Eccellenze lecchesi

Galbiati acquista la divisione coils della bresciana Acciaio Service

Il gruppo di Sirone occupa 70 dipendenti e fattura oltre 80 milioni di euro

Galbiati acquista la divisione coils della bresciana Acciaio Service
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Il 2020 è stato un anno difficilissimo per tutta la manifattura italiana. Nonostante le difficoltà causate dalla pandemia, Galbiati Family ha iniziato l'anno con una notizia estremamente importante: l'acquisizione della divisione coils della bresciana Acciaio Service di Montichiari, che va così a costituire la Galbiati Lamiere. La nuova società rafforza ulteriormente la famiglia di aziende che ora comprende sei marchi e occupa complessivamente circa 70 dipendenti: Galbiati di Sirone (specializzata nel taglio di coils e nastri in acciaio), Praim di Sirone (produzione materiali per imballaggio), Fibrocev di Sirone (fibre metalliche e polimeriche per il calcestruzzo), La Metalnastro di Gorla Minore (taglio e laminazione coils e nastri in acciaio), la nuova Galbiati Lamiere (produzione lamiere) e la Finag (fornisce servizi alle altre aziende della famiglia).

Che ruolo avrà questa azienda all'interno del Gruppo Galbiati Family? E quali prospettive si aprono ora anche sul mercato estero?

«Il 2020 è stato un anno molto difficile, che ha cambiato lo scenario produttivo e commerciale mondiale - esordisce Marco Galbiati - Galbiati Family ha gestito nel migliore dei modi la situazione, grazie alla flessibilità e serietà che caratterizza le nostre aziende. La stabilità finanziaria che contraddistingue il Gruppo, ci ha permesso di investire in un settore che per noi prima era marginale, ma che vogliamo fare diventare strategico, quello delle lamiere. L’obiettivo di Galbiati Lamiere all’interno del Gruppo Galbiati Family è quello di ampliare la gamma di prodotti e soddisfare le richieste dei nostri clienti, sia nel mercato nazionale che internazionale. La quota di mercato estero che attualmente le aziende del Gruppo coprono, equivale circa al 30% del fatturato, quota alla quale Galbiati Lamiere cercherà di allinearsi nei prossimi anni, sviluppando per cominciare i mercati del Nord Europa, Est Europa e Nord Africa, dove siamo già fortemente presenti con altre aziende, per poi spostarsi sugli altri mercati europei, investendo nella struttura commerciale e produttiva».

Come avete chiuso il bilancio 2020?

«Abbiamo chiuso l’ultimo esercizio con un risultato positivo e vista la situazione, non possiamo che esserne soddisfatti. Il consolidato del gruppo supera gli 80 milioni di euro. Sono sempre ottimista e penso che il 2021 sarà un anno di grande rilancio per il commercio ed in particolare per il nostro settore».

Al di là dell'importante acquisizione quali sono le prospettive per il 2021?

«Il nostro obiettivo per il nuovo anno è di consolidare il lavoro svolto fino ad oggi, sviluppare nuovi prodotti e nuovi mercati.  Grazie alle persone che lavorano con noi e che hanno gli stessi stimoli di crescita, sono sicuro che anche il 2021 sarà un anno di grandi soddisfazioni. Abbiamo in testa nuovi progetti e molto probabilmente il 2021 a cavallo con il 2022 ci vedrà protagonisti di nuove acquisizioni».

L'aumento delle materie prime, in particolare dell'acciaio, che ripercussione avrà per la vostra azienda ma anche un po' per tutta la manifattura lecchese ?

«L’aumento dei prezzi della materia prima, sta mettendo in difficoltà tutta la filiera dell’acciaio. Oltre alla mancanza di materiale, si ha il problema di riversare l’aumento dei prezzi sui nostri clienti finali e a loro volta, i nostri clienti hanno grandi difficoltà con i loro clienti».

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