"Ospedale di Menaggio torni alla sanità lariana" la posizione della Cisl

"Gli ospedali si devono specializzare e fare rete per offrire il miglior servizio possibile ai cittadini".

"Ospedale di Menaggio torni alla sanità lariana" la posizione della Cisl
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L’ospedale di Menaggio torni nel circuito di Ats Insubria per un accorpamento e una migliore gestione della sanità lariana. L’appello arriva da più parti, dai sindacati alla politica.

Ospedale di Menaggio torni ad Ats Insubria

“Siamo perché vengano ridisegnati i confini dell’ATS dell’Insubria in modo da riportare l’ospedale di Menaggio nel suo ambito geografico e amministrativo naturale tenendo però in considerazione le condizioni che si sono realizzate nel tempo, alcune delle quali hanno radicalmente cambiato il sistema sanitario”. Con queste parole Adria Bartolich, Segretario generale Cisl dei Laghi, e Cesare Guanziroli, Segretario generale Cisl Medici dei Laghi, portano avanti la loro battaglia per tutelare pazienti e personale della sanità lariana.

Le considerazioni fatte

“In primo luogo bisogna fare una distinzione tra gestione e servizio: il servizio può essere pubblico anche con una gestione privata convenzionata e regolarmente controllata, con prestazioni gratuite o con prezzi calmierati e accessibili, al pari di struttura pubblica. Potere accedere ad una rete di possibilità ampia significa dare servizi migliori e più qualificati. L’obiettivo non è rendere pubbliche tutte le strutture ma fornire il miglior servizio possibile garantendo il diritto alla salute per tutti, così come sancito dalla Costituzione e lavorando non sulla proliferazione delle strutture, che tra l’altro la finanza pubblica non permetterebbe, bensì qualificando e specializzando le stesse.

In secondo luogo, occorre pensare ad una sanità che abbia al centro la prevenzione e la massima diffusione dei servizi socio-sanitari perché, come giustamente sostiene anche il provvedimento regionale sulla cronicità, la maggior parte dei pazienti attuali, in seguito all’allungamento della speranza di vita e all’aumento della popolazione anziana, non sono quelli in fasi acute ma quelli cronici. Il cambiamento demografico e delle condizioni sociali ci obbliga a non mettere sempre più al centro del sistema sanitario l’ospedale, bensì una rete di strutture che intervengono prima e dopo il ricovero”.

“Gli ospedali si specializzino”

“Inoltre, proprio perché ormai si ragiona “in rete”, gli ospedali devono tendere a una maggiore specializzazione in modo da fornire un servizio migliore. Data la collocazione territoriale di Menaggio, fermo restando la necessità primaria di efficientizzare il pronto soccorso e la necessità di dotare la struttura di un cardiologo, un radiologo e un laboratorio, cioè delle basi essenziali perché un ospedale possa chiamarsi tale, andrebbe rafforzata la riabilitazione ortopedica che già esiste. E’ chiaro che su Menaggio si deve tornare a reinvestire. Ciò però non può avvenire alle spalle dell’ospedale Sant’Anna, che già ha delle difficoltà sue e i cui medici difficilmente potranno essere inviati a Menaggio.

Le due strutture sono accumunate da concorsi per le assunzioni che vanno deserti, segno evidente di problemi organizzativi da affrontare al più presto . Occorre creare le condizioni economiche e strutturali perché i medici siano incentivati a scegliere un ospedale, a maggior ragione questo vale per sedi decentrate sul territorio come Menaggio. Se è anacronistico pensare che l’ospedale di Menaggio possa assumere una nuova centralità, può diventare però un polo sanitario interessante per alcuni tipi di cure, la riabilitazione ortopedica e geriatrica ad esempio così come lo può essere quello di Gravedona per la riabilitazione per l’(alzheimer-sbagliato) Parkinson.

Quindi non ospedali in competizione ma in una rete integrata che fornisca agli utenti il servizio migliore. Altrimenti il semplice cambio amministrativo e il ritorno del presidio ospedaliero di Menaggio all’ATS dell’Insubria sarà un fatto meramente burocratico e una battaglia campanilistica”.

–> LA POSIZIONE DI LIBERI E UGUALI

–> IL COMMENTO DI ORSENIGO

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