Lavoratori di Amea in sciopero permanente FOTO e VIDEO

Per i dipendenti la situazione è inaccettabile.

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I lavoratori di Amea Sistemi hanno iniziato uno sciopero permanente per chiedere gli stipendi arretrati e migliori condizioni di lavoro

Lavoratori di Amea Sistemi in sciopero ad oltranza

Per i lavoratori di Amea Sistemi di La Valletta Brianza la situazione è ormai «inaccettabile». L'azienda sarebbe in arretrato con i pagamenti delle retribuzioni dal mese di novembre. I chiarimenti richiesti alla proprietà da parte de sindacati Fiom CGIL e Fim Cils, e dagli stessi lavoratori, non hanno portato a nessun passo in avanti.

https://www.youtube.com/watch?v=ZlwJfAaZZyk

Secondo i lavoratori di Amea Sistemi, le rassicurazioni e gli impegni che sono giunti da parte dei vertici dell'azienda sarebbero solo le «ennesime promesse puntualmente non mantenute». A dimostrazione di ciò ci sarebbero i mancati versamenti dei salari del mese di novembre, dicembre e la tredicesima, ad oggi non ancora arrivati. Per questo motivo, secondo lavoratori e sindacati, l'unica strada percorribile sarebbe quella dello sciopero ad oltranza.

I vertici aziendali in questi giorni sarebbero impegnati all'estero. Da parte dell'azienda non sono giunte notizie o risposte alle richieste dei lavoratori in sciopero.

Lavoratori di Amea
I lavoratori di Almea Sistemi

Recuperare alcune mensilità

Fra i lavoratori dell'Amea, l'obbiettivo condiviso è quello di riuscire a recuperare il pagamento di almeno una o due mensilità. «Serve - ha dichiarato Antonio Guzzi della FIOM - che l'azienda riporti delle garanzie minime». Se non dovesse arrivare il pagamento di alcune delle mensilità arretrate e le richiedeste «garanzie» da parte dei lavoratori non dovessero trovare ascolto, sembrerebbe improbabile una sospensione dello sciopero entro tempi brevi.

Antonio Guzzi della FIOM CGIL

Una situazione «difficile» che genera molta preoccupazione fra i dipendenti. Negli scorsi anni il personale è stato ridotto da circa 50 lavoratori ai 14 odierni.

 

Isilda Armando della FIM CISL

«Abbiamo come tutti - ha spiegato una lavoratore -  degli oneri da rispettare: affitti, rate di mutui e spese, ormai gli arretrati iniziano a farsi sentire». Oltre ai mancati versamenti degli stipendi alcuni lavoratori sono preoccupati anche per gli aspetti «tributari» e di documentazione. «Non vediamo più -ha dichiarato una lavoratrice - nemmeno i documenti, le buste paga. Non sappiamo di preciso quanto ci spetta. Tra poco potremmo ritrovarci anche nell'impossibilità di presentare la documentazione necessaria per la dichiarazione dei redditi».

https://www.youtube.com/watch?v=GIUIHTw3VCY

Migliori condizioni sul posto di lavoro

Ad allarmare i lavoratori di Amea, ci sono anche le condizioni lavorative. «Da tempo - ha spiegato un dipendente - dobbiamo lavorare senza riscaldamento. In fabbrica, la temperatura arriva anche a 1 grado sopra lo zero. Lavoriamo con le giacche a vento, così come ci vedete». Il riscaldamento, presso l'area produttiva, non sarebbe più attivo da settimane.

Lavoratori di Amea
I lavoratori di Almea Sistemi fuori dall'azienda

Per altri lavoratori ci sarebbero anche problemi di sicurezza: «Abbiamo segnalato - ha dichiarato uno dei lavoratori - che alcuni sistemi non funzionano. Servirebbe più manutenzioni e investimenti».

Adesioni al 98% fra i Lavoratori Amea

I lavoratori sono in presidio, davanti alla sede di Amea Sistemi, da lunedì mattina. Lo scioperò, che proseguirà ad oltranza, ha raggiunto oggi un'adesione pari al 98% del lavoratori, in aumento rispetto al passato. Negli anni scorsi, di fronte a problemi simili con l'azienda, le astensioni dal lavoro avevano ottenuto un'adesione stabile fra il 70 e il 75% dei lavoratori.

Lavoratori di Amea
I lavoratori di Almea Sistemi in presidio davanti all'azienda

Per i lavoratori problemi che proseguirebbero da anni

Il ritardo nel pagamento degli stipendi non sarebbe un fenomeno recente. Infatti, il medesimo problema si era già presentato nella primavera dello scorso anno, quando si accumularono alcune mensilità arretrare non pagate, spingendo i lavoratori a scioperare. La situazione si risolse parzialmente dopo alcune settimane.

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