Pesa Vegia, una tradizione che si rinnova da quattro secoli SPLENDIDO VIDEO
Sabato verrà presentata la nuova edizione del libro sulla Pesa Vegia realizzato dal sindaco Antonio Rusconi.
E' tutto pronto per un grande evento che... parla di un grande evento. Un gioco di parole che però è il termometro dell'attesa che si è creata intorno alla presentazione di "Pesa Vegia tra leggenda e realtà" il libro realizzato da Antonio Rusconi, sindaco di Bellano che, in 300 pagine rende omaggio alla storia, alle radici, alle tradizione della propria cittadina. Un volume impreziosito da oltre 300 documenti e immagini della festa più popolare e antica della cittadina che ogni anno, il 5 gennaio, trasforma Bellano nell'ombelico del Lecchese. L'appuntamento che bellanesi e non devono segnare sul calendario è quello di sabato 15 dicembre 2018 alle 17 e la location sarà il Cinema di Bellano.
Il sindaco autore
“Si tratta della seconda edizione, ampliata e corretta, del primo volume che ho presentato nel 2003 – spiega Rusconi – un progetto figlio del mio grande amore per la Pesa Vegia, unito alla passione per la ricerca storica, la condivisione di documenti e fotografie, la voglia di tramandare ai posteri pubblicazioni su Bellano. Ho rivisto e aggiornato alcune sezioni, inserito tante foto recenti e meno recenti, così da rendere più completo e accattivante questo contributo alla nostra amata festa”.
La Pesa Vegia
Molte sono le leggende e le ipotesi sorte negli anni intorno alla nascita di questa ultracentenaria manifestazione. Dal lavoro di ricerca svolto proprio da Rusconi viene documentata come più verosimile una datazione intorno al 1605, anno in cui vi fu un’emanazione di una grida, a cura del Governatore Pedro Acevedo, Conte di Fuentes, che annullava una precedente sua riforma del 1604 e ripristinava in uso le vecchie unità di misura (da qui il nome Pesa Vegia).
La leggenda
Ecco la leggenda raccontata su www.turismobellano.it
Le nuove unità di misura, ossia la “pesa nova”, avevano provocato disappunto nei commercianti Bellanesi: quell'”iniqua ordinanza” era ritenuta una vera calamità per le attività commerciali del paese qualora non si fosse riusciti a contrastarne l’applicazione.
Ed in una concitata riunione in Municipio veniva deciso di ricorrere allo stesso Governatore, perchè annullasse le nuove pese e emanasse una nuova grida per ripristinare le vecchie misure. Il Conte di Fuentes, dimostrando tutta la sua magnanimità, accolse le suppliche dei Bellanesi, e si mise a capo di una delegazione con destinazione il borgo lariano.
L’atmosfera era tesa in paese per l’esito della spedizione. Sin dal primo pomeriggio un insolito via vai animava la Puncia e dopo il tramonto la spiaggia al dì là del fiume Pioverna era ricolma di giovani e vecchi che attendevano con ansia il natante. Il tempo scorreva inesorabile. Il buio incalzava, l’aria era pungente, gelida.
Accovacciati intorno ad un falò uomini e donne erano pensierosi, preoccupati. E di tanto in tanto puntavano gli occhi verso l’oscurità del lago per capire un qualche minimo segno. Il rumore di uno sciacquio giunse improvviso. I Bellanesi infreddoliti si alzarono in piedi a scrutare in lontananza. E quando videro la gondola corriera, con quanto fiato avevano in gola, lanciarono dalla riva il grido “Pesa vegia o Pesa nova?”; “Pesa Vegia” fu la risposta. Popolani e commercianti esultarono. Tutto il paese accorse nel molo per accogliere i messi spagnoli latori della benevola ordinanza. Qualcuno si ricordò che era la vigilia dell’Epifania e pazzi di gioia inscenarono la rappresentazione dei Magi e, improvvisando un lungo corteo, percorsero le vie del borgo soffermandosi a bere ed a mangiare nei bar e nei ristoranti aperti per tutta la notte sino al mattino.
La tradizione
I bellanesi festeggiano questo evento ogni anno da 4 secoli, anche in tempo di guerre e privazioni, inscenando il corteo dei Re Magi, la corsa delle Pese per le vie del paese e il falò sul molo. Negli anni molti sono stati i cambiamenti e le innovazioni nel modo di festeggiare la lieta novella. E vengono così alla luce nel secondo Novecento il Governatore e la lettura dell’editto dal balcone del Municipio, il presepe vivente, il castello di Re Erode e altro ancora: elementi cioè che inseriti nella tradizionale Festa dei Re Magi danno luogo a quella manifestazione popolare dove il sacro si fonde con il profano in un legame indissolubile dal nome “Pesa Vegia”.