Il laghee Vitali padrino del Lecco Mountain Festival
Dopo l'esordio ecco i prossimi appuntamenti in programma da domani
Cosa ci faccia un «laghee» in apertura del Lecco Mountain Festival se lo sono chiesti in tanti, visto che lo scrittore bellanese Andrea Vitali ha da sempre dichiarato che il suo andare per monti si ferma al sottobosco, alla ricerca di funghi, pietrificandosi irrimediabilmente quando la roccia prende il posto dei sempreverdi. Certo «le montagne mi piace guardarle» è la lapidaria conclusione data dallo stesso Vitali, interpellato da Giulia Bario (moderatrice per l’occasione) durante l’incontro inaugurale del Festival lecchese promosso e organizzato dal vulcanico Andrea Gaddi, fondatore della casa editrice «Alpine Studio» e attuale Ad di Unica Tv.
La risposta, spesso, si trova indagando, curiosando attentamente tra le parole dette, o scritte come nel caso dei libri del medico lariano: il Festival, che ha preso il via domenica 14 novembre 2021, quest’anno ha voluto rimarcare il suo legame anche con il territorio e non solo con la dimensione verticale. Perché Lecco è «montagna» grazie anche al territorio e alle persone che la rappresentano e la fanno essere ciò che è oggi agli occhi di molti: montagna, cultura, sport, artigianato, impresa, Turismo… sempre con ampi margini di miglioramento, come è prerogativa dei laboriosi abitanti di cotanta bellezza.
Il laghee Vitali padrino del Lecco Mountain Festival
Ma il Vitali scrittore, all’anagrafe Andrea e non Alvaro (come chiamato erroneamente dalla moderatrice dell’incontro fatto poche settimane fa nel Nord-Est durante la presentazione del libro e simpaticamente sottolineato dallo stesso), ha tutte le carte in tavola per fare da padrino all’edizione 2021 del Lecco Mountain Festival. E il perché ce lo ha chiarito lui stesso, raccontando al pubblico presente, nonostante il maltempo, al Palazzo del Commercio di piazza Garibaldi ieri (domenica) mattina, durante l’incontro di presentazione del suo ultimo libro «La gita in barchetta» (Garzanti editore, 18,60 euro).
Chiarito specialmente attraverso alcuni concetti chiave che fanno da sfondo a tutti suoi romanzi: il paese-mondo, luogo e modo di vivere dei suoi personaggi; nomi e soprannomi dati agli innumerevoli protagonisti e comparse; l’ambiente meteo – soprattutto il vento - a cui spesso Vitali si affida per dare una direzione al romanzo e last but not least quell’umorismo leggero e tagliente che lo identificano chiaramente nel panorama degli scrittori di romanzi italiani.
Lecco è notoriamente conosciuta per essere una delle capitali dell’alpinismo, non solo per le montagne, le Grigne e il Resegone sono ben note a tutti, ma anche per i protagonisti che in quasi cento anni di storia hanno scritto pagine memorabili: Ratti, Vitali, Cassin, Ferrari, Rusconi & C., Mazzoleni, Anghileri, Palma, Della Bordella, Ragni, Gamma, l’elenco sarebbe lunghissimo… Spesso quindi viene da pensare alla nostra città come al paese-mondo che basta a se stesso (come per Assunta Sciacca nel testo) e non ha coraggio di uscire dal proprio guscio, oppure come luogo privilegiato di formazione dal quale partire per farsi conoscere.
Lago e montagna
Nel mondo dell’alpinismo, almeno fino a qualche anno fa, anche se ancora oggi qualcosa resta, era usanza dare soprannomi a persone e montagne, spesso legati alla professione, al carattere o a precisi avvenimenti: Boga, Bigio, Det, Butch, Nisa, Stizza o ancora «la montagna assassina», «guglie», «canne d’organo»… Nel romanzo di Vitali i soprannomi – soprattutto nei piccoli paesi – restano indelebili e segnano le vite dei personaggi narrati: spesso anche in montagna, in fondo un piccolo paese dove si conoscono tutti, i soprannomi segnano legami, amicizie, rivalità e forti scontri.
In montagna il meteo la fa sempre da padrone, determina vittorie o sconfitte verso il raggiungimento della vetta; cosi come il vento di Bellano trasporta profumi e odori e segna il corso del romanzo, così il vento (la pioggia, la nebbia e la neve) segna i destini degli alpinisti, crea miti o distrugge carriere e amicizie, o peggio, vite. Il vento porta in sé notizie, sta ai protagonisti interpretarle correttamente.
Infine l’umorismo leggero e tagliente con cui Vitali riesce a rendere il romanzo avvincente e piacevole ben si affianca allo spirito con cui spesso gli alpinisti «rudi e scontrosi» vengono ritratti, allorquando raccontano gli episodi legati alle loro imprese; tanti sono conosciuti per avere un «caratterino» che spesso li porta a dire sempre, in maniera schietta e ruvida, la propria verità o esprimere la propria opinione al riguardo. Spesso, non sempre, ma comunque alpinisti.
I prossimi appuntamenti
Domani, giovedi 18, alle ore 21, all’Auditorium della Camera di Commercio, il giornalista Marco Albino Ferrari condurrà la serata dedicata all’impresa del McKinley fatta dai Ragni di Lecco nel 1961 guidati da Riccardo Cassin. Un monologo e un documentario con spezzoni delle riprese originali rimontati appositamente per l’occasione grazie al contributo della Fondazione Cassin.
Giovedì 25 sarà la volta del cortometraggio «Fratelli si diventa»: Messner racconta Bonatti e la loro passione per la montagna. Sarà presente il regista Alessandro Filippini, giornalista de La Gazzetta dello Sport.
Mercoledì 1 dicembre chiusura del Festival, con la proiezione in prima assoluta del documentario sui Ragni e la storia dell’arrampicata al Buco del Piombo (Erba).
Nella stessa serata, chiuderà la rassegna l’assegnazione del Premio Stile Alpino, quest’anno unico, che decreterà il vincitore tra le 13 salite segnalate, realizzate fra il 1 novembre 2020 e il 31 agosto 2021.
Tutte le prossime date si terranno all’Auditorium della Camera di Commercio di via Tonale con inizio alle 21. Componenti della giuria quest’anno saranno Riccardo Milani, Fabio Palma, Giuseppe “Popi” Miotti, Ennio Spiranelli e Maurizio Giordani.
Partner della manifestazione Ragni di Lecco, Gruppo Alpinistico Gamma e fondazione Cassin. Grazie al contributo e/o patrocinio di Ande, Sport Specialist, Camp (picozze serigrafate), Fiocchi Munizioni (rinfreschi delle serate), Camera di Commercio, Confindustria Lecco Sondrio, Confcommercio Lecco e Comune di Lecco