L'analisi

Lombardia: la manifattura tiene botta con una crescita annua del 2,5%

Guidesi: "Le motivazioni devono essere ricercate nella natura stessa del tessuto produttivo e sociale lombardo, caratterizzato da una presenza ‘naturale’ delle imprese all’interno della comunità"

Lombardia: la manifattura tiene botta con una crescita annua del 2,5%
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La produzione industriale in Lombardia segna numeri positivi anche nei primi mesi del 2023. L’indice a 124,8 conferma il livello di fine 2022 con una crescita su base annua pari al 2,5%. Il settore dell’artigianato mostra maggiore dinamicità (+0,6% la produzione rispetto al trimestre precedente) con una crescita del 4,1% su base annua.

Lombardia: la manifattura tiene botta con una crescita annua del 2,5%

Dimensione, tipologia della produzione e caratteristiche dei processi innovativi tra i fattori determinanti per l’ottimizzazione delle performance: le imprese che producono beni di investimento e ad alta tecnologia quelle più premiate. Sostanzialmente viene sconfessano un diffuso preventivo pessimismo di fondo che fa solo male all’economia e che contrasta invece con il sentimento di fiducia dei protagonisti, coloro che tutti i giorni lavorano per migliorare i numeri della propria azienda, appare in miglioramento con una prevalenza di aspettative positive circa l’andamento del prossimo trimestre.

Si conferma inoltre una peculiarità del sistema produttivo ed economico lombardo e cioè la grande flessibilità che permette alle imprese di rispondere in maniera proattiva alle esigenze anticipando i tempi; significativo anche il dato sull’occupazione che torna positivo.

"Per molti è difficile comprendere come la Lombardia continui a registrare numeri positivi e, spesso addirittura, continui a migliorarsi - ha detto Guido Guidesi - Le motivazioni devono essere ricercate nella natura stessa del tessuto produttivo e sociale lombardo, caratterizzato da una presenza ‘naturale’ delle imprese all’interno della comunità, perché oltre ad assumere un ruolo economico e di sviluppo, rappresentano presidi sociali e culturali per tutti i territori. All’interno di ogni realtà c’è un racconto, una storia, una cultura del lavoro; imprenditori e lavoratori, nei loro diversi ruoli, indossano la ‘stessa maglia’ perché credono negli stessi obiettivi".

Tornando ai numeri, i settori più produttivi spiccano l’abbigliamento (+7,9% produzione su base annua), pelli-calzature (+5,2%) e quello dei mezzi di trasporti (+6,3%), tutti in via di recupero rispetto al 2022. Resta molto ricco il portafoglio ordini totali con una produzione assicurata in poco meno di 90 giorni. Situazione che ovviamente soddisfa Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia che “lasciano ben sperare anche per il 2023”; soddisfazione espressa anche l’assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, Guido Gudesi, anche se sottolinea che “i numeri potrebbero essere anche migliori se le aziende non fossero costrette a convivere con l’aumento dei tassi di interesse da parte della BCE”; una situazione che, sempre secondo l’assessore “testimonia il fallimento della politica monetaria europea e che per questo è necessario cambiare rapidamente interventi, perché ne va della sopravvivenza del sistema imprenditoriale e produttivo che contribuisce in larga parte al Pil europeo; un sistema che ha come peculiarità il migliorarsi attraverso gli investimenti con l’accesso al credito.

Sulla stessa linea dell’assessore il presidente di Confindustria Lombardia, Francesco Buzzella.

“Rispetto al contesto italiano ed europeo, la Lombardia è sempre estremamente performante. Ci sono settori di base più in sofferenza come la siderurgia, la chimica e la carta che sono quelli più energivori e che più di altri hanno sofferto per gli incrementi dell’energia. Pur in un contesto difficile, la Lombardia dimostra comunque dinamismo e dati positivi”.

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