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Calolziocorte
Ultimo saluto a Vladimiro Dozio quintessenza del volontariato della Valle San Martino
Celebrati al Santuario del Lavello i funerali del volontario cofondatore dei Volontari del Soccorso, ex consigliere regionale di nazionale di Anpas nella rete della Protezione Civile, alpino già consigliere del gruppo locale e della Pro Loco.
Sono stati celebrati, nel pomeriggio di oggi, martedì 17 maggio 2022, nel Santuario di Santa Maria del Lavello, rione nel comune di Calolziocorte, i funerali di Vladimiro Dozio, scomparso a 78 anni.
Vladimiro Dozio: attiva colonna del volontariato
Per la città di Calolziocorte Vladimiro Dozio è stato una delle colonne portanti del mondo del volontariato: nel 1970 fu tra i fondatori dei Volontari del Soccorso, insieme a Maria Giulia Adelasio e al dottor Gianfranco Brini, e per quasi mezzo secolo ha vestito la divisa del gruppo, guidandolo anche come presidente. "Per più di vent’anni Dozio è stato comandante del gruppo - ha ricordato un altro ex presidente storico, Roberto Carsana - Erano affidati a lui la gestione dei servizi e i rapporti con gli enti. Alla fine degli anni Novanta divenne presidente e si deve a lui, e alla sua caparbietà, la realizzazione della nuova sede di via Mazzini 34. Ci mise tantissimo impegno per trovare i fondi, un lavoro meticoloso ed estenuante".
Consigliere di Anpas, commendatore della Repubblica
Ricorda ancora Carsana: "Dozio per anni è stato nel Consiglio regionale di Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze), sodalizio a cui aderiscono i volontari e che in quegli anni era presente solo a Milano e successivamente si è espanso sul territorio grazie a lui". Per questo impegno nel febbraio dello scorso anno, il 78enne è stato insignito dell’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per quanto fatto nell’ambito della Protezione civile. Dal 1976 infatti i Volontari del Soccorso sono un servizio inserito nella rete nazionale di Protezione Civile e Dozio è stato anche responsabile nazionale e poi regionale della Protezione civile per Anpas.
Giornalista, fondò Radio Onda Olginate
Nel 2018, dopo 48 anni e mezzo di onorato servizio, aveva appeso la divisa al chiodo, ma per modo di dire. Giornalista (aveva lavorato al Giorno), egli ha infatti continuato a supportare l’associazione con articoli e interviste per mantenere vivo l’interesse della popolazione nei confronti di questa importante realtà. Curiosità: era stato anche co-fondatore di Radio Onda Olginate, una delle prime emittenti libere del nostro territorio nella quale Antonio Albanese mosse i suoi primi passi.
L'alpino Vladimiro Dozio
Dozio aveva fatto anche parte del gruppo «Gli amici del Mel» (dal nome del bar che si affaccia su piazza Vittorio Veneto) che nel 2017 erano riusciti a raccogliere i fondi per regalare un defibrillatore che era stato posizionato a pochi passi dal municipio. Il suo impegno è stato rimarchevole anche nelle raccolte fonde per l'Hospice Il Nespolo di Airuno e per il Centro Tumori.
Non solo: Dozio era anche un alpino. Partito per la leva nell'aprile 1963, era stato dapprima a Cuneo nel Battaglione Morbegno e poi nel V Alpini di Merano, assegnato a compiti che riguardavano la Sanità, tanto che aveva fatto un corso a Roma. Del gruppo Alpini di Calolzio è stato consigliere come anche della Pro Loco.
I funerali al Santuario del Lavello
Il rito funebre è stato celebrato dal parroco delle parrocchie di Foppenico, Sala e Lavello, don Antonio Vitali. Presenti i gagliardetti dei Volontari del soccorso, dell' Aido e degli Alpini locali. Non sono mancati il sindaco di Calolziocorte Marco Ghezzi ed il suo vice Aldo Valsecchi. Sopra la bara, ai piedi dell'altare, un semplice ramo di pino ed il suo cappello di alpino.
L'omelia di don Antonio Vitali
L'omelia è stata pronunciata da don Antonio.
"Siamo convinti che quello che stiamo celebrando non è la drammaticità del morire, ma la forza della Risurrezione. Oggi perdiamo un amico, un fratello, ma non per sempre, poiché in Dio nulla va perduto. La comunione che noi facciamo con il corpo e sangue di Cristo è anche la comunione con tutti i nostri cari che ci hanno preceduto in Paradiso. Quando si è veramente umani sappiamo apprezzare anche ciò che è puramente Divino, che ci rende unici, preziosi ai suoi occhi ed agli occhi degli uomini. Ma ancora di più, chi ha fatto della sua vita, come il nostro fratello Vladimiro, un dono per gli altri, troverà questa pienezza di cui parla Gesù. La vostra presenza in in questa eucarestia va a dimostrare, e ci ammonisce, a non trascorrere la nostra vita a guardare dal balcone, sdraiati senza mai alzarsi a vivere la vita. Affinchè possiamo dire a noi stessi: io ci sono, cosa posso fare per la mia comunità?
Vladimiro è stato capace di fare la sua parte, mettendo in pratica la carità, nella politica, nel sociale, per abbattere ogni forma di individualismo e l'indifferenza, per tornare a far trionfare il bene comune. Perché la carità non avrà mai fine finché ci saranno uomini che saranno capaci di dedicare, tempo, energie ed intelligenza e cuore per quel bene che è di tutti indistintamente".
Applauso a Vladimiro Dozio e sirena all'uscita del Santuario
Al termine della celebrazione religiosa, è stata data lettura alla Preghiera del volontario e alla Preghiera dell'Alpino. Un applauso scrosciante si è levato per Vladimiro Dozio, mentre la sua bara all'uscita dal Santuario è stata accolta dal suono della sirena di un ambulanza.
Mario Stojanovic
