Viaggio nel tempo quando Maggianico era città
Maggianico nacque come comune indipendente nel 1558 e compare tra gli estimi del ducato di Milano e nei successivi aggiornamenti fino al XVII secolo.

Al civico 71 di corso Vittorio Emanuele una lapide ricorda che Maggianico era Comune
Quattro passi nella storia
Nel rione lecchese di Maggianico al civico 71 di corso Vittorio Emanuele vi è una antica e storica lapide con la scritta "Comune di Maggianico". Gli osservatori più arguti l'avranno certamente notata, chiedendosi qualche spiegazione del perché della dicitura comune. Maggianico nacque come comune indipendente nel 1558 e compare tra gli estimi del ducato di Milano e nei successivi aggiornamenti fino al XVII secolo. Sempre dai documenti del ducato figura che il 10 giugno 1757 Maggianico era aggregato a Belledo.
Annesso a Lecco per la prima volta da Napoleone
Maggianico fu per la prima volta annesso a Lecco da Napoleone nel 1809, ma ritrovò la sua autonomia nel 1816, complici le politiche restauratrici degli Austriaci. Il paese continuò a crescere sino a raggiungere le 1156 anime nel 1853 e sedici anni dopo gli venne aggregato anche il comune di Chiuso. Nell'occasione riprese il nome ufficiale di Comune di Maggianico, abbandonando il riferimento a Belledo. Agli albori del nuovo secolo raggiunse i 2166 residenti, saliti poi a 2842 nel 1921.
Vennero sottratte alcune frazioni
Due anni dopo vennero sottratte al territorio comunale alcune frazioni tra cui Belledo e Sant'Ambrogio per essere destinate al Comune di Lecco, che in quell'anno si unì con quasi tutti i comuni circostanti e nel 1928 anche con Maggianico. Durante il XIX secolo il rione di Lecco fu fonte d ispirazione, nonché luogo di residenza o di nascita, di molti artisti della scapigliatura di fama internazionale tra i quali Antonio Ghislanzoni, nato nella frazione di Barco, poi Antonio Carlos Gomes e Amilcare Ponchielli.


Le bellezze del rione
Inoltre Maggianico possiede, oltre alle due ville dedicate a Gomes e Ponchielli, anche la seicentesca chiesa parrocchiale di Sant'Andrea, al cui interno si possono ammirare opere pittoriche di Bernardino Luini e Gaudenzio Ferrari.