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Business Top 500: piccole aziende di successo

Giovedì 23 novembre si è svolta la presentazione della nuova pubblicazione dedicata a raccontare le imprese del territorio, edita da Netweek

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Si chiama "Business Top 500" e si tratta della nuova pubblicazione targata Netweek dedicata alle prime 500 Piccole medie imprese di Lecco e Provincia, ordinate in base al fatturato 2022 e ai relativi bilanci: un prodotto nato per valorizzare le tante realtà imprenditoriali del nostro territorio. È stato presentato giovedì 23 novembre al ristorante "Da Giovannino" di Malgrate, davanti ad un’ampia platea di imprenditori e rappresentanti delle associazioni di categoria. In particolare il pranzo di lavoro ha avuto come focus il tema "Aziende familiari, strategie per il successo" e ha tal proposito sono stati chiamati ad intervenire Daria Borgonovo della Novastilmec di Garbagnate Monastero e Alberto Pedretti di Clinica San Martino di Malgrate.

Il video della presentazione di Business TOP 500

La realtà di Novastilmec

Dopo l’introduzione del direttore del Giornale di Lecco Riccardo Baldazzi, ha preso parola proprio Daria Borgonovo: 39 anni, CFO di Novastilmec, aziende fra i leader mondiali di macchinari industriali di linee di taglio slitter e spianatura.

"La nostra è una realtà a conduzione famigliare, creata 45 anni fa dalla volontà di mio padre, Marco Borgonovo - ha affermato - lui è nato come progettista ma dentro di sé ha sempre avuto la volontà di costruire qualcosa di suo e così nel 1978 ha dato il via all’azienda. Negli anni Ottanta girava l’Italia per andare a vendere le sue macchine, progettate di sera e poi mandate in costruzione. Avere un’impresa famigliare è così: vieni travolto 24 ore su 24 dal mondo a cui appartieni".

Negli anni Ottanta arriva l’accordo per la fornitura ad una società statunitense:

"In quell’estate tutti andavano al mare, noi invece andammo a Londra, perché mio padre volle seguire un corso full immersion d’inglese. La sua idea era chiara: ampliare la rete di Novastilmec e per farlo aveva la necessità di parlare la stessa lingua dei clienti. Iniziò così a girare l’Europa, passando dalla realizzazione di macchine singole a quella degli impianti, molto più complessi".

Daria nel dna ha l’impresa di famiglia: "Ho sempre visto l’azienda come un luogo affascinante e stimolante, quando si apriva il portone dell’officina ricordo perfettamente il profumo della meccanica, mi è sempre piaciuto respirare quell’aria. A 16 anni ho fatto il mio primo stage estivo in azienda: mi immaginavo alla scrivania, con un pc, invece mio padre mi mise a pulire l’armadio dell’ufficio tecnico. Ha usato questo approccio sia con me che con mio fratello Riccardo, attualmente co-titolare con me di Novastilmec. Oggi sono convinta che il passaggio generazionale sia un percorso lungo e mio padre ha avuto la lungimiranza di sostenerci in questa operazione, accompagnandoci di anno in anno, tramandandoci tutto l’entusiasmo e l’energia che servono per fare impresa. Io e Riccardo da qualche anno siamo la testa operativa e direttiva e possiamo dirci soddisfatti dell’imminente futuro: abbiamo un portafoglio ordini che ci consente di fare investimenti a medio termine".

Clinica San Martino, una pmi nel campo della sanità

Tra le Piccole medie imprese non ci sono solo le metalmeccaniche ed è qui che entra in gioco Alberto Pedretti, 32 anni e direttore generale di Clinica San Martino: la struttura medica privata polifunzionale oggi è presente sul territorio con le sedi di Malgrate, Molteno, Mese e Livigno.

"Siamo un’azienda più giovane, sicuramente famigliare, anche se non abbiamo avuto un passaggio generazionale così importante come Novastilmec - ha spiegato Pedretti - il tutto è nato ad inizio anni 2000 da un’idea di mio padre, chirurgo maxillofacciale. Ho visto il progetto nascere e poi concretizzarsi nel 2012 come monospecialistica impegnata in odontoiatria e maxillofacciale, per poi continuare ad espandersi. Il primo anno si è chiuso con un milione di euro di fatturato e 4 dipendenti, oggi il gruppo ha quattro sedi, 80 dipendenti, fattura 80 milioni e collabora con 230 medici".

Essere un’azienda famigliare ha sicuramente dei plus non indifferenti: "Ci considero un caso particolare, perché è difficile nel nostro settore trovare strutture ospedaliere a livello famigliare: solitamente sono pubbliche oppure legate a grandi gruppi. I vantaggi consistono sicuramente in una spiccata velocità decisionale e poi nel riuscire a mantenere un rapporto con il territorio, sviluppando un valore sociale. Ci siamo sviluppati conoscendo le persone, in base alle loro esigenze specifiche. Di certo anche il personale medico-sanitario cerca situazioni in cui possa non sentirsi soltanto un numero, ma necessita di un contatto umano e di una progettualità da condividere".

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