Lecco

Toccante addio a Ennio: per la prima volta le ceneri disperse nel lago a Lecco VIDEO

"Mio marito era molto conosciuto - ci ha raccontato la consorte - tanto che i proprietari delle Lucie si sono offerti di accompagnarci proprio per la stima che nutrivano nei suoi confronti"

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Toccante addio a Ennio: per la prima volta le ceneri disperse nel lago.

 

Le Lucie sul lago, mosse dalle onde, e le note di «Alba chiara» di Vasco Rossi hanno accompagnato l’ultimo viaggio di Ennio Pozzi, scomparso il 17 ottobre a 67 anni.  «Voglio che mi ricordiate con un sorriso - aveva detto alla moglie Marinella prima di morire - Non voglio che veniate a piangere su una tomba». E la consorte, che gli è stata accanto per 32 anni, le figlie Barbara e Ylenia e il genero Daniele hanno voluto esaudire la sua ultima richiesta con una cerimonia toccante che si è svolta sabato mattina alle 11. Infatti le ceneri del 67enne sono state sparse sulle acque del Lario, a cento metri dalla riva.

Toccante addio a Ennio: per la prima volta le ceneri disperse nel lago

Sul pontile poco prima dell’ora prefissata, sono giunti gli uomini dell’impresa di pompe funebri «Vallini e Castagna» con l’urna del defunto. Ad attenderli un gruppo di famigliari e di amici intimi, rigorosamente distanziati. Poi da Pescarenico sono arrivate le due Lucie che hanno ospitato i parenti stretti. Quindi le imbarcazioni si sono avviate, mentre Blasco cantava «respiri piano per non far rumore ti addormenti di sera e ti risvegli col sole...». Un momento intimo e profondo, un modo davvero speciale per salutare una persona amata nel luogo che in assoluto ha preferito, insieme al Resegone. E’ la prima volta che avviene una simile cerimonia in città, una pratica consentita soltanto da pochi mesi.

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Omaggio a un lecchese doc

Nel silenzio il genero Daniele ha aperto l’urna - dopo un breve momento di raccoglimento - e liberato le ceneri di Pozzi che sono volate sulle acque. Quindi lentamente le Lucie hanno fatto ritorno a riva. «Mio marito era molto conosciuto - ci ha raccontato la consorte - tanto che i proprietari delle Lucie si sono offerti di accompagnarci proprio per la stima che nutrivano nei suoi confronti». Pozzi era un lecchese doc. Nato e cresciuto al Villaggio (località di Germanedo) aveva lavorato per la Rodacciai. «In gioventù è stato anche presidente del Club Lecco Calcio che si era formato all’interno del bar Dolores, ma la sua grande passione era la Juventus». E ancora. «E’ stato un marito, un padre e un suocero esemplare - ha aggiunto il genero Daniele - un uomo introverso e forte, sempre diretto in ciò che faceva». Pozzi era malato da tempo. «Ha combattuto per 12 anni con la malattia, ma alla fine non ce l’ha fatta» ha concluso la moglie. Oltre a moglie e figlie Pozzi lascia anche le amatissime nipotine Serena e Denise, i fratelli Dario con Antonella e Loretta, i nipoti Samantha, Cristian, Beatrice e Ruben.

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