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Carenza di tecnici: gli Its sono la risposta?

Il nostro gruppo editoriale ha fatto incontrare docenti e imprese per raccontare la terza via della formazione d'eccellenza

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“Le imprese lecchesi e brianzole cercano tecnici. Gli Its e gli Ifts sono la risposta?”.

Una domanda nel titolo del quarto appuntamento della rassegna dedicata alle sfide relative al mondo del lavoro che attendono le imprese del nostro territorio, organizzata dal nostro gruppo editoriale Netweek, a cui hanno cercato di dare risposta imprenditori e formatori.

Carenza di tecnici: gli Its sono la risposta?

Al Ristorante Le Salette di Verderio Superiore sono stati protagonisti di questo confronto conviviale Laura Arrigoni, docente di Economia aziendale dell'Istituto Maria Ausiliatrice e Marco Vignoli, insegnante all'Istituto Superiore Fiocchi. Di fronte a loro una trentina di imprenditori, manager delle risorse umane e diversi stakeholders del territorio brianzolo.

“All'inizio dell'Ottocento, a Torino, don Giovanni Bosco aveva pensato che i suoi ragazzi dovessero avere opportunità nel mondo del lavoro grazie a rapporti saldi tra educazione ed esigenze delle imprese. Così diede vita a laboratori di arti e mestieri, procurò contratti per evitare che i giovani venissero sfruttati e allo stesso tempo per far trovare alle imprese persone adeguatamente formate – ha spiegato la professoressa Arrigoni – Oggi riusciamo a rispondere a queste esigenze? Gli Its sono importantissimi in questo percorso e potrebbero sbloccare gli ordini precedenti di scuola perché mettono insieme le persone che lavorano dentro alla scuola, ma anche chi vive nel mondo del lavoro. Il match di queste competenze è meraviglioso. Non si formano soldatini che ripetono solo a memoria la lezione. Lavorano a progetti concreti, scoprono la dignità del lavoro di ogni membro della squadra”.

E ha aggiunto:

“La Lombardia ha ogni anno 90mila studenti diplomati, 50mila proseguono con il percorso universitario e solo 6mila entrano negli Its, il resto va a lavorare. Nel primo anno accademico però 12mila giovani abbandonano l'università e diventano Neet, finendo in un limbo in cui non sanno cosa fare, soprattutto se non hanno un diploma spendibile. Gli Its potrebbero intercettare questi ragazzi affinché ritrovino loro stessi e il loro ruolo nel mondo del lavoro. Eppure gli Its oggi non sono ancora considerati un’alternativa dalle famiglie. Bisogna fare campagne progresso per fare capire che esistono”.

Le ha fatto eco il collega del Fiocchi, Vignoli:

“Oggi in Italia esistono circa 120 Fondazioni che guidano un Its e la Lombardia fa la parte del leone con oltre 20. Si parte in base alle filiere produttive, in settori strategici per un singolo territorio, dal made in Italy ai beni culturali passando per le nuove forme energetiche - ha spiegato – La nostra fondazione, Lombardia Meccatronica, è dedicata al settore meccanico e vuole colmare quel mismatch tra le competenze dei ragazzi che escono dalle secondarie e ciò che richiedono le aziende. Per entrare nei percorsi c'è una selezione sulla base dei curricula dei ragazzi, di test d'ingresso e delle motivazioni che li spinge a iscriversi. Non è un percorso di ripiego, bensì una specializzazione in cui si lavora con una didattica laboratoriale, esperienziale, e in cui si creano le competenze che i ragazzi dovranno mettere in atto in azienda”.

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