Dimore storiche, fonte di vitalità economica per il territorio. Il caso del Castello di Rossino
La struttura ospita matrimoni ed eventi privati; tanti i turisti stranieri, provenienti da tutto il mondo
Promuovere le dimore storiche, che con la loro attività producono una ricaduta economica sull'intero territorio: questo il focus dell'incontro tenutosi nella mattinata di oggi, martedì 10 novembre 2024, al Castello d Rossino (Calolziocorte). Il castello medievale affonda le sue radici in epoche antiche, quando svolgeva un ruolo strategico nel controllo della valle e della zona circostante. Nel tempo, il castello è stato non solo una roccaforte, ma anche un punto di riferimento per la comunità locale, e oggi si è trasformato in una location esclusiva per eventi e matrimoni.
Dimore storiche, fonte di vitalità economica per il territorio. Il caso del Castello di Rossino
Come ha spiegato Alessandro Gosztonyi, vicepresidente dell'Associazione Dimore Storiche Italiane, in Italia sono 42mila i beni vincolati; di questi, circa 19mila svolgono attività d'impresa con il codice Ateco e sono quindi a tutti gli effetti imprese culturali. "Se ci fossero i giusti incentivi - sottolinea Gosztonyi - circa altre 10mila aprirebbero al pubblico, portando ricchezza sul territorio. Il 54% delle dimore storiche presenti in Italia si trova in comuni con meno di 20mila abitanti: sono baluardi di ricchezza per i paesi che le ospitano. Infatti, in un periodo in cui si parla molto di spopolamento dei piccoli borghi, questo fenomeno si registra in modo più lento nei borghi in cui si trova una dimora storica". Un bene che, secondo Gosztonyi, non viene sufficientemente valorizzato: "Non esistono incentivi da parte dello Stato o dell'Europa - sottolinea infatti Gosztonyi - Le dimore storiche sono imprese non esportabili all'estero, per questo vanno salvate: bisogna valutare come sostenerle e comprendere che esse non costituiscono un bene di lusso per il proprietario, bensì un bene di lusso per l'intera collettività".
Certamente, come ha evidenziato Gaddo della Gherardesca, esperto in dimore storiche legate all'ospitalità e al turismo e proprietario di una dimora storica nella Maremma toscana, mantenere questi beni non è semplice: proprio per questo stanno sorgendo molte società di gestione per aiutare i privati a trasformare le proprie dimore storiche in strutture ricettive. Mantenere queste tenute, infatti, ha un costo elevato. Altrimenti, la soluzione è regalare questi beni al Fai, che comunque chiede una dotazione economica al proprietario, essendo l'associazione ben consapevole dei costi di gestione: "Bisogna che la gente si renda conto che questi non sono beni di lusso, ma attività economiche che richiedono grande impegno", ha sottolineato. "Il lago di Como, e nello specifico il ramo di Lecco, ha un bel potenziale dal punto di vista turistico - ha aggiunto della Gherardesca - Devono esserci strutture ricettive di ogni gamma, dai campeggi agli alberghi, ma è fondamentale che l'hotellerie sia all'altezza: bisogna attrarre il pubblico alto spendente. Naturalmente, per incentivare il turismo intorno alle dimore storiche, sono necessari anche servizi adeguati e infrastrutture".
La parola è quindi passata alla comproprietaria della struttura, Lisa Lozio, organizzatrice di eventi al Castello di Rossino, che ha ereditato dai genitori, che lo acquistarono negli anni Sessanta: "Ereditare questo castello dai miei genitori è stato per me un onere, non solo un onore - ha sottolineato - Dopo aver riqualificato la struttura, ho avuto l'idea di affittarla per eventi aziendali o privati. In particolare, nel corso degli anni, mi sono specializzata nei matrimoni. Non avevo alcuna esperienza in materia, quindi ho dovuto fare tanta esperienza sul campo e soprattutto mi sono iscritta a molti corsi di marketing e di wedding planning. Negli ultimi anni mi sono dedicata moltissimo ad attrarre clientela straniera per valorizzare ancora di più la nostra zona: i clienti italiani, infatti, restano solo un giorno, mentre quelli stranieri si fermano per più giorni e questo genera una maggiore entrata economica anche per gli alberghi, i ristoranti e le attività commerciali del territorio". Al castello è arrivata persino una coppia proveniente dall'isola di Guam, che si trova nel bel mezzo del Pacifico; arrivano poi molti arabi e indiani, in generale turisti provenienti da tutto il mondo. "Negli anni sono riuscita con il Comune a sottoscrivere un contratto di comodato per celebrare qui i matrimoni civili - prosegue Lozio - Per il momento ho ricevuto un piccolo fermo, ma sono fiduciosa che si possa sbloccare. Ho sempre ricevuto un grande aiuto dal Comune e conto che continui ad esserci, perché, se il castello prospera, prospera tutta la comunità". La proprietaria ha concluso sottolineando come tutti gli incassi provenienti dall'attività ricettiva del castello vengano reinvestiti per il restauro del borgo, al momento non ancora terminato, anticipando il futuro progetto di aprire, proprio nel borgo, un agriturismo di alto livello. Nel novembre del 2021, l'impegno di Lozio è stato premiato dal Comune di Calolziocorte con il riconoscimento "Miglior imprenditrice dell'anno".
Presente alla conferenza stampa anche Fabio Dadati, consigliere delegato al Turismo della Camera di Commercio Como Lecco, che, a proposito del tema wedding, ha riportato gli esempi di Villa Erba a Cernobbio e di Villa Monastero a Varenna. Villa Erba è passata nel giro di un paio d'anni da un'entrata di 4 milioni all'anno ad una di 22 milioni, principalmente grazie all'attività di wedding. I turisti ospiti sono quasi tutti stranieri, per la maggior parte asiatici, e spendono una media di 400mila euro a matrimonio. Anche Villa Monastero sta sviluppando il tema dei matrimoni, e il guadagno viene investito nella manutenzione e nel miglioramento della struttura. "Questi sviluppi - sottolinea Dadati - costituiscono uno dei motivi alla base dell'incremento del turismo internazionale sul Lago di Como. A Lecco non abbiamo molte strutture adatte ai matrimoni, una delle location principali è proprio il Castello di Rossino, per questo è molto importante che questa realtà continui ad essere attiva".
L'incontro, terminato con un rinfresco, ha visto la partecipazione anche di alcuni rappresentanti dell'Amministrazione comunale calolziese, tra cui il vicesindaco Aldo Valsecchi.