Crisi Vismara, presentata un seconda interrogazione

In un anno si è passati da 230 a 180 dipendenti

Crisi Vismara, presentata un seconda interrogazione
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Il tempo stringe per il salumificio Vismara di Casatenovo: dopo il mancato accordo con Amadori Spa, l'onorevole Gian Mario Fragomeli presentato nei giorni scorsi una seconda interrogazione indirizzata ai Ministri del Lavoro e dello Sviluppo economico chiedendo la rapida erogazione della cassa integrazione per i lavoratori coinvolti e l’immediata attivazione di un tavolo di crisi che si occupi di trovare nuovi acquirenti per l’azienda.

Crisi Vismara, presentata un seconda interrogazione

"Il gruppo Ferrarini, e con esso il salumificio Vismara, sta vivendo una pesante crisi finanziaria frutto di un pregresso problema di liquidità - sottolinea il deputato dem - Nei mesi scorsi il noto gruppo Alimentare Amadori Spa aveva presentato un piano di concordato in continuità il cui scopo principale risultava essere l’acquisizione del marchio Vismara e del sito produttivo. Purtroppo però, l’accordo non è andato a buon fine e ora la situazione risulta essere, a tutti gli effetti, ancora più critica".

In un anno da 230 a 180 dipendenti

Ai Ministri Cataldo e Patuanelli Fragomeli ha  chiesto di mettere in atto tutti gli strumenti "di politica industriale e di tutela sociale ed economica necessari a garantire la salvaguardia di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori coinvolti, verificando al più presto altre proposte di acquisto che possano dare continuità alla produzione industriale di questo marchio storico e, al contempo, concedendo un po’ di respiro 180 dipendenti rimasti - solo un anno fa erano 230 - erogando loro le risorse della cassa integrazione straordinaria già prorogata al febbraio del prossimo anno.
Oltre alle richieste ufficiali, mi sono infine attivato anche per sollecitare il Ministero a non sottovalutare la difficile situazione aziendale e a mettere in campo tutte le misure possibili e necessarie onde evitare la scomparsa di una realtà di primo piano del comparto alimentare della nostra Brianza".

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