In 8000 hanno urlato "Pesa Vegia" FOTO

La tradizione della «Pesa Vegia» trionfa ancora, riconfermandosi uno degli eventi più seguiti e suggestivi di tutto il territorio lariano

In 8000 hanno urlato "Pesa Vegia" FOTO
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La tradizione della «Pesa Vegia» trionfa ancora, riconfermandosi uno degli eventi più seguiti e suggestivi di tutto il territorio lariano: l’edizione del 2020, andata in scena domenica scorsa, passerà alla storia per record di presenze, circa 8000, e per gli oltre 400 figuranti impegnati nella ricostruzione storica che, come da tradizione, avviene alla vigilia dell’Epifania.

 

Quest’anno, poi, altre importanti novità hanno reso la manifestazione unica: sul piano logistico la chiusura totale del centro paese e l’utilizzo dei bus navetta anche da Dervio e Varenna per facilitare il flusso degli spettatori e l’installazione di un maxi schermo in piazza per seguire ancora meglio l’evento.

La giornata è stata lunga e ricca di iniziative, già a partire dalle 14 con visita al presepe vivente ancora più grande rispetto alle passate edizioni, all’accampamento romano con la presenza di quindici cavalli e un gruppo di arcieri, e la possibilità, poi, di fare giri sui carri trainati da cavalli e sulle «Lucie» nel lago.

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I luoghi della Pesa Vegia

Otto, dunque, le ambientazioni visitabili in diversi punti sparsi per il centro: il presepe vivente all’Eliporto, il castello di Re Erode al Cotonificio, il consiglio comunale storico al municipio, la Corte del Podestà a San Nicolao, la casa di Teresa di Pom in via Plinio, l’oasi dei Re Magi in via Carlo Alberto, l’accampamento dei cavalieri alla Puncia, l’antico convento all’ex Bar Acli, la mostra dei disegni dei ragazzi sulla storia della Pesa al Palasole.

La leggenda

Il clou dell’evento, poi, come sempre, intorno alle 22 con il traino delle pese per le vie del paese, l’arrivo del podestà e dei nobili al molo e l’attracco della gondola con i messi spagnoli per ricalcare la leggenda datata 1605, anno in cui vi fu l’emanazione di una “grida”, a cura del governatore Pedro Acevedo conte di Fuentes, che annullava una precedente sua riforma del 1604 e ripristinava in uso le vecchie unità di misura, da cui appunto il nome di «pesa vegia»: l’annullamento andava così ad accontentare i bellanesi che altrimenti avrebbero visto un danno ai loro commerci.

Per rivivere l’atmosfera, dunque, il momento più importante della serata con la lettura della benevola ordinanza dal balcone del municipio: i fuochi di artificio e poi il falò finale sul lago hanno sancito la fine della serata, senza dimenticare il tradizionale corte dei Re Magi che hanno distribuito dolcetti e caramelle ai bimbi presenti.

Una storia che si rinnova

Come sempre, da sottolineare, la grande collaborazione tra tutte le parti coinvolte, le varie associazioni del paese e i volontari, ben coadiuvati da Amministrazione e dal Comitato della Pesa Vegia: tra pochi mesi tutti torneranno già al lavoro per creare nuove ambientazioni e costumi in previsione della prossima edizione.

Barbara Pirovano

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