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Capolavoro per Lecco 2025: la bottega dei Bellini illumina la città e i cuori

Tra arte, fede e tradizione, la settima edizione della rassegna culturale trasforma ancora una volta Palazzo delle Paure in un crocevia di bellezza e speranza, con protagonisti Jacopo, Giovanni e Gentile Bellini.

Capolavoro per Lecco 2025: la bottega dei Bellini illumina la città e i cuori

Una roposta culturale di eccellenza che si rinnova nel segno dell’arte, della speranza e della fede. Un fiore all’occhiello della città di Lecco che torna a far risplendere l’inverno del capoluogo.
Torna anche quest’anno “Capolavoro per Lecco, l’evento espositivo che unisce arte, spiritualità e identità territoriale, giunto ormai alla sua settima edizione. L’inaugurazione si terrà al primo piano di Palazzo delle Paure di Lecco il prossimo 5 dicembre alle ore 17.30 (apertura al pubblico il giorno successivo, nella Festa del Patrono San Nicolò).
La manifestazione è promossa dalla Comunità pastorale e dall’Associazione culturale Madonna del Rosario, in collaborazione con il Comune di Lecco.

Capolavoro per Lecco 2025: la bottega dei Bellini illumina la città e i cuori

“Capolavoro per Lecco è una proposta che la Comunità pastorale e l’Associazione culturale Madonna del Rosario rivolgono in primo luogo a tutta la nostra città, sebbene nel tempo sia diventato un evento di carattere e risonanza sovraregionale. – spiega Mons. Bortolo Uberti, Prevosto di Lecco – Alla base sta il desiderio di provocare in ciascun visitatore una riflessione sulla sua vita che parta dall’annuncio di salvezza che il Natale porta ad ogni uomo, credente e non credente, attraverso l’incontro con la bellezza di capolavori dell’arte”.

Un particolare della Natività Torino

Quest’anno la scelta si è indirizzata sulla bottega dei Bellini – il padre Jacopo e i figli Giovanni e Gentile Bellini – protagonisti dell’alba del Rinascimento veneziano.
“Lessico famigliare. La bottega dei Bellini e l’alba del Rinascimento a Venezia” è infatti il titolo della nuova edizione, curata da Giacomo Alberto Calogero dell’Università di Bologna, che riunisce tre capolavori provenienti da prestigiose gallerie italiane:

  • la Madonna col Bambino di Jacopo Bellini, tempera su tavola databile intorno al 1450, conservata alla Galleria dell’Accademia Tadini di Lovere;

  • la Madonna col Bambino di Giovanni Bellini, tra il 1450 e il 1460, custodita alla Pinacoteca Malaspina di Pavia (un particolre nella foto di copertina);

  • la Nascita della Vergine della bottega di Jacopo Bellini, con il coinvolgimento diretto dei figli Giovanni e Gentile, databile al 1465 e conservata alla Galleria Sabauda dei Musei Reali di Torino.

Un particolare della Madonna Lovere

Tre opere che dialogano tra loro, permettendo di cogliere l’influenza reciproca tra padre e figli, ma anche la forza innovativa che i due giovani maestri seppero restituire al linguaggio del genitore.

La mostra invita così a riflettere sul valore delle relazioni familiari all’interno delle botteghe artistiche del Rinascimento:
“Relazioni di dialogo e confronto fecondo, come anche oggi succede in ogni famiglia. – afferma ancora il Prevosto di Lecco – Relazioni contrassegnate da uno scambio di saperi tra generazioni, come accade anche in moltissime delle aziende famigliari che costituiscono il tessuto imprenditoriale del nostro Paese. È uno scambio generativo, perché da questo dialogo tutti escono arricchiti”.

Un tema, quello dello scambio generazionale, che la mostra rilancia anche attraverso le testimonianze di alcune imprese artigiane contemporanee, raccolte da Susanna De Maron, Giorgio Melesi e Laura Polo D’Ambrosio, maestre nelle lavorazioni dell’argilla, del legno e del ferro:
“Abbiamo incontrato dei maestri del ‘saper fare’ artigianale dei nostri giorni direttamente nei loro luoghi di lavoro – raccontano – per comprendere quel rapporto tra generazioni che consente una continuità tra tutto quanto c’è stato prima – come qualcosa che si riversa a cascata, una trasmissione di sapere, un legame, un’appartenenza affettiva, una simbiosi con il materiale sul quale si imprime la propria azione – e la necessità di innovazione e di saper rispondere alle richieste del presente. Nella bottega dei Bellini questo è stato vissuto e sperimentato come ben testimoniano le loro opere esposte in “Capolavoro per Lecco 2025””.

Anche quest’anno “Capolavoro per Lecco” potrà contare sul contributo di volontari e di una sessantina di studenti delle scuole superiori lecchesi coinvolti nel progetto PCTO, che accompagneranno i visitatori durante il percorso:
“È un’esperienza ormai consolidata – sottolinea Susanna De Maron – che viene sempre particolarmente apprezzata dai visitatori e dagli stessi ragazzi, chiamati ad essere protagonisti dell’evento. Come già negli anni scorsi, alcuni di loro si occuperanno anche di animare la comunicazione sui canali social”.

L’allestimento, ideato da Giorgio Melesi, offrirà un’esperienza immersiva e suggestiva, tra contrasti di luci e colori, con un’area interattiva dedicata alle scuole e ai bambini. La mostra rimarrà aperta fino all’8 marzo 2026.

Come da tradizione, l’iniziativa sarà accompagnata da un catalogo ricco di approfondimenti e dal sito ufficiale (www.capolavoroperlecco.it), oltre che da eventi collaterali di carattere culturale e musicale.

“Un ringraziamento particolare va, oltre che al Comune di Lecco, a tutte le istituzioni del territorio e della regione e alle numerose imprese che hanno scelto di sostenere questo evento e fanno parte a pieno titolo della grande famiglia di “Capolavoro per Lecco” – conclude Mons. Bortolo Uberti.

Il Comune di Lecco ha confermato anche per quest’anno un biglietto d’ingresso simbolico di 2 euro, con ampie fasce di esenzione.