Il 15 e 16 maggio tornano le Giornate FAI di Primavera
Ecco tutti i beni che sarà possibile visitare a Maggianico
Tornano le Giornate FAI di Primavera il 15 e 16 maggio. Ecco tutti i beni che sarà possibile visitare e tutte le indicazioni per la prenotazione.
Giornate FAI di Primavera
La Delegazione FAI di Lecco ha scelto di organizzare a Maggianico le Giornate FAI di Primavera 2021. La scelta di questo luogo rientra nell'ambito del progetto "Letteratura in scena". Queste Giornate FAI, che si svolgono in un periodo ancora difficile ma più "rischiarato" rispetto ai mesi passati, hanno ovviamente un alto valore simbolico
perché segnano un doveroso risveglio culturale dopo un periodo che ha oscurato il prezioso patrimonio artistico italiano.
Come prenotarsi
Ovviamente, le due giornate si svolgeranno nel totale rispetto delle attuali normative di prevenzione del contagio, comportando un severo ma comprensibile rigore che è al tempo stesso una forma di rispetto per la sicurezza degli stessi partecipanti. Le visite ai beni saranno consentite solo previa prenotazione obbligatoria tramite il portale. Nei beni che verranno aperti sono previsti gruppi a numero chiuso che partiranno a orari prestabiliti (obbligatorio presentarsi almeno dieci minuti prima, una volta cominciata la visita non sarà possibile aggregarsi).
Contributo destinato alla manutenzione e cura dei beni
Le difficoltà soprattutto finanziarie che il FAI, così come tutti i sodalizi impegnati nella tutela del patrimonio artistico e culturale italiano, sta vivendo in questo particolare momento chiedono un aiuto. Pertanto le visite ai singoli beni comporteranno in fase di prenotazione un’offerta minima di 3 euro destinata esclusivamente alla manutenzione e alla cura dei beni che il FAI ha già riaperto al pubblico con grandi sforzi organizzativi.
Cosa visitare
Questi i beni che sarà possibile visitare a Maggianico:
- Tre chiese per un paese. La visita, curata dagli studenti del Liceo Artistico “Medardo Rosso" di Lecco, partirà dal piccolo oratorio di S. Antonio di Padova, piccolo gioiello sconosciuto ai più che si trova nella parte antica di Maggianico, fondato al chiudersi dei Seicento da un lontano zio di Alessandro Manzoni. Conserva un altare in stucco e, soprattutto, il silenzio e la tranquillità delle nostre chiese rurali. Si visiterà a seguire il cantiere di restauro della chiesa parrocchiale di S. Andrea, accompagnati dal progettista e dagli studenti del Politecnico; e l’oratorio di S. Rocco, disegnato all'inizio dell’Ottocento da Giuseppe Bovara.
- Villa Gomes. Sede del Civico Istituto Musicale “Giuseppe Zelioli", nasce come prestigiosa villeggiatura del compositore brasiliano Antonio Carlos Gomes. Sarà visitabile l'interno dove, oltre ad alcuni strumenti storici, si trova un’importante biblioteca e collezione si testi e spartiti musicali, tra le più complete in Lombardia. Durante le visite alcuni alunni della scuola terranno le loro esercitazioni musicali all'interno del salone-serra (sarà possibile ascoltarli dall’esterno).
- Mostra della collezione di foto Moldenhauer (VISITA LIBERA A PICCOLI GRUPPI SENZA PRENOTAZIONE DALLE 9:00 ALLE 18:00). Il Circolo Figini (via Dell'Armonia 5) organizza durante le Giornate FAI una mostra di alcune tra le più belle fotografie della collezione Moldenhauer ritraenti la Maggianico di fine Ottocento;
- Collezione di fortepiani d’epoca (SOLO PER ADERENTI FAI). Una delle sorprese di queste Giornate FAI è la collezione di fortepiani del Maestro Andrea Cantù comprendente, tra gli altri, uno square-piano del 1770 del glorioso marchio londinese Longman & Broderip fino al più recente Erard mezza coda del 1930 appartenuto al compositore Felice Boghen, passando attraverso un paio di grancoda Boesendorfer, uno dei quali firmato e suonato da Rossini. Le visite (due al sabato pomeriggio e due la domenica mattina) saranno tenute dallo stesso collezionista che illustrerà e animerà, suonandoli, i preziosi strumenti;
- Casa Ghislanzoni, Monzini, Mauri, Invernizzi (SOLO PER ADERENTI FAI). Avremo l’opportunità di aprire eccezionalmente per la prima volta al pubblico, grazie alla liberalità della famiglia Invernizzi che ne è oggi fortunata proprietaria, il palazzo appartenuto agli avi di Antonio Ghislanzoni. Un edificio che è palinsesto di ampliamenti e riforme attuate dal Cinquecento fino al primo Novecento. L'affermazione sociale della famiglia Ghislanzoni, avvenuta grazie al notariato e a commerci con la Germania, si riflette nel percorso monumentale: atrio porticato, salone con bizzarro ciclo decorativo a soggetti mitologici, scalone di vaste dimensioni, galleria dipinta al primo piano, sala di musica affrescata a finto sfondato con balaustre e strumenti musicali. L'impianto distributivo è rimasto pressoché congelato al primo Novecento: sopravvivono intatte la cucina, la cantina e la stanza con lo splendido torchio in legno - caso più unico che raro nel Lecchese;
- Nucleo di Barco: una passeggiata da fiaba (VISITA LIBERA AUTONOMA). La frazione di Barco conserva commoventi e genuini brani urbani: cortili, porticati rustici, passaggi sopraelevati, arcaici muri in pietra, portali barocchi inseriti in edifici colonici e, fra gli angoli suggestivi, una piccola cascata chiusa tra i caseggiati con vecchio lavatoio.