Varenna: Sgarbi incanta Villa Monastero raccontando il "suo" Antonio Canova
"L'arte lacustre non è ancora stata studiata in modo approfondito quindi sulle sponde di questo lago c'è ancora molto da scoprire"
Il noto critico d'arte e sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi ha incantato il numeroso pubblico presente ieri sera, lunedì 19 giugno 2023, a Villa Monastero per assistere alla conferenza "Canova e la bella amata". Un incontro voluto dalla Provincia di Lecco che ha visto Sgarbi tornare nella dimora storica dopo la visita nel 2020. L'appuntamento di ieri sera è coinciso con la fine di un tour di alcuni giorni trascorsi sul lago, con tappe a Gravedona, Bellagio e Bellano prima di giungere a Varenna per parlare della figura del grande scultore Antonio Canova.
Vittorio Sgarbi incanta Villa Monastero a Varenna
Sgarbi, che è presidente del Museo Canova di Possagno e del Comitato che ha avuto il compito di organizzare le celebrazioni per il bicentenario della morte dell’artista che è avvenuto lo scorso anno, ha ripercorso le tappe delle mostre e degli eventi organizzati, oltre a tutto il lavoro fatto in questi anni per “restituire alla figura di Canova una sua dignità, essendo stato per anni offuscato dalla critica negativa di Roberto Longhi, il critico d’arte più famoso del dopoguerra che disse che “era un artista nato morto”. Questi e altri innumerevoli racconti, aneddoti e collegamenti storici e artistici hanno accompagnato il lungo monologo di Sgarbi: una sorta di visita guidata tra autentici capolavori, raccontati in modo profondo e mai banale. Così come il particolare che lega Canova a Villa Monastero, ossia la presenza di un elemento decorativo che orna un cassettone del Salottino Mornico, che è una riproduzione di una delle due stele Mellerio che si trovavano a Villa Gernetto di Lesmo in Brianza, prima di essere portate a Palermo in modo clandestino, poi acquistate dallo Stato e infine ricomposte ed esposte nel Museo Gypsotheca di Possagno in occasione delle celebrazioni del bicentenario.
La lezione di Sgarbi su Canova
A introdurre la lezione critica su Canova sono state Anna Ranzi, conservatore del Museo di Villa Monastero, e Alessandra Hofmann, presidente della Provincia di Lecco, che hanno ringraziato lo studioso per aver accolto l’invito e anche per la sua “continua e instancabile ricerca del bello”. Una ricerca raccontata anche nel suo ultimo libro: "Scoperte e rivelazioni. Caccia al tesoro dell'arte", così come in “Canova e la bella amata” (entrambi editi da La Nave di Teseo) nel quale ripercorre l’incredibile scoperta fatta nel 2017, quando, durante la visita in una villa immersa nella campagna cremonese, ha scoperto un’autentica scultura di Canova, “il busto di una donna con i capelli raccolti in un nastro, firmato sul retro” risalente al 1811, e che verrà appunto chiamata “La bella amata”.
L'arte è un viaggio
"Anche la politica ha il compito di conservare la natura dei luoghi dove le persone vivono - ha raccontato Sgarbi - e spesso vengono fatte delle scelte discutibili. Dobbiamo ricordarci che tanto più un luogo rimane come è stato, tanto più se ne conserva il suo futuro. Prima di agire però bisogna conoscere e per conoscere bisogna viaggiare. Da due giorni sono sul lago e ho scoperto borghi e luoghi interessanti che non avevo mai visitato. L'arte lacustre non è ancora stata studiata in modo approfondito quindi su queste sponde c'è ancora molto da scoprire".
Barbara Pirovano