“Il Bello dell’Orrido”, gran finale della rassegna
Il poeta Emilio Isgrò, in dialogo con lo storico dell'arte Armando Besio, racconta le sue "cancellature".
Quarto e ultimo appuntamento dell'anno per la seconda stagione della rassegna “Il bello dell’Orrido”, la serie d’incontri con gli autori ideata da Armando Besio.
L’iniziativa - organizzata da ArchiViVitali, in collaborazione con il Comune di Bellano – prosegue oggi, sabato 12 dicembre alle 18, online con Emilio Isgrò, prendendo come spunto e punto di partenza del dialogo la sua ultima pubblicazione, intitolata “Quel che resta di Dio".
Emilio Isgrò, pittore, poeta e romanziere
Artista concettuale e pittore, ma anche poeta, scrittore, drammaturgo e regista, Emilio Isgrò è uno dei nomi dell’arte più noti a livello internazionale: “le cancellature” che l’hanno reso celebre hanno aperto a un nuovo modo di intendere il valore della parola, sollevando una questione che va oltre i mondi dell’arte e della letteratura: la possibilità della parola umana di sopravvivere in una società dominata dalla comunicazione virtuale. La sua cancellatura ne ha rinforzato la dignità: cancellare non vuol dire distruggere, ma sottolineare le sue oscillazioni in un continuo mutamento che il mondo globalizzato sembra aver dimenticato. La raccolta di poesie “Quel che resta di Dio” è il punto di partenza per la conversazione con Armando Besio.
La tecnica delle cancellature
I testi che l’artista sceglie per l’operazione della cancellatura sono inizialmente stralci di quotidiani, sui quali egli interviene cancellando le parole del testo e lasciando leggibili solo pochi, selezionati vocaboli. In questo modo il tessuto semantico del testo originario è modificato e radicalmente re-interpretato, facendo emergere significati estranei al testo di partenza.
In seguito passa alla cancellatura di testi integrali e di libri: lavora su testi diversi, come quello della Treccani, sull’enciclopedia Larousse, sull’enciclopedia britannica e su quella sovietica. Arricchisce il proprio lavoro di una valenza politica, trasformando la cancellatura in uno strumento di indagine sulle relazioni tra sapere e autorità. Con il passare degli anni l’atto della cancellatura è entrata in dialogo non soltanto con le contemporanee ricerche artistiche (ascrivibili al campo dell’Arte Concettuale) ma anche con i linguaggi e la storia della pittura.
Il curatore de "Il Bello dell'Orrido": Armando Besio
Genovese di nascita, si è laureato in Storia dell’Arte con il professor Corrado Maltese presso l’Università di Genova, ha lavorato al Secolo XIX, al Lavoro e al Venerdì di Repubblica, ed è stato responsabile delle pagine culturali milanesi di Repubblica. Collabora con la Milanesiana, la manifestazione culturale ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, ha ideato e dirige d’estate il festival “Zelbio Cult - incontri d'autore su quell'altro ramo del lago di Como”.
La rassegna è realizzata grazie al sostegno di: Orrido di Bellano, Torneria Automatica Alfredo Colombo.