Carte incantate, a Villa Monastero alla scoperta di Antonio Ghislanzoni
La mostra, cui è dedicato il nuovo numero dei Quaderni di Villa Monastero, verrà inaugurata sabato 26 ottobre alle 11.
Dal 26 ottobre al 2 febbraio a Villa Monastero di Varenna si terrà una mostra dedicata allo studio della figura del poeta lecchese Antonio Ghislanzoni attraverso le lettere, recentemente ordinate, conservate nell’archivio della Casa Museo.L’iniziativa, curata dal conservatore Anna Ranzi, è frutto delle ricerche condotte da specialisti, come lo studioso Carlo Tremolada, dal 1996 responsabile del Centro Studi Ghislanzoni, e Francesco D’Alessio, che dal 2001 divulga le sue ricerche sulla rivista Archivi di Lecco e della Provincia e ha realizzato numerose pubblicazioni rivolte alla conoscenza del territorio lecchese.
Carte incantate, a Villa Monastero alla scoperta di Antonio Ghislanzoni
Interessanti lettere e altri testi a carattere musicale, in maggioranza inediti e autografi, tutti provenienti da collezioni private, vengono esaminati dagli studiosi, permettendo una migliore conoscenza dei rapporti tra autori locali di fama nazionale, come il poeta lecchese Antonio Ghislanzoni (1824-1893) e altri artisti come il musicista cremonese Amilcare Ponchielli (1834-1886), i pittori Vespasiano Bignami (1841-1929) e Roberto Fontana (1844-1907), i compositori Antonio Carlos Gomes (1836-1896) e Gaetano Braga (1829-1907), che hanno fatto parte della sezione locale della Scapigliatura lombarda, movimento artistico e culturale che in Lombardia ebbe numerosi esponenti.Alcuni di essi frequentavano il vivace clima culturale e artistico di Varenna nella seconda metà dell’Ottocento, illustrato nella mostra da una piccola ma significativa serie di dipinti realizzati nel corso del XIX secolo, mai esposti prima.
Tra questi spiccano interessanti vedute delle dimore lariane e dei laghi briantei, studiate da Elena Lissoni; due ritratti dei coniugi bergamaschi Teresa Mallegori e Pietro Sozzi, riferiti a Enrico Scuri (1805-1884) e dipinti tra il 1836 e il 1838. Per il loro figlio Luigi, musicista, Ghislanzoni scrisse ben tre libretti. Compare anche una bella veduta di Brivio, tratta da un dipinto di Giuseppe Canella, eseguita dalla Mallegori, pittrice dilettante e fervente patriota risorgimentale che espose all’Accademia Carrara e a Brera.
Completano l’esposizione un’inedita veduta del centro lago del lecchese Carlo Pizzi, maestro di pittura di Ghislanzoni, e una gentildonna raffigurata sul Lario, opera del lecchese Giovanni Battista Todeschini, insieme a due composizioni dello scenografo del Teatro alla Scala Luigi Bartezago, dedicate al Salvator Rosa di Gomes, sempre su libretto di Ghislanzoni.
A queste opere pittoriche si affianca una copiosa serie di circa quaranta pubblicazioni realizzate o curate da Ghislanzoni nell’arco di tutta la sua lunga esistenza, tutte provenienti da collezioni private, e un ricco numero di libretti e composizioni musicali, tra cui il bellissimo spartito dell’Aida scritto per Giuseppe Verdi, provenienti dall’interessante Fondo Tubi-Calvi, generosamente prestati per questa particolare occasione.
La mostra, cui è dedicato il nuovo numero dei Quaderni di Villa Monastero, verrà inaugurata sabato 26 ottobre alle 11.00 e sarà visitabile nel consueto orario invernale di apertura della Villa; il costo è compreso nel biglietto di ingresso.
Per informazioni: www.villamonastero.eu, www.facebook.com/villamonasterolc e www.instagram.com/villamonastero.