli rigorosi perché vogliamo garantire un prodotto di grande qualità. A dicembre abbiamo lanciato nuove referenze; ad esempio abbiamo messo a punto una nuova linea per capelli destinata sia a persone che hanno problemi di caduta o indebolimento fisiologico sia ai pazienti che in terapia, per esempio oncologica, registrano una condizione importane di caduta dei capelli, oltre a una serie di prodotti che coadiuvano e alleviano il dolore neuropatico o articolare. Noi non ci sostituiamo alla medicina tradizionale che, soprattutto nel settore oncologico, resta indispensabile e insostituibile , ma ci affianchiamo coadiuvando e sostenendo il fisiologico e aumentato bisogno di specifici nutrienti con il solo obiettivo di avere maggiore attenzione e cura della persona. Stiamo poi completando una serie di studi clinici e scientifici con una Rsa per cercare di risolvere i fastidiosi arrossamenti della pelle e del prurito che lamentano le persone anziane. Tutto questo possiamo farlo solo attraverso investimenti in ricerca e sviluppo, accurati studi clinici e scientifici, un rigoroso controllo della qualità e tanta formazione. E adesso stiamo pensiamo di avviare anche un’Academy interna».
Può dettagliarci meglio questo progetto?
«A gennaio abbiamo acquistato un terreno confinante di 4.000 mq sul quale vorremmo realizzare una palazzina destinata esclusivamente alla formazione. La formazione per Pharmalife è sempre stata fondamentale: se il personale è informato, aggiornato, coinvolto, consapevole e comprende meglio le esigenze dell’azienda si crea un rapporto più virtuoso e collaborativo. Stiamo pensando di costituire un Comitato scientifico internazionale che ci accompagni in questa nuova sfida. E poi tanta attenzione è sempre dedicata ai collaboratori, anche perché l’organico è cresciuto e continuerà a crescere. Oggi Pharmalife occupa 100 persone, si avvale di una presenza estera di altri 5 collaboratori e una rete vendita costituita da 70 addetti e con tutti abbiamo bisogno di avere un dialogo sempre più attento e costruttivo».