1963: Angelo Bartesaghi si licenzia, fonda la sua Omet con un fido e ipoteca la casa dei genitori
Oggi Omet è un campione del “made in Lecco”, una realtà leader in campo nazionale e internazionale che occupa circa 500 dipendenti e opera attraverso aziende e business unit specializzate in diversi settori.
Nel 1963 Angelo Bartesaghi è un giovane perito industriale, un tecnico apprezzato nel campo della progettazione, con una buona posizione di lavoro. Poi qualcosa si rompe. Il responsabile della sua azienda è una persona che quando deve promuovere qualcuno guarda più alla simpatia che al merito. E così, non ancora trentenne, decide di licenziarsi e di lasciare quella fabbrica, per fondare la sua Omet.
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1963: Angelo Bartesaghi si licenzia, fonda la sua Omet con un fido e ipoteca la casa dei genitori
Lecco e l’Italia sono nel pieno del boom economico. Angelo Bartesaghi è determinato, convinto delle proprie capacità e per nulla intimorito dal fare il grande passo e mettersi in proprio. E così inizia a produrre cuscinetti a sfera ancora rudimentali nel garage della casa dei genitori. È capace, ambizioso e con una gran voglia di fare, di crescere. Prima convince i genitori ad investire qualche risparmio nella sua nuova sfida e contemporaneamente ottiene un fido bancario. I primi mesi non sono semplici e, complice anche qualche errore, per poter proseguire l’avventura imprenditoriale, convince i genitori a ipotecare la casa, anche per ottenere un ulteriore fido bancario.
«Nei primi mesi di attività papà aveva tre fidi, che non bastavano e quindi si presentò da tutte e tre le banche con le quali lavorava per avere un aumento delle linee di credito - ricorda Antonio Bartesaghi, attuale Presidente e Ad del Gruppo Omet - Due banche, intuendo le difficoltà e quindi il rischio, chiesero al signor Angelo di rientrare del fido già concesso, mentre la terza decise di accettare senza riserva la scommessa con queste parole: “Lei è una persona onesta, etica, ma anche competente: merita tutta la nostra fiducia. Siamo in grado di soddisfare da soli le sue esigenze di credito”. Uscito visibilmente soddisfatto dall’incontro si presentò negli altri due istituti e chiuse i conti». Da quel momento sono trascorsi sessant’anni, la crescita di Omet continua ininterrottamente e i suoi successi oggi sono noti a tutti. «Merito e fiducia sono i pilastri sui quali ha sempre poggiato la nostra azienda e sono le caratteristiche indispensabili per affermarsi», spiega Antonio Bartesaghi.
Omet nel frattempo perfeziona i suoi cuscinetti a sfera, cerca di ampliare la propria produzione e non si lascia sfuggire l’occasione quando un’azienda di Milano chiede di realizzare una macchina per produrre tovaglioli. Angelo Bartesaghi non ha paura di imboccare una strada inesplorata, accetta subito la sfida, si mette a studiare la tecnologia di un’azienda tedesca leader nella produzione di queste macchine e in pochi mesi riesce a realizzare il primo prototipo, sempre nel garage di casa. «In quegli anni a Lecco tanti lavoravano in proprio nel garage di casa - aggiunge Antonio Bartesaghi -. I primissimi dipendenti furono Mario Acquistapace, che aiutava mio padre in produzione, e la signora Silvia Agostoni, assunta per gestire la parte amministrativa, che lavorava nel salotto di casa dei genitori di Angelo. Entrambi sono rimasti in Omet fino alla pensione: Silvia ha lavorato qui per quasi trent’anni e Mario per quasi cinquanta. Erano anni dove c’era tanta voglia di fare e dove la domanda era di gran lunga superiore all’offerta. Ovunque si respirava passione, intraprendenza, impegno».
La svolta avviene negli anni Settanta
La svolta avviene negli anni Settanta quando la curiosità porta Angelo Bartesaghi all’estero per partecipare alle prime fiere di settore per capire cosa succede fuori dai confini nazionali, valutare la possibilità di lavorare anche con altri Paesi europei. «“La vera innovazione di Omet in quegli anni è stata proprio la lungimiranza di esplorare i mercati esteri, cosa che facevano pochissimi in Italia», prosegue Antonio Bartesaghi. La prima sede fu in via Lamarmora a Belledo a poche centinaia di metri dall’abitazione. Nel 1976 viene avviato lo stabilimento di via Caduti Lecchesi a Fossoli, poco distante dalla sede storica.
«Avevo cinque anni quando ho visto il nuovo stabilimento dotato di una palazzina dedicata agli uffici, con al piano superiore due appartamenti per la mia famiglia, mai abitati perché messi subito a disposizione degli uffici, che nel frattempo avevano bisogno di ulteriori spazi. Conservo bellissimi ricordi di quel periodo. Sin dalle elementari frequentavo l’azienda. Prima, ovviamente, andavo a scuola, facevo i compiti ma poi mi piaceva curiosare in officina e fermarmi a parlare con papà e i suoi collaboratori. Lo facevo soprattutto d’estate: frequentavo l’oratorio, ma appena potevo scappavo… Ed è stato in quei momenti che mi sono innamorato della Omet. Una volta si entrava in azienda senza tanti problemi, non c'erano tutte le norme di sicurezza che giustamente ci sono oggi».
L’azienda cresce di dimensioni, assume e inserisce persone di grande valore e qualità
Tutti sono coinvolti nel progetto, tutti sanno che la visione è di medio/lungo periodo. Omet ha attraversato momenti difficili, affrontato anni complicati, ma forse il momento più delicato è stato quando nel novembre 2011 è mancato il fondatore: Angelo Bartesaghi, 78 anni, scomparso in soli tre mesi a seguito di una malattia incurabile. Il passaggio generazionale con il figlio Antonio è stato quindi improvviso e non pianificato. Oggi Omet è un campione del “made in Lecco”, una realtà leader in campo nazionale e internazionale che occupa circa 500 dipendenti e opera attraverso aziende e business unit specializzate in diversi settori.
Il Gruppo Omet - che quest’anno festeggia i suoi primi sessant’anni - comprende le divisioni Packaging Printing (macchine da stampa per etichette e imballaggi), Tissue Converting (macchine per la produzione automatica di tovaglioli e asciugamani in carta), Systems in Motion (progettazione e produzione di componenti e soluzioni complete per lo scorrimento e la movimentazione) e l’azienda O-PAC (cosmesi). Un Gruppo internazionalizzato con diversi plant, presente anche all’estero in Cina, Usa, India e Repubblica Ceca.