12 marzo l'inaugurazione

"Non ci hanno visto arrivare": la lunga marcia delle donne in mostra a Lecco

La mostra consiste in 20 pannelli che presentano altrettante figure significative, suddivise in 5 ambiti tematici

"Non ci hanno visto arrivare":  la lunga marcia delle donne in mostra a Lecco
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In Italia c’è sicuramente un cammino da fare ancora, in vari ambiti, per attuare una piena parità fra donne e uomini. Di più: in varie zone del mondo la donna rimane ancora sottoposta a pesanti discriminazioni, se non a una vera e propria emarginazione sociale, economica e politica. Ma tali situazioni non possono mettere in ombra il percorso straordinario compiuto dalle donne nell’ultimo secolo, fino ad oggi. Per dirla con le parole dello storico Eric Hobsbawm, pronunciate qualche decennio fa, «quella delle donne è l’unica rivoluzione non fallita di questo secolo, anche se non ancora compiuta». Prende le mosse da questa consapevolezza la mostra «Non ci hanno visto arrivare», promossa dalle tre classi Quinte del Liceo delle Scienze Umane (indirizzo economico-sociale), del Liceo Scientifico Sportivo e dell’Istituto tecnico Amministrazione, Finanza e Marketing dell’Istituto Maria Ausiliatrice (IMA) di Lecco.

"Non ci hanno visto arrivare": la lunga marcia delle donne in mostra a Lecco

Ideata da un pool di professoresse e professori (Giulia Albana, Angela Grasso, suor Maridele Sandionigi, Carla Cattaneo, Michelle Crippa, Stefano Greco, Gerolamo Fazzini), che insegnano Diritto ed Economia, Fisica, Italiano, Filosofia e Storia, la mostra - che presenta quindi un forte carattere interdisciplinare - intende documentare, attraverso la focalizzazione su alcune figure di ieri e di oggi, «la lunga marcia delle donne fra XX e XXI secolo».

Una mostra per rileggere il passato e immaginare il futuro, emblematica di uno stile educativo che punta – come spiega suor Marilisa Miotti, preside delle tre scuole secondarie di secondo grado dell’IMA - «ad avere uno sguardo attento a personalizzare i percorsi e a valorizzare le specificità, portando gli studenti ad accogliere prima e ad uscire da sé successivamente, nello stile del Service learning che, per noi, è il metodo pedagogico più consono alla nostra visione antropologica e didattica, di questo momento».

«Come afferma Papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti, “fa molto bene fare memoria del bene”. Per questa ragione - sottolinea il professor Gerolamo Fazzini, insegnante di Storia e ideatore della mostra - nelle nostre scuole proponiamo figure di cui spesso i manuali di storia non si occupano: personaggi positivi spesso poco noti, che hanno cambiato la storia con azioni dal basso».

La mostra consiste in 20 pannelli che presentano altrettante figure significative, suddivise in 5 ambiti tematici: Contro le dittature; Scienza, tecnologia e salute; Cultura e società; Diritti; Economia civile. Si va da dalla filosofa Hanna Arendt alla partigiana lecchese Vera Ciceri, da Cicely Saunders, cui si deve l’invenzione delle cure palliative a Katalin Karikò, Nobel per la Medicina 2023 per i vaccini mRNA contro il Covid. Ci sono donne note (Grazia Deledda, unica italiana a vincere il Nobel per la letteratura nel 1926 e l’iraniana Shrin Ebadi, Nobel per Pace nel 2003) e altre molto meno, come Eglantyne Jebb, fondatrice di Save the Children o Claudette Colvin, che anticipò Rosa Parks nella lotta contro la discriminazione dei neri negli Usa. Tra le italiane spiccano Nilde Jotti, una delle Madri della Costituzione, Tina Anselmi, la prima donna ministra, Anna Fasano, prima donna presidente di Banca Etica ed Elena Beccalli, dal luglio 2024 rettrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Marta Casiraghi, studentessa del Liceo scientifico sportivo, sottolinea: «Ci è piaciuto lavorare a questa iniziativa perché è stata un’opportunità per apprendere in maniera differente e coinvolgente, che ci ha portato ad arricchire il nostro bagaglio culturale e far luce su personaggi spesso superficialmente trascurati o dimenticati». «È stato un progetto che ha richiesto impegno - aggiunge - e ha fatto scaturire in me, e spero anche in tutti coloro che ne prenderanno visione, un forte senso di riconoscenza nei confronti di tante donne che ci hanno lasciato un’eredità estremamente ricca: innovazioni rivoluzionarie e soprattutto insegnamenti ancora oggi molto attuali».

Il progetto è stato realizzato in partnership con Inner Wheel Italia- Club di Lecco, Distretto 604. Spiega la presidente Monica Valli: «L’abbiamo sostenuto perché nel mio programma di presidenza, così come nel precedente, ho voluto valorizzare le donne, il loro impegno nella società, la capacità che hanno di vivere la fragilità unendola ai grandi punti di forza che le caratterizzano. E questi sono anche valori importanti per Inner Wheel».

L’inaugurazione della mostra è prevista mercoledì 12 marzo alle 18 presso l’Istituto Maria Ausiliatrice, in via Caldone 18; sarà presente anche Renata Zuffi, assessora all’Ambiente, alla Mobilità e alle Pari opportunità del Comune di Lecco. L’incontro è aperto alla cittadinanza.

Genitori e studenti saranno inoltre, invitati a un’apposita serata martedì 18 marzo alle ore 18.30 sempre all’IMA. La mostra resterà aperta fino al 24 marzo.

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