L'umorismo della crisi, le novelle di Pirandello
Appuntamento per la serata di oggi, martedì 12 aprile 2022 a Valmadrera in Sala Consiliare.
L'umorismo della crisi, le novelle di Pirandello: questo il titolo dell'evento promosso dall'Associazione culturale La Semina in programma per la serata di oggi, martedì 12 aprile 2022 a Valmadrera in Sala Consiliare.
L'umorismo della crisi, le novelle di Pirandello
L'appuntamento, fissato a partire dalle 20.45 vedrà come relatore Giuliano Cenati, professore associato di Letteratura italiana all’Università Telematica Pegaso ed è inserito nel ciclo di Inviti alla lettura sul tema: “La crisi dell'io nella letteratura dell'Otto-Novecento".
Di fronte alla crisi culturale e storica che si addensa sull’Europa all’inizio del Novecento, la risposta di Pirandello è da un lato spiazzante e dall’altro accattivante: è la risposta che scaturisce dall’umorismo moderno. La difficoltà di fare i conti con la tragedia dell’esistenza impone una revisione delle forme espressive attraverso cui la nostra coscienza può manifestarsi. Pirandello scopre che non è più concesso piangere con i personaggi al cospetto delle sciagure della vita: la tragedia non offre la consolazione di un significato all’oppressione del dolore. Ma in realtà secondo Pirandello neanche la commedia, limitandosi a registrare le meccaniche contraddizioni di comportamenti inadeguati, propone soluzioni accettabili alla sensibilità dei contemporanei.
La condizione dell’uomo moderno è quella che si impasta di tragico e di comico insieme: quella che solo l’umorismo è in grado di rappresentare. I casi della vita appaiono innumerevoli, diversi e bizzarri: non si sottomettono alle categorie del pensiero astratto o alle forme tradizionali della letteratura. Quando le risorse dei sentimenti e dei pensieri consueti sembrano esaurire le possibilità di orientarci nel mondo, lo strumento che Pirandello adotta per raccontare la vertiginosa pluralità del tempo presente è quello novellistico: il racconto in prosa di poche pagine, praticato da Pirandello per decenni, lungo l’ampio arco della sua produzione, si presta a una versatilità d’uso straordinaria. Le novelle custodiscono il germe delle opere più famose, romanzi o drammi, dal Fu Mattia Pascal ai Sei personaggi in cerca d’autore, ma sono anche opera in sé autonoma, corposa e sfaccettata, come attesta quel progetto di una vita intera che va sotto il titolo di Novelle per un anno.
Giuliano Cenati
è professore associato di Letteratura italiana presso il Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università Telematica Pegaso. Ha condotto attività di ricerca e di insegnamento all’Università di Milano dal 2003 al 2018 e ha prestato durevole servizio di insegnamento nella scuola secondaria superiore. I suoi temi di studio spaziano dalla narratologia al sistema dei generi letterari, dalle forme della narrazione breve ai generi misti, dall’estetica della ricezione alla sociologia della letteratura. Ha scritto le monografie critiche Torniamo a bomba. I ghiribizzi narrativi di Vittorio Imbriani (Milano, LED), Disegni, bizze e fulmini. I racconti di Carlo Emilio Gadda (Pisa, ETS), Frammenti e meraviglie. Gadda e i generi della prosa breve (Milano, Unicopli)