Campanari, Confindustria: "Le nostre aziende sono solide. Il futuro passa da una grande area omogenea del Lario"
"Il nostro territorio ha fame di periti industriali. Per questo abbiamo deciso di dare vita ad un corso quinquennale di meccatronica che partirà a settembre 2025 al Viganò di Merate".
E' presidente da pochi mesi, ma ha una visione chiara sul presente e sul futuro dell'Associazione e sugli obiettivi che vuole perseguire per farla crescere, per far crescere i suoi associati e più in generale per far crescere il territorio. Marco Campanari, numero uno di Confindustria Lecco Sondrio, ha tracciato oggi, mercoledì 18 dicembre 2024, il bilancio di questa annata che non è stata facile sotto tanti punti di vista. "Un anno, come del resto è capitato purtroppo più volte nel recente passato, caratterizzato da eventi macroeconomici e geopolitici che sono molto invasivi nella vita di tutti, cittadini e imprenditori".
Campanari, Confindustria: "Le nostre aziende sono solide. Il futuro passa da una grande area omogenea del Lario"
Guerre, crisi economiche, sconvolgimenti politici: tutto questo influenza il "fare impresa". "E' difficile pianificare, programmare - ha spiegato Campanari - Il rischio è quello di navigare a vista e per evitare questo è necessario inventare nuovi meccanismi e nuovi strumenti per andare un po' più in là con lo sguardo. Non ci sono più punti fermi, ma la vocazione fortemente manifatturiera del nostro territorio e un asset fenomenale ci permette non di galleggiare, ma di navigare con la barra dritta in questi mari tempestosi".
Per quanto riguarda il nostro territorio infatti i dati del passato trimestre parlano di una economia che tiene, a tratti anche migliore di quella dello stesso periodo del 2023. "Non sarà così per quanto riguarda l'ultimo trimestre - ha proseguito Campanari - Ci sarà una flessione e non potrebbe essere altrimenti per via del quadro generale. Un quadro che risente della forte crisi di economie, come quella della Germania o della Francia, che hanno da sempre trainato l'Europa. Nonostante questo però le nostre imprese hanno dato prova di sostanziale solidità".
Cosa aspettarsi dal 2025. "Non abbiamo la sfera di cristallo, gli sconvolgimenti sono ormai all'ordine del giorno a livello generale. Delineare un quadro a livello associativo è più facile perchè la Macchina di Confindustria Lecco Sondrio, una gran bella macchina è solida, e proattiva". Tanto proattiva da avere, per il prossimo anno due obiettivi che non si limitano ad un orizzonte temporale di 365 giorni, ma guardano ben più in là e anche oltre i confini lecchesi e valtellinesi. In questo senso un ruolo fondamentale lo avrà lo Studio Strategico Territoriale che Confindustria Como e Confindustria Lecco e Sondrio hanno commissionato a The European House Ambrosetti con lo scopo di concretizzare una convincente visione per il futuro delle Province di Como, Lecco e Sondrio, individuando le azioni prioritarie e i progetti da seguire, andando a lavorare su scenari strategici innovativi sui temi più importanti per i territori in ottica sistemica. "Dovremo andare ben oltre un documento strategico, dovremo passare dalla carta alla concretezza perchè questa grande macro area Como-Lecco-Sondrio ha degli interessi omologhi e omogenei e può essere in grado di compiere battaglie comuni". Una alleanza strategica che non significa necessariamente una fusione con Confindustria Como (dopo quella sfumata con Bergamo) anche se Campanari lascia intendere che mai dire mai...
L'altro grande progetto sui cui gli industriali lecchesi hanno deciso di investire energie e risorse ha un obiettivo chiaro: ridurre il gap tra domanda e offerta di personale specializzato. "Il nostro territorio ha fame di periti industriali e ci sono solo due scuole, una a Lecco e l'altra a Colico, che ogni anno producono meno di settanta diplomati in questo settore. Di questi meno della metà decide di entrare subito nel mondo del lavoro e questo numero è per le nostre imprese è assolutamente insufficiente. Per questo abbiamo deciso di dare vita ad un corso quinquennale di meccatronica che partirà a settembre 2025 al Viganò di Merate".
Altro grave cruccio per le imprese, oltre al capitale umano, è il fronte delle infrastrutture. "Noi abbiamo preso una posizione netta perché questo territorio è al limite della paralisi. Tutti gli enti coinvolti si sono detti disponibili al dialogo e al confronto e questa è una cosa positiva. Le opere olimpiche, benché non tutte pronte per le Olimpiadi, sono sicuramente un passo in avanti... speriamo di non dover aspettare ancora una Olimpiade per veder realizzate infrastrutture strategiche nella nostra area".