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"Marcello vieni qui!": inaugurata la mostra "antipasto" del Lecco Film Fest 2024

L’esposizione, che racchiude la vita di Mastroianni in quattro sezioni (Il quinto colonnello della commedia all’italiana, l’attore degli autori, il divo della porta accanto, una coppia particolare) è aperta gratuitamente nel periodo del festival, dall’1 al 7 luglio, al mattino (9.30-12.30) e al pomeriggio (17-20) proprio nel cortile della Canonica, con ingresso in piazza Cermenati.

"Marcello vieni qui!": inaugurata la mostra "antipasto" del Lecco Film Fest 2024
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Sono passati sessantaquattro anni da quell’iconica frase: «Marcello, Marcello come here!» diceva Anita Ekberg a Marcello Mastroianni in “La dolce vita” di Federico Fellini. Oggi, martedì 25 giugno , per aprire le danze del Lecco Film Fest, evento che compie quest’anno i suoi cinque anni dalla prima edizione del 2019, Fondazione Ente dello Spettacolo e Confindustria Lecco e Sondrio, hanno inaugurato a Lecco la mostra “Marcello, vieni qui!”.

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"Marcello vieni qui!": inaugurata la mostra "antipasto" del Lecco Film Fest 2024

Si tratta di un’esposizione temporanea che illustra la carriera dell’attore in diversi pannelli divisi per quattro sezioni, che è stata allestita all’interno del cortile della Canonica di San Nicolò a Lecco, dove già due anni fa era già stata messa in piedi una mostra simile dedicata alla figura di Ennio Morricone. “Marcello, vieni qui!” è quindi soprattutto un viaggio, che omaggia la figura dell’attore italiano più celebre al mondo, protagonista di scene iconiche della storia del cinema mondiale. All’inaugurazione, oltre a don Davide Milani, prevosto della parrocchia di San Nicolò, presidente di Fondazione Ente dello Spettacolo e direttore responsabile della rivista Cinematografo, sono intervenuti anche Marco Campanari presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Eugenio Arcidiacono, giornalista che ha curato l’esposizione insieme a Alberto Picci e Marco Micci dello Studio Migual, e l’attore, cantante e regista teatrale Gianluca Guidi, che avendo conosciuto Marcello Mastroianni in persona, ha arricchito la presenza dei pannelli espositivi con aneddoti  di vita.

Da sinistra don Davide Milani, Eugenio Arcidiacono e Marco Campanari

«Con questa mostra vogliamo aprire in semplicità l’appuntamento sempre importante del Lecco Film Fest – ha dichiarato don Milani – Spesso quando si realizzano eventi di questa portata il rischio è che durino un’istante, ovvero che inizino e finiscano senza dare un lascito. Abbiamo cercato da sempre di scongiurare questa cosa. Il festival deve lasciare in eredità ben di più che semplici esperienze, deve attivare dei processi e dinamismi che invoglino anche i più giovani a interessarsi a questa materia. Marcello Mastroianni in questo senso è molto importante, perché permette di riflettere sulla figura di un noto attore italiano nel mondo, un volto che ha incarnato non solo personaggi, ma anche modi di essere italiani. È riuscito in una sfida che non riesce a molti, ovvero quella di farsi apprezzare all’estero. E allo stesso tempo rappresenta le varie dinamiche del cinema italiano, e dell’italianità nel mondo. Grazie ai curatori e Confindustria, per il loro lavoro e la loro fiducia».

Gianluca Guidi, Eugenio Arcidiacono e don Milani

Una mostra, infatti, che è stata fortemente voluta anche da Confindustria Lecco e Sondrio: «Abbiamo creduto fin da subito in questo progetto – ha dichiarato Marco Campanari – processi di azionamento e lascito, come sottolineato da don Milani, sono importanti. Il Lecco Film Fest innesta il dibattito culturale e la riflessione sul nostro territorio, e lo fa in maniera varia, sfaccettata e innovativa. È un festival in ottima salute, che cresce, che declina i temi in maniera nuova. Anche il tema di quest’anno, la libertà, è importante: lo sentiamo vicino come imprenditori, soprattutto, perché non solo ci ricorda di quanto sia fondamentale la libertà d’impresa e di intrapresa. Per poter lavorare bisogna infatti poter generare opportunità. Ma anche perché viviamo purtroppo in un paese che non eccelle nella burocrazia, e che ci fa perdere entusiasmo nell’aver libertà di fare le cose. Ormai ci alziamo la mattina e pensiamo: cosa non sono libero di fare? Bellissimo, quindi, iniziare il festival con questa mostra, auguro a tutti una buona edizione».

Gianluca Guidi

QUI IL PROGRAMMA DEL LECCO FILM FEST 2024

L’esposizione, che racchiude la vita di Mastroianni in quattro sezioni (Il quinto colonnello della commedia all’italiana, l’attore degli autori, il divo della porta accanto, una coppia particolare) è aperta gratuitamente nel periodo del festival, dall’1 al 7 luglio, al mattino (9.30-12.30) e al pomeriggio (17-20) proprio nel cortile della Canonica, con ingresso in piazza Cermenati.

«Abbiamo dovuto trovare una chiave interpretativa per riuscire a racchiudere tutto – ha commentato Eugenio Arcidiacono – e quella chiave l’abbiamo ritrovata nella sua personalità versatile: poteva fare tutto. Poteva recitare in Italia e a Hollywood (anche se non gli piaceva seguire i ritmi produttivi di Los Angeles, così diversi da quelli nostrani). I quattro filoni cercano di racchiudere questa sua personalità e abbiamo cercato di renderla appetibili e quanto interessante».

Proprio per questo, l’aiuto di Gianluca Guidi, voce del teatro italiano che ha conosciuto Marcello Mastroianni da giovane, è stata fondamentale: «Sono molto felice che c’è chi ha pensato di ricordare questa eccellenza italiana – ha detto l’attore – Marcello è stato il volto della nostra Italia per moltissimi anni, è un attore che ha girato il mondo con la sua naturalezza. Lo conobbi una sera, mentre cenava in un ristorante a Milano. Me lo hanno presentato, e quando seppe che ero figlio di Lauretta Masiero e Johnny Dorelli, mi ha invitato a cenare con lui. Non c’era grande distacco tra il Mastroianni attore e il Mastroianni uomo. Quello che vedevamo sullo schermo, era pressoché quello che arricchiva le serate con gli amici, tra attori e registi. La mostra è un tentativo di far vedere soprattutto alle nuove generazioni quello che è successo nel nostro passato. Oggi, infatti, si vive troppo nel presente, e quindi è utile assistere e rivivere cosa è già vissuto. Mi capita spesso se mi interfaccio con giovani attori, che oggi mi pare non conoscano. Mentre, poi, gli americani, inglesi, francesi sembrano più attenti a commemorare il passato, qui da noi non si tende a farlo. Proprio per questo una mostra su Marcello Mastroianni, vista oggi, mi riempie il cuore di gioia».

 

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Andrea Marcianò

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