grido d'allarme

Confindustria: "Il 56% delle imprese fatica a trovare personale"

Plinio Agostoni: "Difficoltà nell’individuare nuovi collaboratori e, in particolare, giovani con competenze di orientamento tecnico ed industriale”

Confindustria: "Il 56% delle imprese fatica a trovare personale"
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"Il 56% delle imprese ha difficoltà a trovare personale". E' questo il grido d'allarme lanciato da Confindustraia durante il  webinar “I numeri per le risorse umane: i risultati delle indagini Confindustria sul lavoro come strumento per gli HR manager”, organizzato da Confindustria Lombardia con altre 23 Associazioni Territoriali.

Confindustria: "Il 56% delle imprese ha difficoltà a trovare personale"

Il webinar ha rappresentato l’occasione per esporre i dati della edizione 2023 del progetto, che coinvolge da diversi anni un numero sempre crescente di Associazioni confindustriali, con l’obiettivo di monitorare annualmente le dinamiche del mercato del lavoro. All’edizione 2023 del monitoraggio – che ha coinvolto in maniera omogenea dal punto di vista territoriale e dimensionale oltre 2 mila aziende del sistema Confindustria, per un totale di quasi 400 mila addetti – hanno aderito 23 associazioni che, a integrazione dell’indagine nazionale, hanno analizzato quattro diverse aree del mercato del lavoro: gestione del personale, organizzazione del lavoro, politiche di assunzione, tassi di assenza.

I risultati dell'indagine

  • Per far fronte all’aumento dell’inflazione nel 2022 il 57,6% delle imprese è intervenuta a sostegno del potere d’acquisto delle retribuzioni; lo strumento più utilizzato a supporto dei lavoratori è stato il welfare aziendale (62%);

 

  • Il 63% delle aziende ha erogato premi di risultato;

 

  • Il 29% delle aziende ha affermato di essere alle prese con processi di ricambio generazionale;

 

  • L’80% delle aziende ha effettuato ricerche di personale e tra queste il 70% ha avuto difficoltà a trovare le figure professionali ricercate: ne consegue che il 56% delle imprese ha difficoltà a reperire lavoratori;

 

  • Il 51% delle aziende ha utilizzato lo smart working nel 2022 coinvolgendo il 28% dei lavoratori eligibili. Tra i vantaggi dell’uso dello smart working indicati dalle imprese vi sono l’attrazione e la fidelizzazione delle risorse umane (51,5%) e la riduzione dell’assenteismo (48,8%);

“L’elevata partecipazione delle aziende lombarde all’indagine conferma l’attenzione degli imprenditori lombardi nei confronti di chi, ogni giorno, lavora in azienda – ha dichiarato il Presidente di Confindustria Lombardia Francesco Buzzella –. Nessuna impresa è possibile senza collaboratori e gli imprenditori lombardi questo concetto lo traducono in azioni concrete: nonostante le incertezze per i prossimi mesi e un contesto globale poco rassicurante, infatti, nel 2022 le imprese hanno sostenuto i propri dipendenti cercando di contrastare, con gli strumenti e i margini a disposizione, gli effetti dell’inflazione e del caro energia. Questo perché, a dispetto di ciò che una certa narrazione vuole far credere, gli imprenditori sono i primi ad avere a cuore il benessere e le motivazioni dei propri collaboratori” ha concluso Buzzella.  

La situazione in Lombardia

In Lombardia hanno collaborato all’indagine 892 aziende associate al sistema confindustriale lombardo, per 260mila addetti, fornendo risultati che testimoniano una elevata vitalità e capacità di adattamento ai cambiamenti del mercato del lavoro regionale.

 

  • Il 63% delle aziende ha messo in atto interventi per far fronte all’aumento dell’inflazione nel 2022. Chi non l’ha fatto è stato principalmente per vincoli finanziari e competitivi, più raramente hanno ritenuto spettasse al CCNL farlo; lo strumento più utilizzato è stato il welfare aziendale, scelto dal 64% delle imprese;

 

  • Il 65% delle aziende ha erogato dei premi di risultato;

 

  • Il 64% delle aziende mette a disposizione il welfare aziendale con forti differenze dimensionali: tra le imprese di grandi dimensioni l’85% applica welfare aziendale, tra le medie il 51%, le piccole imprese il 44%; a livello settoriale il welfare è più diffuso in ambito industriale (67%) rispetto ai servizi (58%);

 

  • Nel 2022 il 48% delle aziende ha utilizzato lo smart working coinvolgendo il 32% dei lavoratori eligibili. 3/4 delle aziende lombarde ha avuto un vantaggio nell’introduzione dello smart working mentre solo 1/3 ha segnalato qualche tipo di criticità;

 

  • L’indagine ha riscontrato che il 28% delle imprese lombarde è alle prese con un ricambio generazionale a fronte del quale vengono riscontrate difficoltà di reperimento di nuove risorse professionali. Il 47% incontra specifiche difficoltà in riferimento a mansioni manuali e tecniche, a conferma della necessità, ben nota e più volte ribadita da Confindustria, che si debba rafforzare l’orientamento e i percorsi formativi professionalizzanti;

Il Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Plinio Agostoni

Plinio Agostoni Confindustria Lecco
Plinio Agostoni

“L’indagine conferma un dato già ampiamente noto sul territorio: la difficoltà nell’individuare nuovi collaboratori e, in particolare, giovani con competenze di orientamento tecnico ed industriale” - evidenzia il Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Plinio Agostoni. Da anni siamo impegnati nelle attività di orientamento, nella diffusione della cultura di impresa e nel sostegno agli istituti tecnici ed ai laboratori didattici, ma non basta quanto abbiamo sinora fatto e stiamo quindi rafforzando ulteriormente le iniziative in questa direzione”. “Altri dati interessanti fra quelli rilevati sono la diffusione sempre maggiore del welfare aziendale e l’utilizzo dello strumento dei premi di risultato - conclude Agostoni – indici del livello di attenzione portato alle risorse umane e ad una moderna gestione delle relazioni industriali”.

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