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Caro-spesa, 650 euro in più per imbandire le tavole lariane

Oli di semi e di girasole a +60,5%, per il burro + 38,1%. Rincari record toccano anche margarina (+26,5%), riso (+26,4%), latte uht (+24,5%), farina (+24,2%) e pasta (+21,6%)

Caro-spesa, 650 euro in più per imbandire le tavole lariane
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Il caro-spesa pesa anche sulle tavole delle famiglie lariane. Secondo Coldiretti Como-Lecco, i rincari costeranno 650 euro in più.

Caro-spesa, 650 euro in più per imbandire le tavole lariane

I rincari della spesa costeranno alle famiglie lariane 650 euro in più per imbandire la tavola durante l’anno a causa dell’esplosivo aumento dei costi energetici, trainato dalle bollette del gas. E’ quanto stima la Coldiretti sulla base dei dati Istat sull’inflazione a settembre, che evidenziano un aumento del 11,5% per i beni alimentari.

Olio e burro nella top-ten dei prezzi

Secondo l’analisi Coldiretti in cima alla classifica dei rincari con un +60,5% ci sono gli oli di semi, soprattutto quello di girasole, che risente della guerra in Ucraina che è uno dei principali produttori, mentre al secondo posto c’è il burro in crescita del 38,1% e al terzo la margarina (+26,5%). Seguono il riso con un +26,4%, spinto anche dal crollo della produzione nazionale a causa della siccità, e il latte uht (+24,5%), davanti a farina (+24,2%) e pasta (+21,6%) proprio nel momento in cui nelle campagne si registrano speculazioni sul prezzo del grano con forti e ingiustificati cali dei compensi riconosciuti agli agricoltori.  Ma, secondo Coldiretti, crescono del 18,4% e del 18,2% anche lo zucchero e i gelati, con la verdura fresca a chiudere la top ten degli aumenti a +16,7%, peraltro con un impatto pesante sui consumi di ortofrutta degli italiani.

"Più di 1 azienda agricola su 10 in grave difficoltà"

"Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne lariane – denuncia il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi – dove più di 1 azienda agricola su 10 è in una situazione così critica da far rischiare la cessazione dell’attività, ma ben oltre 1/3 del totale nazionale si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari".

Aumentano i costi anche per le aziende

In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio. A spingere i rincari è però anche l’aumento della dipendenza alimentare dall’estero è il fatto che nel 2022 le importazioni di prodotti agroalimentari dell’estero, dal grano per il pane al mais per l’alimentazione degli animali, sono cresciute in valore di quasi un terzo (+29%), aprendo la strada anche al rischio di un pericoloso abbassamento degli standard di qualità e di sicurezza alimentare, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi cinque mesi dell’anno.

"Occorrono misure di contenimento immediate"

“Nell’immediato bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro” conclude il presidente Trezzi nel sottolineare che “occorre anche lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni.”

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