L'intervista

Confcommercio: Negozi o turismo? Si vince insieme

Peccati: "Prevedo un Natale positivo per commercio e ristorazione"

Confcommercio: Negozi o turismo? Si vince insieme
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Un bilancio positivo per il turismo che, mai come in questo 2023 è stato trainante nel Lecchese e in Brianza. Un anno che è stato altresì difficile per il commercio al dettaglio. E un anno, quello che sta per cominciare, che è denso di aspettative. A parlare di ciò che è stato e di ciò che - si spera - possa essere - è Antonio Peccati, presidente di Confcommercio. Una chiacchierata che offre spunti di riflessione..

Iniziamo facendo un bilancio del 2023, riflettendo sulla crisi del commercio al dettaglio, influenzata dalla guerra in Ucraina, dall’inflazione e dall’incertezza ...

"Il conflitto ha dato adito a diverse speculazioni, facendo lievitare i costi per i commercianti. E non solo per loro. Abbiamo notato, ad esempio, una grande speculazione sulle materie prime, anche se non strettamente correlate alla guerra. Tuttavia, il vero nemico è senza dubbio l’inflazione, dal momento che ha fatto diminuire il potere d’acquisto, senza un aumento del peso salariale. Il commercio al dettaglio fa dunque un po’ più di fatica nei settori classici. C’è però da fare un inciso: probabilmente l’esperienza della pandemia ci ha fatto capire che “siamo di passaggio”, quindi c’è una minore inclinazione al risparmio, con un maggior desiderio di godersi la vita. Tutti possiamo constatare che i ristoranti sono molto spesso pieni: oggi si prediligono occasioni di incontro, c’è la volontà di passare momenti spensierati in famiglia, con gli amici. Credo che le rinunce avvengano su altre cose, in differenti settori. Ciò significa che è cambiata la modalità di spesa del cliente".

A fronte di tutto ciò, quali sono le aspettative per il periodo natalizio?

"Come abbiamo accennato in precedenza, la tendenza pare essere quella di non rinunciare ai momenti di piacere. E ciò vale anche per il Natale, per cui la mia previsione è molto positiva: è uno di quei momenti che tutti adorano, generatore di felicità per la famiglia e sinonimo di aggregazione. Quindi è possibile che i consumatori abbiano rinviato l’acquisto di un cappotto o di un abito, ma non si priveranno dei regali di Natale. Sono molto fiducioso anche per quanto riguarda l’offerta di Lecco, come Amici di Lecco illumineremo la città da fine novembre ai primi di gennaio. Si tratta di un’occasione straordinaria per i commercianti, che partecipano in modo attivo, ma anche per cittadini, turisti e visitatori per vivere un bel momento. Lo abbiamo sperimentato lo scorso anno, complice il fatto che a Como non abbia trovato continuità la Città dei Balocchi: in tanti hanno scelto Lecco, scoprendo una cittadina bella e accogliente. Piazza Cermenati e piazza XX settembre rappresentano il salotto buono, una chicca dove la gente si ritrova, costellate di piccoli ristoranti di qualità, senza scordare Palazzo delle Paure, luogo di cultura e quindi attrattivo".

Guardando al 2023 possiamo affermare che il turismo in città e sul lago sia decollato, cosa è successo?

"Sicuramente c’è stato un grande incremento, le persone hanno voglia di godersi il tempo libero, probabilmente perché con il Covid ciò era stato precluso. Vedo il desiderio di diventare padroni del proprio tempo, riscoprendo anche realtà molto vicine e fino a ieri trascurate. Inoltre, il meteo favorevole ha dato un grosso input, con tantissime giornate calde e soleggiate. Tutto ciò ha favorito il ritorno di turisti stranieri in massa, che in questi termini non si vedeva da tempo. Lecco si è dimostrata pronta dal punto di vista ricettivo, in grado di accogliere un gran numero di persone. Ora però è necessario iniziare a pensare in maniera un po’ più ampia".

A cosa si riferisce? E che cosa manca a Lecco e alla provincia per fare il definitivo salto di qualità?

"I visitatori, in termini di numeri, non mancano: adesso però sta a noi imparare a proporre un turismo di ampio respiro, guardando il territorio con gli occhi di chi viene da l l’estero. Lecco è a 45 minuti da Milano, a breve distanza da Como, a un’ora e mezza da Sankt Moritz. Ed è baricentrica verso altre realtà: penso ai vini e alle ciclabili della Valtellina, agli impianti sciistici estivi dello Stelvio, ai tesori della verde Brianza e molte altre meraviglie capaci di incantare specialmente chi non le vive tutti i giorni. Inoltre, non va dimenticato che Lecco significa montagna; è nel nostro dna e rappresenta un grande vantaggio: dagli sport invernali al trekking e l’alpinismo. Tuttavia, non devono mancare i servizi fondamentali necessari per i collegamenti: serve dunque potenziare taxi, battelli, aliscafi, bus, treni e ideare una viabilità diversa che possa favorire gli spostamenti. Sogno un territorio interconnesso, con infiniti collegamenti e possibilità, capace di lasciare libera scelta al turista".

Passiamo al commercio, protagonista di grandi cambiamenti: l’e-commerce è un danno o una risorsa per chi vende al dettaglio?

"Assolutamente una risorsa, tant’è che da anni stiamo proponendo corsi per insegnare l’utilizzo di strumenti online ai commercianti. E’ chiaro che ciascuno di loro deve fare i conti con la realtà, facendo leva sui punti di forza del commercio in presenza, ossia la possibilità di vedere e toccare il prodotto, provandolo al bisogno. In parallelo, serve un’attenta e competitiva politica sui prezzi e una presenza costante anche sul fronte digitale. Sono fiducioso: vedo che le nuove generazioni hanno intrapreso questa strada per promuovere le proprie attività. Il tutto è strettmente legato al turismo, perché chi arriva qui magari dall’estero di certo un ricordo lo porta a casa, non rimanda l’acquisto ad altri momenti come invece possono fare i cittadini. Dobbiamo farci trovare pronti".

E per turismo, bar e ristorazione? Quanto pesa il passaparola social?

"Il turismo è un’opportunità di crescita e in quest’ottica stiamo proponendo corsi di inglese, tedesco e francese: chi ha a che fare con persone che arrivano dall’estero deve conoscere le lingue, facendo sentire il turista a casa. Il passaparola social, come nel caso di Tripadvisor, è un potente strumento nelle mani del consumatore, che ha preso il posto di quello “fisico”. Il ristorante e l’albergo non devono trascurarlo, perché fare bene il proprio lavoro oggi permette di distribuire biglietti da visita in tutto il mondo, sotto forma di recensioni. Voglio poi menzionare il Politecnico: oggi è un polo d’attrazione che ha fatto di Lecco una città universitaria con studenti provenienti da tutto il mondo. Questa condizione genera un flusso turistico importante, oltre che giovani ragazzi che saranno i nostri ambasciatori nel mondo, memori del periodo più bello della loro vita, dove hanno costruito il futuro, speso proprio a Lecco e dintorni".

Cosa ne pensa del taglio degli sportelli bancari nei piccoli comuni, con conseguente prelievo bancomat nei negozi?

"Come Confcommercio Lecco siamo favorevoli, a patto che diminuiscano le commissioni. Rappresentano l’unico vero tasto dolente: penso che ci debba guadagnare la banca, ma anche il commerciante che ospita il servizio bancomat. Si tratta sicuramente di un servizio in più, anche se presente e futuro sono sempre più orientati all’utilizzo dei metodi di pagamento digitale e non al contante".

Concentriamoci ora su Lecco: oggi ci sono cantieri un po’ ovunque, come la vivono i negozianti?

"C’è un po’ di preoccupazione, si tratta di un male necessario per crescere approfittando del Pnrr, però bisogna lavorare con buon senso. Va bene chiudere le vie, ma serve elasticità mentale per rendere meno impattante e dolorosa la chiusura. Cito il caso di via Marco d’Oggiono: lavorando con il Comune abbiamo trovato una soluzione, auspico che ci possa sempre essere questo atteggiamento collaborativo".

Il mercato: meglio in centro o alla Piccola?

"L’esperimento del mercato in centro città è piaciuto molto, sia alla gente che agli ambulanti, ma anche ai commercianti limitrofi. L’area si presta bene, potremmo ragionare su una determinata periodicità. Di certo le persone hanno tante opportunità concentrate, riscoprendo la funzione storica del mercato, anche come luogo di incontro e di socializzazione".

Infine il lungolago: in un futuro magari lontano si può pensar di renderlo pedonale?

"Purtroppo non c’è un’alternativa, quindi si tratta di una soluzione impraticabile. I mezzi pesanti che trasportano materiale infiammabile non possono percorrere il tunnel dell’attraversamento, quindi quella è la sola strada possibile. Il nostro lungolago non potrà mai essere pedonale: serve essere realisti e adeguarsi a questa realtà, con concretezza e ricercando soluzioni di buon senso".

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