Intervista

Lecco Film Fest: non solo cinema ma anche temi legati al lavoro e alla parità di genere

Parla la curatrice, Angela D’Arrigo, riconfermata per il terzo anno al timone della Kermesse

Lecco Film Fest: non solo cinema ma anche temi legati al lavoro e alla parità di genere
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Parte oggi, giovedì 7 luglio 2022 la terza edizione per il Lecco Film Fest, intitolata “Luci della città”: “Un omaggio all’omonimo film di Charlie Chaplin – spiega la curatrice, Angela D’Arrigo, riconfermata per il terzo anno al timone della Kermesse – Ma soprattutto alla celebrazione della cultura: gli schermi, i palchi, sono piccole luci che si accendono nella vita privata dei cittadini e nella vita della comunità lecchese, perché la cultura è un’occasione di luce”. 

La terza edizione del Lecco film Festa conferma il format ma anticipa le date, come mai? 

“Il format è risultato vincente nelle scorse edizioni: gli appuntamenti di approfondimento e dibattito si svolgono durante il giorno e le proiezioni la sera. Tutti gli eventi sono gratuiti, è sufficiente prenotare. Quanto alle date abbiamo voluto rispondere ad una duplice esigenza: da un lato ci siamo accorti che a fine luglio/inizio agosto la città si considera prevalentemente in vacanza, anche le imprese hanno esigenze di chiudere gli ordini e dobbiamo correre su tutto e ci sembra che questo non gratifichi abbastanza il rapporto con il territorio. Inoltre dal punto di vista organizzativo per la Fondazione era complesso gestire un festival così vicino temporalmente a quello di Venezia, nel quale la nostra struttura è molto impegnata". 

 

Tra i protagonisti Verdone, Zanussi e altri personaggi legati al mondo dello spettacolo, ma anche giornalisti e la ministra Bonetti: un parterre di ospiti che fa pensare non solo al cinema… “

È cosi: il Lecco Film Fest è attento anche alle tematiche legate al lavoro, alla parità salariale, alla parità di genere e alle opportunità che il cinema può offrire al territorio. È un’occasione per capire cosa accade e cosa può accadere intorno a noi”. 

Il rapporto con il territorio è centrale per il festival: facciamo un piccolo bilancio dopo tre edizioni? Che cosa “resta” del Lecco Film Fest?

 “Pensiamo di aver intercettato un bisogno della città: le persone hanno bisogno di luoghi ed occasioni di incontro. Con il Lecco Film Fest abbiamo rilanciato un interesse già presente, come dimostrano le sale cittadine a cui si è aggiunta il Nuovo Aquilone e i cineforum già presenti. Inoltre si è acceso con ancor più efficacia un interesse da parte delle case di produzione: l’ultimo film di Albanese è girato qui e Aldo, Giovanni e Giacomo hanno scelto Lecco per le riprese del loro. Molte attività sono sottotraccia, ma sono destinate a rafforzare legami anche con ricadute economiche. E poi il rapporto con i volontari, con le scuole che hanno realizzato la sigla, e da quest’anno con l’associazione “Il segreto di Penelope”. 

 

Cioè?

“Le shopper in cui metteremo il materiale degli sponsor da consegnare ai nostri ospiti sono realizzate dalle ragazze dell’associazione che coinvolge donne migranti. Promuovere un territorio è anche questo. I volontari sono una risorsa preziosa: alla nostra call hanno risposto più di 100 persone di ogni età: la più giovane è Sofia che ha 16 anni e la più anziana Maria, che ne ha 75”.

Chiara Ratti

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