A Natale i lecchesi spenderanno 87 milioni di euro in cibo

A Lecco crescono le attività alimentari, artigiane e l'export: le nostre prelibatezze sono sempre più apprezzate!

A Natale i lecchesi spenderanno  87 milioni di euro in cibo
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Natale si avvicina e per molti sono iniziate le corse al regalo e quelle per ideare menù particolari per pranzi e cene festive. Ma quanto investiranno i lecchesi nel settore alimentare?

A Natale i lecchesi spenderanno in cibo 87 milioni di euro

Nella nostra provincia, secondo una stima diffusa da Confartigianato Imprese Lecco una stima la  spesa delle famiglie di prodotti alimentari e bevande di 87 milioni di euro (+14 mln rispetto al consumo medio mensile). La spesa intercettabile dall’artigianato si stima invece pari a 39 milioni di euro.

Spesa delle famiglie lombarde di alimentari e bevande nel periodo natalizio

A livello nazionale, nei primi 9 mesi del 2018 il volume delle vendite al dettaglio di prodotti alimentari e bevande diminuisce dello 0,7%. Le festività legate al Natale, tuttavia, modificano notevolmente le abitudini di spesa dei consumatori tanto che a dicembre il valore delle vendite al dettaglio di prodotti alimentari e bevande supera del 19,8% la media mensile annua. Sempre a livello nazionale si osserva che il 95,4% della spesa riguarda prodotti alimentari e bevande analcoliche e il restante 4,6% le bevande alcoliche: i prodotti più acquistati sono formaggi e latticini (6,1% della spesa), salumi (4,9%), pane (4,8%) e altri prodotti di panetteria e pasticceria, che comprendono i dolci da ricorrenza (4,2%), prodotti in cui l’artigianalità rappresenta un’importate fattore di qualità. In Lombardia si stima per dicembre una spesa delle famiglie in prodotti alimentari e bevande pari a 2.679 milioni di euro, più alta di 443 milioni rispetto al consumo medio mensile. Sono le famiglie lombarde a spendere di più per prodotti alimentari e bevande nel mese di dicembre (1^ nel ranking nazionale). Inoltre, considerato che nelle regioni del Nord il 44,8% della spesa alimentare è intercettabile dalle imprese artigiane, si stima che nella nostra regione vengono spesi 1.201 milioni di euro per prodotti da forno, salumi, latticini, formaggi, olio di oliva, dolci, gelati, condimenti e alcolici prodotti da artigiani.

Specialità lecchesi sempre più apprezzate?

A livello provinciale si osserva che al I semestre del 2018 tra le province con propensione all’export nel settore alimentare e bevande con risultati al di sopra della media nazionale (2,3) c’è anche Lecco con il 2,8. L’export alimentare nel 1° semestre 2018 vale per Lecco 121 milioni (110milioni prodotti alimentari, 11 milioni bevande) con un +0,7% sul 2017.

Domanda estera di alimentari e bevande lombarde

Negli ultimi 12 mesi (III trimestre 2017-II trimestre 2018) per la Lombardia l’export di prodotti alimentari e bevande vale 4.968 milioni. Gli ultimi dati disponibili relativi ai primi 6 mesi del 2018 indicano che l’export di prodotti alimentari e bevande rappresenta il 17,9% delle esportazioni delle eccellenze del food Made in Italy e cresce del 2,1% su base annua (- 9 punti percentuali rispetto al +11,1% dello scorso anno). Nel dettaglio l’82,2% dell’export riguarda Prodotti alimentari (+2,4% su base annua) e il rimanente 17,8% le Bevande che crescono del +0,7%. Il 67,0% dell’export del settore è destinato ai mercati dell’Unione Europea che crescono del +2,5% e fanno meglio del +1,5% dei mercati fuori dall’Ue a 28 (il restante 33,0% dell’export). I primi 10 Paesi di destinazione di prodotti alimentari e bevande realizzati da imprese lombarde (67,4% dell’export) - Francia (14,3%), Germania (11,7%), Stati Uniti (9,0%), Regno Unito (7,5%), Svizzera (5,8%), Paesi Bassi (5,4%), Spagna (4,8%), Belgio (4,1%), Polonia (2,5%) e Giappone (2,5%) - crescono complessivamente del +2%. Gli aumenti più accentuati si rilevano per Svizzera (+9,1%), Germania (+7,2%) e Stati Uniti (+4,5%).

Le imprese dell’artigianato alimentare

Al 30 settembre 2018 il settore dell'artigianato alimentare in Lombardia conta 11.228 unità, pari al 12,6% delle 88.961 imprese del settore dislocate su tutto il territorio nazionale, in calo dell’1,0% su base annua ed in salita dello 0,7% nel corso degli ultimi 5 anni (III trimestre 2013-III trimestre 2018). In controtendenza nell’ultimo anno le imprese di Vini, Distillerie, Birre e altre bevande (+6,9%) e quelle della Lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi e pesce (+2,2%). La Lombardia occupa il primo posto nella classifica regionale per numero di imprese artigiane del comparto alimentare e figura tra le 6 regioni italiane che vedono crescere l’artigianato alimentare rispetto a 5 anni prima (III trim. 2013). Tra le 28 principali province italiane – ciascuna con almeno 1.000 imprese artigiane – ne troviamo solo 1 lombarda con numero di imprese dell’artigianato alimentare in aumento, si tratta della provincia di Milano, dove le imprese del comparto registrano una crescita del +0,7% nell'ultimo anno e del +10,2% rispetto a 5 anni fa. Altre tre province lombarde, non appartenenti ai principali 28 territori italiani poiché contano meno di 1.000 imprese artigiane alimentari, nell’ultimo anno mostrano un incremento del numero di imprese del comparto: Lecco (+0,5%), Lodi (+0,5%) e Monza-Brianza (+0,4%). Mentre rispetto a 5 anni fa il settore conta in Lombardia un numero più alto di imprese, oltre a Milano, anche a Lecco (+4,8%), a Monza e Brianza (+4,8%), a Sondrio (+3,3%) e a Pavia (+0,3%).

Il dettaglio su Lecco

Dati III Trimestre 2018

Imprese Artigiane Registrate: 415 (+0,5 su 2017; +4,8% su 2013)

Pasticcerie, panifici, gelateria: 168

Servizi ristorazione/cibo asporto: 188

Pasta: 11

Lavorazione, conservazione carni e produzione prodotti a base di carne: 14

Industria lattiero-casearia: 7

Tè, caffè, cacao, derivati, condimenti, spezie: 5

Vini, distillerie, birre, bevande: 6

Lavorazione, conservazione frutta, ortaggi, pesce: 3

Produzione oli e grassi animali e vegetali: 4

Lavorazioni granaglie, produzione amidi e amidacei: 9

 

L’export di vini oltre confine

Nel 2017 l'Italia è il 2° esportatore di vini di uve nell’Ue dietro la Francia con vendite per 5.990 milioni di euro che sono oltre un terzo di punto di PIL (0,35%) e crescono del 6,4% (era +4,4% del 2016). La Lombardia che realizza il 4,8% delle vendite di vino su mercato estero, registra un incremento della domanda nei primi sei mesi dell’anno del +6,4%. Dinamica migliore rispetto a quella rilevata l'anno precedente, quando cresceva del +5,7%, e della dinamica registrata a livello nazionale da gennaio a giugno dell’anno in corso (+4,1%).

 

Le eccellenze del food Made in Lombardia 

Al 21 novembre 2018 la nostra regione conta 34 prodotti agroalimentari di qualità a denominazione di origine e a indicazione geografica. Nel dettaglio in Lombardia si contano 20 DOP - Denominazione di origine protetta e 14 IGP - Indicazione geografica protetta. Al 13 marzo 2018 sono inoltre censiti in Lombardia 248 prodotti agroalimentari tradizionali, caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo, che rappresentano 4,9% dei 5.056 prodotti conteggiati su tutta la penisola.

 

Daniele Riva, presidente Confartigianato Imprese Lecco

“Un settore in crescita anche nel nostro territorio quello dell’enogastronomia locale – commenta Daniele Riva, presidente Confartigianato Imprese Lecco – Anche se quantitativamente le imprese artigiane del Food sono in minoranza rispetto alla manifattura e altri settori, la qualità è indubbiamente percepita dai consumatori che sempre più spesso, anche grazie a una maggiore consapevolezza alimentare, scelgono prodotti artigiani, sinonimo di materie prime di qualità e lavorazioni attente in tutte le fasi. La riscoperta delle caratteristiche artigianali in tavola va di pari passo da un lato con la crescita di imprese artigiane di lunga data, oggi impegnate in processi di digitalizzazione rispettosi però della tradizione, dall’altro con nuove attività nate dall’entusiasmo di giovani appassionati. Di esempi sul territorio ne abbiamo parecchi in tutti e due i casi e mi auguro che i lecchesi sceglieranno di mettere sulle loro tavole delle feste i prodotti artigiani, buoni, genuini e curati nei dettagli”.

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