Premio Manzoni: nella terna finalista Bertante, Cacucci e Colagrande
Presentata la XVIII edizione del premio al romanzo storico 2022 organizzato da 50&Più Confcommercio in collaborazione con Assocultura. il centro Nazionale Studi Manzoniani e Cpmune di Lecco
Annunciata la terna finalista della XVII edizione del Premio Manzoni: a contendersi l'ambita fascetta di copertina saranno quest'anno Alessandro Bertante con "Mordi e fuggi" (Baldini& Castoldi), Pino Cacucci con "L'elbano errante" (Mondadori) e Paolo Colagrande con "Salvarsi a vanvera" (Einaudi).
XVIII Premio Manzoni
Svelati quest'oggi, martedì 19 luglio 2022, nella conferenza stampa convocata nella sede di Confcommercio Lecco, i titoli dei tre romanzi storici selezionati dalla Giuria tecnica composta da Ermanno Paccagnini (presidente), Alberto Cadioli, Gian Luigi Daccò, Gianmarco Gaspari, Luigi Mascheroni, Stefano Motta, Mauro Novelli e Giovanna Rosa.
Padrone di casa Antonio Peccati, presidente di Confcommercio Lecco che attraverso la sua associazione 50&Più - in collaborazione con Assocultura e il Centro Nazionale Studi Manzoniani e con il patrocinio della Città di Lecco - organizza il concorso letterario che ha ormai assunto una caratura internazionale. "Per noi il Premio Manzoni è un motivo di orgoglio e soddisfazione che si rinnova ad ogni edizione" ha detto Peccati ringraziando i due main sponsor, il Comune, in particolare l'assessore alla Cultura Simona Piazza ("Per l'entusiasmo di voler portare a Lecco contenuti di grande spessore") e Acel Energie.
"Lecco ha bisogno di essere apprezzata non solo per le sue bella qualità, ma perché sa migliorarsi crescendo nelle sue proposte culturali - ha detto Peccati - Grazie a questo premio romanzi di qualità e importanza finiscono con l'appartenere un po' anche a Lecco. Fa piacere vedere l'emozione sui volti degli autori presenti alla cerimonia di premiazione. Significa che ci tengono. Questo conferisce ulteriore valore al premio Manzoni".
Milani: "Il Premio Manzoni è diventato maggiorenne"
Presente naturalmente il presidente dell'Associazione 50&Più, Eugenio Milani. "Con questa edizione, la diciottesima, iIl premio Manzoni diventa maggiorenne. A suo tempo è stato un investimento coraggioso nella cultura e continua ad essere un importante riferimento del legame del territorio all'opera e allo scrittore Alessandro Manzoni" ha sottolineato Milani ricordando la genesi del concorso letterario, maturata sotto l'egida dei Musei civici di Lecco e del Centro Studi Manzoniani, quando il sodalizio 50&più era guidato dal compianto Claudio Vaghi (scomparso lo scorso novembre). E' dal 2005 che il Premio romanzo storico viene assegnato a un'opera di narrativa scritta in lingua italiana e pubblicata in volume, scelta dalla Giuria tra le novità letterarie. Nel 2008 è poi stato istituito anche il Premio alla Carriera, attribuito annualmente a una "importante e prestigiosa personalità che abbia in modo visibile perseguito e rappresentato ideali di alto impegno culturale e civile". L'anno scorso è stato assegnato allo scrittore e accademico Claudio Magris.
Main sponsor come detto è Acel Energie. Presente alla conferenza stampa il presidente Giuseppe Borgonovo. "Un premio prestigioso, che permette al vincitore di mettersi una medaglia al petto - ha chiosato - ma anche alla città di Lecco di essere più lombarda e europea".
La terza dei finalisti
Stefano Motta, saggista e romanziere, nonché membro della giuria tecnica, ha introdotto la terna dei finalisti, selezionata dalla Giuria tecnica fra quaranta volumi candidati dalle case editrici.
Motta ha fornito una descrizione dei tratti salienti di ciascuno dei tre romanzi in gara. "Tre opere molto diverse, non solo per numero di pagine - ha esordito - Tre opere che non si somigliano tra loro".
"Mordi e fuggi" di Alessandro Bertante (Baldini & Castoldi) "è il romanzo più recente, per la datazione della storia che racconta, che abbiamo mai avuto in gara. Racconta infatti i retroscena della nascita delle Brigate Rosse. La domanda è se si tratti già di storia e non di attualità, con ferite che ancora sanguinano. E' un romanzo surreale, non perché di fantasia, ma per la pretesa dei suoi protagonisti di voler fare una rivoluzione violenta". "L'elbano errante" di Pino Cacucci (Mondadori) "è un romanzo potente", dal quale il lettore fatica a staccarsi. Infine "Salvarsi a vanvera" di Paolo Colagrande (Einaudi): "Un romanzo surreale perché racconta una storia di fantasia, ambientata nella pianura padana, durante quello che potrebbe essere il secondo conflitto mondiale".
La parola passa alla giuria popolare
Le tre opere saranno ora valutate dalla Giuria popolare, composta da 115 persone: i lettori che avranno il compito di decretare il vincitore del Premio Romanzo Storico 2022 - che seguirà nell'albo d'oro "Italiana" di Giuseppe Catozzella (Mondadori), che ha prevalso nell'edizione 2021 su "Ciò che nel silenzio non tace" di Martina Merletti (Einaudi) e "Il rogo della Repubblica" di Andrea Molesini (Sellerio). I giurati sono stati scelti grazie alla collaborazione delle librerie Cattaneo, Libraccio, Libreria
Volante e Parole nel Tempo di Lecco, Aquilario di Mandello (new entry), Perego Libri di Barzanò e La Torre di Merate. Coinvolte anche le biblioteche di Airuno, Costa Masnaga, Lomagna, Osnago e Valmadrera.
La premiazione, con la proclamazione del vincitore, si svolgerà nel corso della cerimonia prevista per sabato 29 ottobre 2022 presso la Casa dell'Economia di Lecco.