Un inedito Tintoretto a Lecco per festeggiare il Natale
L'opera del maestro sarà visibile a Palazzo delle Paure dal 6 dicembre al 2 febbraio.
Sarà l'arrivo di un vero capolavoro dell'arte quello che porterà una tela praticamente sconosciuta del Tintoretto a Lecco. Si tratta dell'"Annunciazione del Doge Grimani", opera gigantesca dipinta dal maestro a Venezia nel Cinquecento. L'evento "Il Tintoretto rivelato", fortemente voluto da Mons. Davide Milani e supportato dall'Amministrazione entusiasta, renderà fruibile la visione di questo tesoro artistico nelle sale di Palazzo delle Paure dal 6 dicembre 2019 al 2 dicembre 2020. All'esposizione saranno parte attiva gli studenti delle scuole superiori lecchesi, nel valutare le varie e possibili modalità di fruizione del dipinto a Lecco.
L'opera
L'Annunciazione del Doge Grimani fu dipinta dal Tintoretto per un committente privato il cui nome è ad oggi rimasto sconosciuto. Il quadro da stanza ricompare nelle testimonianze storiche dell'epoca nel Settecento quando diviene parte della collezione del Doge Grimani, da cui viene la dicitura con cui è pervenuto fino ad ora. Passa poi, nel corso dell'Ottocento tra le mani di grandi collezionisti passando da Brescia, all'Austria fino a stabilirsi in Germania, nel patrimonio artistico dell'ufficiale nazista Goering. Dopo la fine della guerra l'opera è stata venduta a Milano, dove ancora oggi è parte di un'importante collezione privata.
Perché un Tintoretto a Lecco?
L'idea nasce dalle riflessioni di Mons. Davide Milani davanti alle celebrazioni cittadine del Natale:
"Ho notato un grande scarto tra chi celebra religiosamente il Natale e chi invece si limita a festeggiarlo senza un fondamento. Il mio desiderio era quello di ricercare un linguaggio per raccontare il significato originale del Natale. Qualcosa che non fosse giudicante ma aperto a tutti. Da qui l'illuminazione di portare un'opera d'arte che potesse aiutare a recuperare la memoria dell'esperienza che fonda la festa".
La scelta è poi caduta sull'"Annunciazione" del Tintoretto per le sue caratteristiche uniche come spiega Giovanni Valagussa:
"E' una tela importante, molto grande, significativa, poco nota, di grande impatto e parla del Natale. Quale opera poteva essere espressione migliore del messaggio di Don Davide Milani?".